PUNTO NASCITA OSPEDALE DI PESCIA, IL CREST SCRIVE A GIANI E BEZZINI

Punto nascita ospedale SS Cosma e Damiano (dallweb)

Per il Comitato regionale emergenza sanità toscana “Sospendere il Punto Nascita significa togliere un altro tassello ad un presidio ospedaliero che diventa anno dopo anno più povero di eccellenze”

PISTOIA. Il Crest (Comitato regionale emergenza sanità toscana) a proposito della sospensione delle attività del Punto Nascita dell’Ospedale di Pescia ha scritto una lettera inviata alla Regione Toscana e all’attenzione del consiglio regionale nonchè al presidente Eugenio Rossi, all’assessore alla sanità Simone Bezzini. al presidente e al direttore della Sds Valdinievole, al sindaco di Lamporecchio e al presidente della Provincia di Pistoia Luca Marmo.

Ecco il testo:

Egregio Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, Egregio Assessore alla Sanità Simone Bezzini,
Vi scriviamo per la “sospensione” delle attività del Punto Nascita dell’ospedale di Pescia.
Appena quattro anni fa è stato investito in quel reparto un milione di euro per la ristrutturazione e in questi giorni apprendiamo dalla stampa e da alcuni Sindaci della Valdinievole che a causa della carenza di personale e per non aver raggiunto la soglia del 500 parti, l’attività del reparto sarà sospesa in attesa della deroga del Ministero.
Siamo stupiti che l’emergenza sanitaria non abbia insegnato che i numeri vengono dopo le persone. A maggior ragione con un periodo di pandemia alle spalle.
Eppure, ci troviamo davanti a freddi numeri e calcoli che non tengono in considerazione i bisogni del territorio.
Ci siamo già passati nel 2012/2013 quando la provincia di Pistoia ha subito forti tagli in Sanità con lo smantellamento del presidio di San Marcello (che ancora attende si dia vita ad un ospedale di area disagiata con pronto soccorso), il depotenziamento della chirurgia e la chiusura del reparto di Pediatria a Pescia e la riduzione dei posti letto.
Non è tempo di cambiare?
Ci piacerebbe sapere dove e come verranno spesi i fondi del PNRR.
Se le poche risorse disponibili vengono spese in “scatole” che dopo pochi anni si svuotano, che senso ha avuto quel tipo di investimento? Crediamo che l’investimento più importante debba essere prima di tutto in personale e competenze professionali.

Ospedale SS Cosma e Damiano

Il consigliere di questo territorio, Marco Niccolai, scrive di un futuro centro chirurgico di fecondazione medicalmente assistita. È un ambito molto specialistico, con professionalità particolari. Con quali operatori, quindi, si attuerebbe questo progetto, se non ci sono neppure i ginecologi ed i pediatri per portare avanti le attività ordinarie? Ricorrendo a gettoni di presenza di professionisti che non investiranno in quel presidio? Non sta già accadendo in molti ospedali medi e piccoli, con evidente spreco di risorse?
L’ospedale di Pescia, da anni ormai, è in lento declino. Non è un presidio ambito perché considerato periferico e non appetibile per i professionisti. Se la Asl non tiene ad un ospedale, questo lentamente morirà. Ed è quello che sta succedendo all’ospedale Cosma e Damiano che ha perso il reparto di pediatria, il centro prelievi, la chirurgia è sempre più ridotta, le specialistiche ormai svolgono a Pescia solo ambulatori.
Che progetti ci sono per la Chirurgia? Per il numero di posti letto?

Ad ottobre, in Toscana, ci troveremo nuovamente in affanno per il Covid perché dopo tre anni non avremo posti letto e personale a garantire assistenza per tutti e dovremo subire nuove restrizioni? Continueremo a vivere in emergenza, perché non si programma ed investe in Sanità Pubblica?
Sospendere il Punto Nascita significa togliere un altro tassello ad un presidio ospedaliero che diventa anno dopo anno più povero di eccellenze. Chi risponderà più ai concorsi in una simile cornice?
Ci chiediamo, poi, se la chiusura del Punto Nascita significherà anche la chiusura dell’OBI pediatrico. Dopo la promessa del potenziamento dell’OBI, avremo solo un pediatra reperibile?
Tutto questo avviene mentre anche il territorio verrà depotenziato se passerà la riforma che prevede la riduzione dell’orario della guardia medica da h24 a h16. Nei notturni resterà solo l’emergenza urgenza con il 118 ed il pronto soccorso che vedranno aggravarsi il lavoro, con accessi inappropriati.
Ma a chi devono rivolgersi i cittadini?
Con queste scelte, a subire i maggiori disagi, saranno ancora una volta le famiglie delle zone collinari e montane, gli abitanti della Valleriana, del Comune di Marliana, di alcune frazioni di San Marcello Piteglio.
Ancora una volta, le aree interne saranno private di servizi che si allontanano sempre di più. Condannate all’abbandono.
Speravamo che la pandemia avesse insegnato a cambiare le priorità. Speravamo che la politica potesse tornare indietro rispetto ai tagli del passato, che nessuno fosse più lasciato indietro.
Ci associamo alla richiesta dei Sindaci della Valdinievole, i rappresentati dei cittadini, che chiedono un confronto con la Regione. Ci auguriamo possa essere organizzata un’assemblea pubblica o un consiglio comunale aperto nel quale possiate rassicurare i cittadini, trovare il modo di tenere aperto il Punto Nascita in Valdinievole e dare risposte concrete e definitive sul futuro di questo ospedale.
La Toscana non è solo Firenze, Pisa e Siena. Non è solo capoluoghi di provincia che pure sono in sofferenza di personale sanitario e risorse.
La Toscana è montagna, colline, valli, periferie, costa, isole dell’arcipelago…
Tutta la Toscana ha bisogno di equità nell’accesso alle cure e qualità nei servizi.
Ci auguriamo che possiate venire incontro alla nostra richiesta di trasparenza e rispetto dei bisogni dei cittadini.
Attendiamo un Vostro riscontro.
Cordiali Saluti,
Eva Giuliani
20 Maggio 202

Print Friendly, PDF & Email