PISTOIA. Alessandro Tomasi scrive:
Il 5 ottobre si è svolta l’assemblea ordinaria dei soci di Publiacqua. Solitamente ai consiglieri comunali arrivava via mail per conoscenza, e con largo anticipo, la convocazione, ma stavolta nessuna traccia.
Come si è appreso poi, era l’occasione per il rinnovo dei vertici del Cda tra i quali il nostro comune ha indicato Stefano Cristiano. A questa assemblea il nostro assessore si è precipitato per effettuare una nomina che ha il sapore di equilibri politici e ricollocazione.
Però nei loro entusiastici comunicati sull’evento (vedi) si sono scordati di dire che era convocata anche un’assemblea straordinaria in cui si votava una modifica statutaria proposta da Publiacqua.
A questa il nostro assessore, immagino, non poteva andare perché, da aprile almeno, ha nascosto questa cosa al Consiglio Comunale senza portare in commissione, e poi al voto, la proposta di delibera con la modifica. Era il Consiglio Comunale l’organo deputato a esprimersi e l’assessore avrebbe dovuto riportare la posizione in assemblea.
La proposta era quella (immagino poi passata!?) di togliere il limite di tre mandati ai membri del Cda di nomina privata, lasciandolo solo a quelli di nomina pubblica. Atto grave che sposta ancor di più la governance reale dell’azienda in mano ai privati.
A chi risponderà di più un dipendente a un amministratore che dopo tre anni se ne va o a chi può rimanete anche per sempre? Non c’è squilibrio tra chi avrà più tempo per imparare a conoscere l’azienda e chi magari comincia ex novo e ha un orizzonte di soli tre anni? Non si era detto che la rotazione dei membri del Cda e il non tenere troppo tempo persone in certi posti chiave favoriva il ricambio e la trasparenza?
Di corsa dunque a nominare un proprio uomo convertito da nemico giurato del capitalismo a manager di Spa, ma silenzio su operazioni gravi che ledono la parte pubblica.
La cosa più grave è che il Consiglio Comunale, che rappresenta tutta la città, ne è stato tenuto all’oscuro. Quando torneremo a parlare di Publiacqua ci troveremo uno statuto modificato a nostra insaputa.
Non parli più questa amministrazione di controllo e indirizzo da parte della politica.
Per chiarire questa ennesima triste vicenda come gruppo Pistoia Domani presenteremo un’interpellanza.
Per il Gruppo Pistoia Domani
Cons. Alessandro Tomasi
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One thought on “publiacqua & danni da pd. CAMBIA LO STATUTO, MA NESSUNO LO DICE AL CONSIGLIO”
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