QUALCOSA DI PIÙ DI UN PREMIO LETTERARIO

Giuliano Livi, Elena Becheri, Paolo Fabrizio Iacuzzi e Luca Iozzelli
Giuliano Livi, Elena Becheri, Paolo Fabrizio Iacuzzi e Luca Iozzelli

PISTOIA. Neanche i diretti interessati, gli artefici, i pionieri di questa rassegna hanno veramente chiaro in mente e nei fatti cosa sia diventato, nel frattempo, Il Ceppo. Non una rassegna, o un premio letterario internazionale. Questa 58esima edizione, che ha già mosso i suoi primi passi con le due scremature dei saggi pervenuti e che consegnerà ai giovanissimi 21 giurati l’onere e l’onore di decretare il vincitore, cresce di ora in ora, si trasforma, diventa altro, molto altro.

Ma non solo per la professionalità, l’entusiasmo e lo spontaneismo con i quali gli addetti ai lavori curano i dettagli; c’è di più. Il Ceppo sta veramente diventando un circolo mondiale, senza per questo perdere di vista lo spirito e il colore delle sue origini. Altra ulteriore dimostrazione di quanto stiamo teorizzando la si è avuta oggi, alla libreria Lo Spazio, in via dell’Ospizio, dove durante la sera precedente i titolari della piccola indispensabile sala da the e alcuni volontari (si sono intraviste, nella notte, le sagome di Luca Iozzelli e Roberto Bartoli, il nuovo che avanza), in onore di quanto profetizzato da Piero Bigongiari, di cui ricorre il centenario della nascita, di voler trasformare la sua Pistoia in un giardino orientale, hanno allestito, nel salone del locale, un vero e proprio giardino, con tanto di sassolini a terra divisi da listelle di legno trasformate in pedana percorribili e su cui hanno trovato posto alcuni cubi in gomma piuma, poltroncine per gustare l’ambiente e far sedere i vari relatori delle numerose iniziative che si consumeranno in questa settimana.

No, non è un requisito urbano, ornamentale, quello del quale vi parliamo, ma il senso nuovo ed indispensabile della via che porta al futuro, che è la stessa sulla quale la politica seria e lungimirante non può che fare i conti per provare a sopravvivere cercando, contemporaneamente, di cancellare decenni di buio e furbizie, illuminati, ma non assolti, da nicchie invisibili di pensatori estranei alla vita quotidiana.

Questo Ceppo è, oltre che un premio internazionale di letteratura e poesia, anche e soprattutto un veicolo didattico di passione, un magma asfissiante di scienza e conoscenza, un trampolino verso il domani con l’accortezza di non dimenticare quel tanto di buono che è stato fatto ieri, una ripresa contemporanea della vita quotidiana animata da flash back sul passato e con qualche coraggiosa immagine virtuale di quello che potrebbe e dovrebbe essere il futuro.

Una sinergia costante, crescente, tra quel pubblico e privato che guardano nella stessa direzione mossi da identici presupposti: il Ceppo gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Pistoia e si affida a sponsor robusti, come la Caripil, la Fondazione Caripit, la Tesi Group e la sua omonima Fondazione, con un crescente interesse da parte delle maggiori istituzioni culturali, economiche e produttive di Pistoia e della Toscana.

Si ricorderà e si leggeranno opere inedite di Piero Bigongiari, si darà spazio e ragione a Stefano Mancuso, si tradurranno le intuizioni di Jorie Graham, si alterneranno le letture dei tre finalisti (Paolo Cognetti, Nicolai Lilin e Sandro Veronesi), si presterà ascolto a Lorenzo Chiodi, vincitore del Ceppo under 35 all’interno di un percorso partito veramente per l’ostinazione e la convinzione dei suoi ideatori e che dopo oltre mezzo secolo di storia, scritti, vincitori e vinti, invece che celebrarsi, ha deciso di fare molto più che sprovincializzarsi: Il Ceppo prova a guardare lontano, senza affidare ai soloni la guida del volano, ma immergendosi, anima e corpo, nell’alfabeto di domani.

luigiscardigli@linealibera.it

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