“PRONTOASSISTENZA”, UN NUOVO SERVIZIO DOMICILIARE PER SOGGETTI NON AUTOSUFFICIENTI

Il progetto della Società della Salute Pistoiese fornisce un supporto alle famiglie in difficoltà. La prestazione prevede la presenza di un Assistente di base o di un OSS. Il servizio può essere attivato da personale infermieristico o medico

Da sinistra: Monica Chiti, SOS Gestione Pistoia, Emanuele Gasperetti, Coordinatore Infermieristico per l’Assistenza Infermieristica domiciliare, Lara Romagnani, Coordinatore Aggregazione funzionale territoriale, Anna Maria Celesti, Presidente della SdS Pistoiese e Marco Pantini, Coordinatore Infermieristico per l’Assistenza Infermieristica domiciliare.

PISTOIA. Al via Prontoassistenza, un nuovo servizio sperimentale di assistenza domiciliare della Società della Salute Pistoiese. Il servizio è rivolto ai soggetti fragili in condizione di non autosufficienza, che necessitano di una presenza costante di un caregiver e non hanno attivo nessun supporto sociosanitario e socioassistenziale domiciliare.

L’iniziativa nasce dalla necessità di fornire un supporto alle famiglie in difficoltà, ampliando i servizi disponibili a livello territoriale e privilegiando come luogo di cura il domicilio dell’assistito.

Come si realizza l’intervento – Il progetto prevede un pacchetto di 20 ore totali di presenza di un addetto all’assistenza di base (Adb) o di un operatore socio sanitario (OSS) a disposizione della famiglia. La programmazione oraria sarà concordata con la famiglia e/o con il caregiver.

Chi propone il servizio – Il servizio di Prontoassistenza può essere attivato direttamente da infermieri di Famiglia e Comunità (IfeC), dal medico di medicina generale o da un medico specialista. Chi attiva il servizio, raccoglie i dati necessari e li comunica ai responsabili della Società della Salute. L’addetto all’assistenza di Base/OSS concorderà con la famiglia ed i professionisti gli orari di intervento.

Durata del progetto – Il progetto sarà attivo fino al 31/12/2022 o comunque fino all’esaurimento dei fondi stanziati. Il progetto “Prontoassistenza” permette l’attivazione di circa 900 ore di assistenza e si aggiunge ad altri progetti sulla domiciliarità già attivi e che attingono risorse da fondi per la non autosufficienza e fondi sociali europei (FSE).

Come attivare il servizio – È possibile attivare tutte le prestazioni socio sanitarie rivolgendosi ai Punti Insieme e ai Segretariati Sociali presenti sul territorio.

Celesti durante l’intervista con le emittenti televisive

Celesti: “Fondamentale alleviare il carico ai caregiver — Questo progetto va nella direzione della presa in carico a 360 gradi della persona malata, non soltanto per quanto riguarda la sua patologia ma anche per tutto quello che è il suo vissuto, a partire dai familiari che lo accudiscono – afferma la presidente della SdS Pistoiese, Anna Maria Celesti —. Il servizio è effettuato in fase sperimentale nei mesi di novembre e dicembre, in collaborazione con i medici di medicina generale e con i coordinatori infermieristici del territorio proprio per supportare tutte quelle famiglie che sono prive di qualsiasi tipo di assistenza. E’ fondamentale alleviare il carico a tutte le persone che ruotano intorno alla persona malata”.

Romagnani: “Importante collaborazione fra medici e infermieri” – “Credo sia molto importante la creazione di questo progetto, utilissimo per i pazienti in difficoltà – sottolinea Lara Romagnani, Coordinatore Aggregazione funzionale territoriale (AFT) —: uno strumento per infermieri e medici di famiglia, all’insegna anche della collaborazione tra le due figure professionali sempre nell’interesse dei pazienti”.

Pantini e Gasperetti: “Individuare i bisogni e personalizzare i percorsi” – “L’Infermiere di Famiglia e Comunità assiste il cittadino al proprio domicilio — commentano i Coordinatori Infermieristici per l’Assistenza Infermieristica domiciliare zone AFT1 e AFT2, Marco Pantini ed Emanuele Gasperetti —. Il rapporto di prossimità con i pazienti e le loro famiglie permette di avere un ruolo privilegiato nell’individuare i bisogni assistenziali e di rispondere in maniera efficace seguendo il criterio della personalizzazione dei percorsi”.

Alla conferenza stampa è intervenuta anche la signora Maria, moglie di Santo Mare, il paziente da cui è nata l’iniziativa e alla cui memoria è dedicato il progetto

[vannini —sds pistoiese]

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