publiacqua. PLC: «SPETTACOLO UMILIANTE: FACCIAMOLA FINITA»

Publiacqua
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PISTOIA. Riceviamo una lettera del Partito comunista dei lavoratori sulla vicenda dell’assemblea dei dipendenti di Publiacqua tenutasi giorni fa a Firenze all’Obihall.

«Ci indigna, ma non ci sorprende, lo spettacolo umiliante a danno dei lavoratori di Publiacqua tenutosi recentemente all’Obihall di Firenze a ritmo di tamburi. Lavoratori ridotti a scimmie da ammaestrare e per questo non ci si è fatti scrupolo a spendere migliaia di euro provenienti dalle bollette dei cittadini.

Questi padroni dell’acqua si sentono in diritto di far tutto ciò che vogliono e figuriamoci se si peritano ad organizzare simili pagliacciate. Tanto sanno che le istituzioni, cosiddette democratiche, sono dalla loro parte dal momento che hanno preso per i fondelli milioni di persone ignorando quella volontà collettiva che si è espressa democraticamente nel giugno 2011 chiedendo di farla finita con il loro dominio.

D’altronde non ce ne dobbiamo meravigliare. Le Istituzioni sono con loro, gli sforzi encomiabili dei vari comitati per l’acqua pubblica sono serviti a poco se non a rallentare quel processo di rapina sull’acqua ancora in essere e prossimo a compiersi con l’ingresso massiccio di Acea e delle multinazionali alle sue spalle.

Si può fare qualcosa di più concreto, che dia risultati più tangibili? Pensiamo di sì.

Pensiamo, ad esempio, che almeno i lavoratori e le classi più disagiate debbano rompere gli indugi e fare anche di questa lotta contro i soprusi e le umiliazioni di Publiacqua una vera e propria battaglia di classe, con gli strumenti propri e necessari che quella battaglia non deve negarsi.

Perché le cose vanno chiamate con il loro nome. Cos’è quell’appropriazione per fini di lucro di un bene essenziale come l’acqua se non uno strumento della lotta di classe che il capitalismo svolge nei confronti delle masse? E, essendo la democrazia borghese organica al capitalismo, come è possibile adoperare gli strumenti spuntati che essa mette a disposizione per combattere quella lotta? Evidentemente con quegli strumenti la lotta è perduta in partenza.

E allora bisogna almeno tentare di vincere. E per farlo occorre innanzitutto unificare in un fronte unico di lotta ogni battaglia per la ripubblicizzazione totale dei sevizi pubblici primari ed essenziali, contro la privatizzazione sempre più estesa nei settori della scuola, della sanità, del trasporto pubblico. Ma anche ogni battaglia per l’annullamento dei provvedimenti che i vari Governi degli ultimi venti anni hanno preso sulle pensioni e sul lavoro, colpendo principalmente i lavoratori e le classi più disagiate. Lasciare ognuna di queste battaglie isolata dalle altre, al di là dell’impegno profuso e dei duri sacrifici di ogni tipo che essa richiede, significa condannarle una per una ad una sconfitta sicura, negativa per il risultato in sé e frustrante per il morale.

La vittoria del No al prossimo referendum del 4 dicembre, che segnerebbe la totale sconfitta di Renzi e del suo progetto bonapartista in ogni campo a partire da quello istituzionale, potrebbe essere l’occasione buona per dar vita a quel fronte unico di lotta e innescare quella necessaria battaglia di classe con gli strumenti che saranno ritenuti più idonei.

Il Partito Comunista dei Lavoratori c’è e sarà sempre presente ponendosi come sicuro punto di riferimento su ogni terreno di lotta per tutti coloro che dicono basta ai compromessi e all’opportunismo politico di tanta sinistra istituzionale e delle burocrazie sindacali».

Partito comunista dei lavoratori
sezione Pistoia-Prato

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