• Il cosiddetto assessore (?) Ciottoli, dovunque si trovi, mi definisce, con disprezzo, il carcerato per quella cacca di 104 giorni di arresti domiciliari illeciti decisi, a puri fini afflittivi, da due giudici (Claudio Curreli e Patrizia Martucci) in odore di tutto fuorché di magistrati «terzi e imparziali»: arresti poi cancellati dal Tribunale del Riesame.
• Altrettanto spregevolmente il signor Trapélo definisce Romiti il latitante. È convinto che fare l’assessore-sceriffo sia come comandare una squadraccia di gloriosa memoria.
• Su questa stessa Pistoia si inserisce, con raffinata sensibilità, il sostituto signor Giuseppe Grieco, che non percepisce alcun senso di offesa nei termini carcerato e latitante.
• Del resto in questa repubblica illegale, fondata sui banchieri e sul Green Pass, la casta palamarica parla la lingua che conosce meglio e crede quel che gli pare: interpreta per gli amici, applica per i nemici
___________________________________________________________
Le parole sono lo specchio dell’anima
SE QUESTO È UN UOMO (P. Levi)
SE QUESTO È UN ASSESSORE (il carcerato)
I PROVERBI, scriveva il Manzoni, sono la saggezza dei popoli. Nascono sempre da una verità, osservata nella realtà, che passa attraverso una ipèrbole e si condensa in una perla di sapienza.
Il famoso Puttane e burrasche vengono da Pistoia è trasparente di per sé e non ha bisogno di troppa esegesi politicamente corretta o anche di destra, ma opportunamente edulcorata con bottarga di Pd sardo spruzzato su 6 mila € alle Porte Spalancate (in dialetto del Montalbano: sparancate) di don Tofani, o sui diplomini delle donne dell’ [d]anno di Agliana, orgoglio (e pregiudizio) di gentuccia pseudo-politica di destra che, partita dal voler estirpare il mal comunista, noto anche come mal francioso e/o sifilide di Agrùmia, è finita con il trasmettere quel Covid inciùcico a forza di infilar la lingua non in bocca agli avversari con cui – come il Ciottoli-Agnellone – si rifiutava di parlare, ma direttamente nel loro anello.
Mi spiego meglio per chi fosse in ritardo con le lezioni di linguistica e glottologia (procura di Pistoia compresa). Anello nasce dal diminutivo latino anulus (significato: piccolo buco di culo) da anus, voce omògrafa, che cioè si scrive nello stesso modo, e che indica o una vecchia o il buco de culo. È un’offesa parlare di buco del culo? Pensate solo a quanto infinitamente utile.
E poi, perché la fede nuziale è un… anello matrimoniale? O è più offesa questa di un prete (ammesso che sia tutto vero), pupillo del vescovo, che spacci droga coi soldi della curia di Prato?
Anche lo zio del Ciottoli-Trapélo, don Aldo, era prete e proposto di Quarrata: prete mio e di don Tofani. Però non ho mai visto né sentito che smerciasse polverine di sorta. L’unica polvere che conosceva, era quella che c’era in chiesa sulle panche e per terra.
Gli aretini (o arezzini…) pensavano dei pistoiesi quello che ho sempre pensato anch’io: che nonostante tutti i quattrini che tengono gelosamente custoditi in banca, sono perlopiù dei braccini (e non di rado dei cervellini) corti anche se hanno seguito i corsi del Classico Forteguerri, opportunamente disfatto da una presida di gran fama perché comunista doc-dop-docg con tutta la sua mania di burocratizzare perfino le pisciate al gabinetto. È storia, non sono stronzate, gente!
Facciamo un esempio di «Pistoia città dell’avvenire; capitale [in banca] della cultura [un corno]; patria di illustrerrimi cittadini come Vanni Fucci e di quello spregioso del Gobbo Puccini; dell’avanguardia del comunismo nel vivaio della Breda (Mazzino Gargini la chiamava Broda, al tempo del procuratore capo Giuseppe Manchia); dello stalinismo restauratore di Vannino Chiti seguente all’abiura del grande sindaco Renzo Bardelli, cugino di don Manone e antesignano, su Repubblica, della caduta del muro di Berlino; del catto-comunismo con le Casermette di don Gargini/don Bagni/don Manone Bardelli e Tvl-Aias-etc., oggi tutti virati a sinistra perché è da lì che si puppa meglio…
Per questo esempio guardate un borghese piccolo piccolo, icona dei politici di destra cari al duo La Pietra-Pira. Vi presento l’assessore di Agliana Maurizio Ciottoli, Agnellone-Panettone-Trapélo-Bottarga e chi più ne ha…
Ha passato decenni, all’epoca del Pedrito Benesperi affiliato ai Fogli/Iod, a vomitare, denunciare, sfanculare la sinistra aglianese; e poi, dopo l’incontro fatale con la Fatina dai capellini rosa fucsia, ha virato anche lui.
È passato dalla ostentata virilità destro-fasciona, alla virata femminilizzante pro-sinistra politicamente corretta se non addirittura Arci-Gay. Ci mancherebbe solo che si mettesse a scrivere lettere anonime anche lui, come certa gente verosimilmente del Comune che ricatta il segretario Aveta, e poi saremmo a cavallo.
Leggete cosa ha scritto a Alessandro Romiti, su Facebook di Linea Libera e rendetevi conto di che razza di politici e amministratori circolano liberi per le vie di Pistoia: la provincia dove non esiste né prefettura né procura della repubblica se non per coprire, perlopiù, le spalle alle autorità costituite (citazione dal Gip Patrizia Martucci) le quali, regolarmente, perseguitano o ignorano i cittadini che lottano per la legalità e la trasparenza, e tengono le parti dei mortarelli di fame della pollitica (con 2 elle!) locale.
Per la stronzata della risposta che leggete, il povero/disturbato Pedrito come minimo, tra un’epigastralgìa e l’altra, dovrebbe (fosse capace di intendere) ritirare le deleghe al Ciottoloso della Ferruccia, proprio in quanto assessore 2 e carica istituzionale di massimo rilievo mellettoso.
Il prefetto Iorio, nel constatarne lo inammissibile squallore morale, dovrebbe vergognarsi e intervenire; la procura, dal canto suo, dovrebbe arrossire al solo pensiero di aver rinviato a giudizio sia chi scrive che il Romiti stesso, solo perché abbiamo sempre e soltanto scritto verità fattuali legate a documenti ufficiali, mettendo a nudo l’insulsa spocchia di certa gente che è diventa amministratore locale senza averne né palle né polvere.
La domanda finale è: avevano ragione o no, gli aretini/arezzini, a ritenere che puttane e burrasche venissero sempre da Pistoia?
Lunga vita al Ciottoli: buona, non possiamo sapere quanto. Perché è vero che novembre arriva: ma l’1 e il 2 sono Tutti i Santi e… I Defunti (per chi non capisce bene l’italiano: i morti, caro Trapélo).
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Que vivan la libertad, la crítica y la sátira hasta siempre
Si ricorda che la Costituzione italiana non è stata ancora abrogata nonostante tutti gli sforzi da Mani Pulite in poi, con Napolitano, Mattarella, Monti e Draghi, il Pd, i Lui, Leu e Loro.
Resta pertanto libera la critica, anche per e su i magistrati che sono uguali agli altri cittadini davanti alla legge, come pretenderebbero di insegnarci ex art. 3