FIRENZE – AGLIANA. La recente iniziativa del sindaco Nardella, non poteva non suscitare la nostra perplessità, che è poi diventata un’irrefrenabile esigenza di protesta per l’intervento dell’On Caterina Bini, posto nella scia del ministro Minniti.
Quest’ultimo, avrebbe forse dato impulso a tale illegittima e anticostituzionale iniziativa, per ricollocarsi nel suo primitivo e naturale alveo di sinistra, dopo essere stato giustamente applaudito dalla comunità dei cittadini di centrodestra – questi ancora muniti di buon senso — per essere stato capace di arginare la biblica invasione di africani nelle nostre coste.
Chi scrive, vive nella periferia ovest di Agliana, sulla strada di collegamento interprovinciale che ha — sugli angoli delle strade che la attraversano — alcune prostitute di varie nazionalità ed età.
L’incontro con queste “gentili signore” è inevitabile a qualunque attraversamento o uscita dalla abitazione, anche per depositare la spazzatura, e molti sono i passanti che, casualmente, incontrano dette “signore” anche dopo una innocente passeggiata estiva.
L’incontro con le “passeggiatrici”, può essere trattato in soli due modi: nella totale indifferenza o nella civile e semplice espressione di un cordiale saluto, meglio se accompagnato da un seppur formale “accenno di sorriso” in uno scambio di una gratuita e costante cortesia relazionale sempre e comunque, auspicabile, a prescindere.
Ci stupisce scoprire che se anche il sindaco Mangoni, attuasse l’illogica ordinanza del collega Nardella, ben perorata anche dall’On. Caterina Bini, i residenti della via provinciale pratese di Agliana, potrebbero avere diversi guai, rischiando pure l’arresto.
Ma se la On. Bini e Nardella volevano veramente “prevenire e contrastare lo sfruttamento delle prostitute da parte delle organizzazioni criminali” non potevano agire direttamente sulle organizzazioni, invece di perseguitare i cittadini residenti, da ora esposti al rischio di essere malauguratamente equivocati, sulla base di un semplice cenno di saluto, come “clienti di prostitute” se non addirittura, “sfruttatori”?
Stamani, il sindaco violinista è intervenuto a Radio 24 e ribadito che “nessuno verrà arrestato in flagranza di reato” – e meno male aggiungiamo noi, garantisti assoluti dopo aver letto l’articolo 650 c.p. – e che non intende affatto “sostituirsi alle forze di polizia”, ma che intende così “salvaguardare la dignità delle donne”.
Insomma, Nardella e la On. Caterina Bini confermano l’approccio moralistico e correzionale del Pd, espresso in pieno stile stalinista che vede il “Governo” o l’amministrazione comunale intervenire nella vita privata e nei comportamenti dei cittadini, chiamando tutto ciò “politica”.
[Alessandro Romiti]