DUNQUE ormai il velo (no, non quello sulle statue… di quello parliamo dopo) è caduto definitivamente. Un pezzetto alla volta Forza Italia e Ncd stanno entrando nel fu Pci, Ds, Ulivo, Pds e ora semplicemente Pd (Partito Delladestra). Ora finalmente è chiaro anche ai più ingenui o in malafede, che quello che è andato in onda a reti unificate, negli ultimi 30 anni è stato un gioco delle parti, utile a tutti per legittimarsi, facendo finta di delegittimarsi a vicenda… in mancanza di una legittimazione popolare sempre più teorica (visto che non ci fanno più votare e che se votiamo non ne tengono conto).
Ma bando alle quisquilie, iniziamo come sempre con quello che accade nel mondo. La situazione è grave ma non seria; gli Usa, come accennavo la settimana scorsa, saranno, insieme alla Cina, il caso del 2016. Venerdì è uscito il dato del Pil dell’ultimo trimestre del 2015 in Usa: +0.7, rispetto al +2 precedente, per una stima annua al +2.2%.
Tutto bene direte voi. In fondo in Italia ce lo sognamo. Il fatto è che oltre alla brusca frenata del 4° trimestre, entra in gioco la considerazione che trattasi per gran parte degli effetti dell’Obama Care, ovvero la riforma sanitaria, che ha comportato investimenti pari a 100 miliardi di dollari negli ultimi mesi. Soldi pubblici.
Dunque, Cina in frenata (e penso che ancora non si sia visto niente sulla Cina) e Usa la cui ripresa sembra molto meno solida di quanto appare. Il tutto nel mezzo di una guerra commerciale e politica sul petrolio e guerre vere che rendono il mondo instabile come non accadeva dagli anni 30 del secolo scorso.
In tale contesto la politica sembra gestita da nani da giardino, incapaci, inconcludenti, aggrappati disperatamente alle banche centrali, sperando che queste facciano ciò che a loro non riesce. Ma le banche centrali non hanno la bacchetta magica e non possono trasformare i soldi in accordi economici e politici.
E così capita che, dopo che tutte hanno dato il via a un’espansione monetaria senza precedenti, inondando il pianeta di liquidità, dopo che in alcuni casi hanno mandato i tassi, cioè il costo del denaro, in negativo… innescando una vera e propria guerra valutaria del tutti contro tutti (altro che Fmi… ognuno per sé e si salvi chi può) ora, non solo la barca non riprende a navigare (al massimo è servito a guadagnare tempo, tempo che i politici non hanno sfruttato…), ma l’acqua inizia a filtrare da nuove crepe.
Ecco allora che la Fed (Federal Reserve, alias banca centrale americana), che aveva appena iniziato ad alzare i tassi a dicembre, prospettandone altri 4 quest’anno, pochi giorni fa ha stoppato tutto precipitosamente; ecco che Mario Draghi, ormai sconsolato nel ricordare ai politici i loro doveri, non dice più che l’euro è irreversibile bloccando ogni speculazione con alcune semplici parole (“La Bce farà tutto il necessario per salvare l’Euro… e vi assicuro che basterà”): ormai si limita a un più laconico “noi non ci arrendiamo”.
Ed ecco che giovedì notte la Boj (Banca Centrale del Giappone), manda i tassi in negativo, dopo anni di una politica espansiva mostruosa, che non è servita a fare uscire il Paese dalla ventennale stagnazione.
I consumi giapponesi non ripartono e la svalutazione forzata dello yen ha ridotto il potere d’acquisto dei pensionati giapponesi che sono ormai una cospicua componente della popolazione. Ecco, forse ha ragione l’economista Summers nel dire che siamo ormai in una stagnazione secolare, dove i problemi sono strutturali e legati, in tutto il mondo occidentale, all’anagrafe: Europa, Usa, Giappone, vedono un invecchiamento della popolazione costante ed impressionante e questo è un fatto strutturale che comunque deve aprirci gli occhi sulla difficoltà di andare ancora a crescere.
Per capire basti pensare che il saldo italiano nel 2015 è di -150mila persone. In pratica abbiamo perso una città. E questo rende anche più comprensibile perché si sia permessa un’immigrazione tumultuosa in Europa negli ultimi anni: perché – diciamocela tutta – nessuno crede all’impossibilità pratica di controllare i flussi migratori. Non lo si è voluto fare, guardando superficialmente solo i benefici e non i problemi connessi.
CAVOLI NOSTRI
Detto questo passiamo ai cavoli nostri. Prima delle risate, vi aggiorno sull’accordo “epocale” tra Renzi e l’Europa sulla Bad Bank italiana, chiesta a gran voce dai soliti noti (Bankitalia, Abi e Cda con la tremarella). Bene, in buona sostanza tanto tuonò che piovve (ma in modo impercettibile).
In pratica Renzi ha strappato, dopo un anno di trattative, ciò che io o pinco pallino avremmo ottenuto parlando al bar davanti a un cappuccino con la Vestager (il commissario europeo preposto).
Ovvero niente di più di quanto previsto dai trattati in vigore, come era logico e giusto: inutile e infantile continuare a rinfacciare di aver consentito, quando le regole lo permettevano, ai tedeschi e spagnoli di aiutare le proprie banche.
Loro sapevano cosa avevano votato e si sono premuniti. Noi siamo i soliti cialtroni, che prima firmano, poi leggono, poi provano ad aggirare le regole e poi, se non ci riescono, fanno casino a beneficio dei gonzi.
Insomma, il succo è che non si fa la Bad Bank, ma ogni banca potrà cartolarizzare le proprie sofferenze, cioè, impacchettarle in obbligazioni su tre livelli:
- senior quelle meno rischiose
- mezzanine a rischio più elevato
- equity o junior ad alto rischio
Sulle prime, le senior, le banche potranno rafforzare il rating acquistando garanzie statali. In pratica lo Stato, facendosi pagare, potrà garantire obbligazioni che di per sé sono già piuttosto sicure: da questo deriverà che le altre, non garantite, resteranno nella pancia delle banche, che dovranno metterle sui mercati ricavandone sicuramente un prezzo inferiore al loro corrispettivo in bilancio.
Per capirsi. Le mezzanine e le junior, che i nostri bravi banchieri si erano ostinati a considerare attivi di bilancio, magari svalutati al 60% andranno sul mercato dove appositi fondi (tipo Balckrock) specializzati, li acquisteranno al 20% del loro valore originario.
Questo fa ben capire che in questo modo il problema non viene risolto e che le banche interessate saranno costrette a ricapitalizzarsi nuovamente andando sui mercati. Da ciò consegue che quanto ottenuto poteva tranquillamente essere fatto prima e direttamente sui mercati.
E qui siamo al punto: non lo si è fatto, e badate, ancora ieri Visco (il regolatore che non ha regolato, alias Bankitalia), ha dichiarato che questo accordo è da rifare, che il Bail In va buttato a mare e riformulato, che la sorveglianza Bce è un danno.
A lui si uniscono politici di ogni dove, l’Abi e soci… tutti uniti nel rinnegare un accordo che è dirimente per una nazione che voglia rimanere nell’Ue e nell’euro. Ma perché questi sono disposti a correre il rischio di fare dell’Italia un Paese guida dell’Unione Africana, piuttosto che un membro rispettato dell’Ue?
Perché è finita la pacchia, perché le banche sui mercati a cercare capitali sono scalabili e dunque fine dell’abbuffata per Cda infarciti di amici, politici e parenti. Quella che è in corso, se non ve ne siete ancora accorti, è una battaglia vera tra un potere forte ma ormai irrimediabilmente fuori dal tempo, e un’Unione Europea che volenti o nolenti ci sta obbligando, a tappe forzate, ad entrare nel 21° secolo (non per bontà ovviamente).
Altro che cattivi tedeschi! Non facciamoci infinocchiare! Qui c’è l’artiglieria pesante al servizio di Visco e soci, fatta anche da articoli incredibili da parte della grande stampa, di destra, moderata e di sinistra (se mai esiste questa distinzione)… tutta gente che dalla democrazia, dal libero mercato e dalla meritocrazia di cui spesso blatera ha tantissimo da perdere.
E Renzi? Renzi in tutto ciò è forse il meno colpevole. Un re travicello stretto tra il cercare di blandire le nostre élites e rabbonire una sempre meno disponibile Merkel. Sembra strano che io lo “difenda”, ma qui mi sembra un tiro al piccione. E il piccione è lui… che infatti comincia a sospettare che qualcuno stia per impallinarlo come un tordo. Intanto questo mese abbiamo avuto altri dati economici:
- Ipc (indice prezzi al consumo, vedi inflazione) fermo. 0 quello mensile di dicembre e +0.1 quello annuale. Non certo indice di un’economia in movimento.
- La disoccupazione è scesa all’11.3%… Qui spesso mi è toccato spiegare che tale cifra è in gran parte dovuta a una minore partecipazione al mercato del lavoro. Ci sono comunque nell’anno circa 200mila occupati in più, che non sono i 500mila sbandierati dall’Inps, che continua imperterrita a propagandare le trasformazioni da contratti a termine a contratti a tempo indeterminato, come posti nuovi. In compenso c’è un bel boom di evaucher alla faccia del job’s act: 120 milioni in un anno!
- Deficit pubblico trimestrale al 2.4% dallo 0.9% del trimestre precedente
- Produzione industriale annuale di novembre scesa allo +0.9% dal +3% di ottobre, e mensile di novembre al -0.5% da un +0.5% di ottobre
- Nuovi ordinativi industriali, che salgono su base annua, si contraggono a novembre rispetto a ottobre passando da +4.6% a + 1.6% e così le vendite industriali che calano sia su base mensile che annua (da +1.9 si passa a -1.1 e da +1.6 si passa ad un modestissimo +0.8% su base annua).
- Vendite al dettaglio annuali che passano da un +1.8 ad ottobre a un -0.9% in novembre
- Gli stipendi sono fermi: +0% a novembre rispetto a +0.2% di ottobre
- Prezzi alla produzione mensili per dicembre segnano un -0.7% su base mensile e -3.3% su base annua
Insomma dati che non sono esattamente da boom economico.
SANO BUONUMORE
Ma ora rilassiamoci e finiamo in bellezza con un po’ di sano buonumore: parliamo delle ultime uscite “diplomatiche” del nostro eroe con il multiforme popolo del Medio Oriente: due gigantesche figure di cacca.
Renzi, uomo dagli alti ideali, si è recato prima in visita nell’Arabia Saudita delle lapidazioni giornaliere e poi ha ricevuto in pompa magna quel Rouhani, premier dell’Iran delle 1000 impiccagioni pubbliche nel 2015: un colpo al cerchio dei sunniti e uno alla botte degli sciiti. Del resto le tradizioni contano e il sangue non è acqua.
E poi… gli affari sono affari e noi non ce la sentiamo di fare troppe prediche se da questi accordi discendono benefici per tutti gli italiani. Perché parliamoci chiaro: qui nessuno va a piedi per solidarietà con gli impiccati e i lapidati. Però quello che possiamo chiedere al mister è che non ci copra di ridicolo dinanzi al mondo.
Ecco un resoconto rapido semiserio dei due “eventi”.
Visita in Arabia Saudita. I sovrani sauditi, regalano una serie di cronografi Rolex alla nostra delegazione, alcuni d’oro altri d’acciaio. In piena notte scoppia una rissa tra i nostri funzionari per accaparrarsi i più pregiati, sedata a fatica anche grazie all’intervento di un dignitario saudita che promette altri orologi… gli orologi sono stati sequestrati da Palazzo Chigi, alias Matteo Renzi, ed a oggi non se ne conosce la fine… pare che il nostro abbia una passione sfrenata per gli orologi…
Rohuani in Italia. Ormai sappiamo tutti ciò che è accaduto. Mi limito ad una chiosa personale. Trovo patetico il tentativo di scaricare tutto sulla responsabile del cerimoniale e penso che il primo a doversi offendere sia proprio Rouhani, trattato non come un capo di stato, dotato di un’istruzione che Renzi si sogna, che viene in rappresentanza di una nazione con una percentuale altissima di uomini e donne laureate.
No, il nostro, evidentemente è convinto che Iran e Arabia Saudita più o meno la stessa minestra sono. Saprà egli che gli iraniani non sono arabi? Che in Iran, l’antica Persia, esistono visibili al pubblico, miniature che riproducono esplicitamente atti sessuali? O pensa che il modello unico di riferimento sia l’Isis?
Seconda amara considerazione: può, una nazione che copre la sua storia, la sua cultura, avere consapevolezza di sé? O non è piuttosto questo fatto, apparentemente marginale (che fa il paio con gli imbecilli che oscurano i presepi), che unito ai fatti di Riad (orologi), danno evidenza di una totale mancanza di dignità nazionale, di senso di appartenenza nazionale, di un accattonaggio da poveracci che ci caratterizza da secoli e che, giusto tre giorni fa, ha fatto dire all’eurodeputata inglese Collins che siamo a chiedere l’elemosina sull’Ilva? E anche qui ci sarebbe da dirne…
A voi il giudizio. Vi lascio con alcuni link da leggere per capire bene i temi superficialmente trattati:
- http://www.glistatigenerali.com/banche_politiche-comunitarie/bad-bank-tanto-rumore-per-nulla-e-forse-per-fare-peggio/
- http://www.econopoly.ilsole24ore.com/2016/01/28/la-garanzia-per-la-bad-bank-spiegata-grande-anteprima-coperture-superflue/?uuid=5XKmTLgr
- http://phastidio.net/2016/01/27/sui-gacs-vincono-ue-e-mercato/
- http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01/08/governo-in-visita-in-arabia-saudita-la-missione-finisce-in-rissa-per-i-rolex-in-regalo/2356663/
[Massimo Scalas]