‘PUBLIAMBIENTE’ DEI DISSERVIZI E DELL’AUTISMO NEL MONOPOLIO-RIFIUTI?

Come far funzionare il faid-da-te
Come far funzionare il fai-da-te

PISTOIA. Riceviamo e pubblichiamo:

Buongiorno,
nel mese di novembre ho contattato la società Publiambiente per richiedere la compostiera domestica da mettere nel giardino della nuova casa in cui mi sono trasferita.

Sapevo che Publiambiente applica uno sconto tariffario del 10% agli utenti che si fanno consegnare la compostiera in giardino e così facendo evitano all’azienda ritiro e trasporto di tutti i rifiuti organici (scarti di cucinai e verde da giardinaggio) prodotti dall’abitazione.

Faccio presente che dove abito, in campagna sopra Pistoia, ci sono solo i cassonetti di carta (e cartone), multi materiale (plastiche, metalli e tetra pack) e l’indifferenziato, dove appunto finisce l’organico. Quindi Publiambiente dovrebbe avere interesse a diminuire la quota di indifferenziato, perché diminuirebbe così anche il numero di viaggi alle discariche dei furgoni della spazzatura.

La stessa azienda dovrebbe poi assicurarsi la corretta conduzione e utilizzo della compostiera con visite di controllo a sorpresa.

Invece, dopo la telefonata, in cui un’operatrice gentile e cortese mi ha comunicato che a breve sarei stata ricontattata dalla società e alcuni operatori sarebbero venuti a consegnarmi la compostiera, non ho più sentito niente.

Intanto siamo già ad anno nuovo, sono passati quasi due mesi e come utente di un servizio anche piuttosto caro sono molto arrabbiata nel toccare con mano un’inefficienza come quella denunciata.

Ripeto: aspetto la consegna di una compostiera, un’operazione che non comporta più di mezz’ora, ma se fosse così complicata sarei disposta ad andare a ritirarla di persona ai cantieri comunali.

Spero che la segnalazione possa smuovere Publiambiente che avrebbe prima di me vantaggi, anche se piccoli, a consegnare la compostiera.

Lettera firmata

Una compostiera
Una compostiera

Nel 2012 la Commissione Ambiente del Comune di Pistoia si recò in visita all’impianto di compostaggio industriale di Montespertoli, il sito dove Publiambiente conferisce i rifiuti organici raccolti nell’area in cui gestisce il ciclo integrato dei rifiuti urbani, che – ricordiamo – costituiscono solo una piccola parte dei rifiuti che vengono prodotti: la parte del leone la fanno i rifiuti speciali.

Qui potete vedere l’interessante video girato dal capogruppo del M5S Maurizio Giorgi, che documentò meticolosamente il sopralluogo – con tanto di tuta protettiva – all’impianto che trasforma gli scarti di cucina in ammendanti e fertilizzanti.

I rifiuti organici rappresentano più del 30%, in peso, dei rifiuti urbani e la loro corretta gestione sarebbe fondamentale nell’ottica di prevenire a monte la produzione dei rifiuti: non a caso esistono precise normative europee sul biowaste. Sempre non a caso, in Veneto, tra impianti di digestione anaerobica e di compostaggio, sono all’avanguardia nella gestione e trattamento dei rifiuti organici, con evidenti benefici di sistema che ricadono da un lato sulle tariffe degli utenti (meno spazzatura da inviare in discarica= meno costi di gestione, visto che il costo di conferimento è uno dei principali per le aziende) e dall’altro sulla filiera economica regionale (la produzione e vendita di ammendanti italiani certificati evita la dipendenza da torbe, fertilizzanti etc. che verrebbero importati dall’estero a costi più elevati).

La lettera della nostra lettrice denuncia una scomoda verità ormai sotto gli occhi di tutti: non è solo Publiacqua ad essere un’azienda fuori controllo, ma è proprio il sistema politico-amministrativo-istituzionale toscano che sembra vittima di un autismo tale da impedire, tramite atti di indirizzo, controlli e normative, la pubblica utilità. Infatti cosa ci sarebbe di più utile che incentivare i cittadini a provvedere – e dare loro la possibilità – al proprio rifiuto organico privatamente con compostiera?

La politica dovrebbe indirizzare le aziende come Publiambiente, che hanno il monopolio del servizio rifiuti, a ottimizzare l’efficienza economica e ambientale del sistema: perché non si inizia a parlare seriamente di rifiuti organici e compostaggio anche a Pistoia?

Publiambiente o Publinefficiente?
Publiambiente o Publinefficiente?

È efficiente la situazione pistoiese, in cui tutti quei pochi rifiuti organici raccolti devono andare fino a Montespertoli o sarebbe più utile ipotizzare un impianto di compostaggio in zona e parallelamente incentivare fortemente il compostaggio domestico e condominiale, con le tante innovazioni disponibili sul mercato?

A breve ci sarà la gara per affidare il servizio rifiuti, che rimarrà un monopolio, visto che chi lo vince lo tiene fino a scadenza del contratto.

Ci chiediamo se la politica locale abbia una minima idea su come far sì che i colossi del settore-rifiuti possano approcciare finalmente in maniera europea e moderna la complessa questione dei rifiuti (finora gestita con risultati fallimentari) raggiungendo consistenti obiettivi di riduzione e introducendo quelle – a volte semplici – innovazioni (come appunto anche il compostaggio diffuso) da sempre estranee alla cultura burocratico-amministrativa toscana.

Oppure se saremo, come al solito, costretti a raccontare i casi di malgoverno e mala amministrazione pagati a caro prezzo dai cittadini.

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