prossimità sociali. QUANDO LA COMANDANTE PIGNATIELLO COPRÌ IL CIOTTOLI CHE, DA INDAGATO, FICCAVA BEATAMENTE IL NASO NEI FASCICOLI SEGRETI DELLA PROCURA DI COLETTA…

Non solo Maurizio Ciottoli, assessore aglianese sostenuto dalla Giorgina “la stronza” di Luca e dal suo braccio pistoiese, il senatore Patrizio La Pietra/Plastilina, risolve i suoi problemi personali con tubate, schiaffoni, cazzotti e sgambetto-spintoni: ma addirittura la procura di Coletta, che lavora per la «gente comune», non si accorge neppure che il picchiatore nero viola il segreto istruttorio e e smarrisce il fascicolo. Ora è chiaro, panaj pistojesi, perché tutti vogliono chiudere Linea Libera?


La comandante Maria Pignatiello

 

PISTOIA-AGLIANA. Torniamo ancora una volta su certe malefatte giudiziarie. Un paio di anni fa la procura mancò di riconoscere – i Pm dovrebbero capire bene l’italiano cifrato, non trovate? – un evidente “disegno criminoso” che emergeva dalla lettura della relazione della sua polizia giudiziaria incaricata delle indagini e che vedeva esposti almeno tre personaggi, con varie ipotesi di reato, a parere nostro, fino all’associazione per delinquere.

Nel 2022 l’ispettore Benedetti provvedeva alle indagini sull’aggressione avvenuta, a carico di chi scrive, il 28 gosto 2021. Per tale episodio, l’assessore Maurizio Ciottoli è oggi rinviato a processo per una carretta di reati commessi in meno di 10 minuti.

Il Ciottoli non ebbe riserve a confessare alla comandante dei vigili, Maria Pignatiello, di disporre, lui medesimo, dei codici di accesso necessari alla visione dei dischi contenenti le immagini dell’aggressione da lui perpetrata.Così la Pignatiello avrebbe potuto fare la relazione sollecitata (solo per telefono!) dallo stesso ispettore Benedetti.

Con le sue tipiche disinvoltura e insipenza da bulletto di destra, il Ciottoli confessò alla Maria (loro si chiamano confidenzialmente per nome) di disporre dei codici del disco video contenente i “fatti criminosi” di quando l’assessore aggredì chi scrive.

La relazione non è mai arrivata al Benedetti. La Pignatiello ha ritenuto di non doversi impegnare tanto, perché è una dirigente previdente e l’ispettore Benedetti lo ha però spiegato al Pm Boccia che, sembra che abbia chiuso un occhio sulla grave vicenda. O forse entrambi. Leggete bene.

Estratto del verbale della PG sull’episodio di aggressione di Alessandro Romiti. 1
 

Estratto del verbale della PG sull’episodio di aggressione di Alessandro Romiti. 2

Estratto del verbale della PG sull’episodio di aggressione di Alessandro Romiti. 3

Ciottoli si ritira nella stanze reali scortato dalla comandante Pignatiello

La vicenda è grave, perché i protagonisti sono pubblici funzionari, tutti insieme appassionatamente impegnati nell’ipotetica combinazione di frode processuale, violazione del segreto istruttorio, omissioni di varia natura: il tutto avvenuto negli uffici pubblici del comando di polizia municipale di Agliana.

Ciottoli andò dalla Maria Pignatiello, come si legge dalla relazione di Pg – a assicurarla sulla circostanza: se non trovava i codici per poter vedere le registrazioni video trasferite su disco disco criptato delle immagini riprese dalle videocamere dell’ingresso, glieli dava lui perché ce li aveva.  Come non importa: ma ce li aveva, glieli dette o la agente Vilucchi claudia o l’agente Pergolizzi Gabriele: solo loro li conoscevano. Qual era il problema? Lui era furbo e ammanicato, l’assessore!

L’episodio è per noi chiaro e permette di svolgere alcune considerazioni che sono legate alle seguenti domande:

1) Se i codici di password erano stati apposti per assicurare il “segreto d’Ufficio”, a fronte di un’ipotesi di reato dello stesso assessore, come poteva lui disporne a suo uso e consumo: lui che quell’aggressione a chi scrive la aveva realizzata con tutta la sua rozzezza espressivo-fattuale? A noi “parti offese” (in mezzo veniva trascinato anche il direttore Bianchini, chiamato spregevolmente «carcerato» perché fatto arrestare da un Curreli che non è il top del rispetto dell’art. 358 cpp!)  il Comune aveva detto che non poteva dare le registrazioni su disco puntando sul parere (l’Italia va avanti a pareri di parte, vedete?) dell’avvocato Gorga, convinto che sull’episodio incombeva il segreto istruttorio: della serie noi-si-fa-come-ci-torna-comodo.

Il sostituto Luigi Boccia non ha còlto la circostanza descritta nei verbali. Solo distrazione? O 26% istituzionale di errori?

2) Perché la comandante Maria Pignatiello non provvide a segnalare all’AG, cioè alla procura (che non sa evidentemente leggere) quello che era scritto nel verbale dell’ispettore. Benedetti e che il Ciottoli le aveva riferito convinto di essere un furbo? Le sembrava normale la circostanza dedotta al punto precedente? Era troppo imbarazzante fare una segnalazione all’AG? Sperava nella crisi di consiliatura poi evitata? O forse sperava nell’oblio e nella maldestra e incostituzionale chiusura del nostro periodico on line che secondo Ciottoli e la sua stupidità sarebbe avvenuta definitivamente grazie a un Curreli che non sembra ragionale se non per quel famoso 26% di errori di cui Coletta mena vanto?

3) Perché la Procura ha “dimenticato” di dare séguito al fascicolo 4052/21 che vede imputato lo stesso cianchettatore di palazzo? Davvero Ciottoli può vantare «prossimità sociali», oltre che fra i CC e di dipendenti della prefettura, fra la gente del Terzo Piano, ormai palesemente uori controllo?

4) E orai signori procuratori, “padroni delle nostre vite”, prenderanno in carico la segnalazione o vorranno che la notitia criminis sia prima pubblicata da Massimo Donati su “Il Tirreno”? O l’azione penale è obbligatoria solo quando si tratta di chiudere Linea Libera non perché commette (come dicono loro) reati, ma per il fatto che porta rispetto solo alla verità e non al totalitarismo dittatoriale apodittico tipico delle decisioni delle «autorità costituite»?

O questo (un imputato che dispone delle chiavi di accesso ai documenti che lo accusano) è un reato minore che è bene seppellire nell’oblio perché anche la fattispecie non va perseguita dal momento che a decidere è Coletta, e Coletta fa come vuole e non intercetta la Lucia Turco?

5) Infine, nella narrazione riportata dal verbale dell’ispettore Benedetti, nessuno ha còlto la circostanza riferita da un agente del comando e – a noi sembra chiaro – anche conosciuta chiaramente dalla comandante stessa che dovrebbe assicurare il rispetto della legge, proprio quale pubblico dirigente e pubblico ufficiale?

Bei politici e begli amministratori, non c’è che dire!

Ci sembra che le responsabilità dei vari teatranti, in Procura, siano pesate con bilance diverse a seconda dei soggetti coinvolti. Siamo, dunque, davvero noi a perseguitare il mondo, o siamo i perseguitati e le vittime del palazzo di Piazza Duomo?

Che ne pensano – se pensano – Tom Col e il presidente Maurizio Barbarisi, il quale ci parla di protezioni romane per un sostituto-emblema delle incompatibilità come Claudio Curreli?

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana
Il direttore sottoscrive il contenuto di questo intervento
di Alessandro Romiti, e come tale lo pubblica


Print Friendly, PDF & Email