PISTOIA. Venerdi 24 ottobre alle ore 18.30, presso Lo Spazio di via dell’ospizio, in collaborazione con l’ Associazione Teatrale Pistoiese, verrà presentato l’ultimo romanzo di Carlo D’Amicis, Quando eravamo prede (Minimum fax, 2014, pp. 187, euro 14,00).
L’autore sarà affiancato da Rodolfo Sacchettini (presidente dell’Atp) e dall’attrice Valentina Sperlì (in queste settimane in scena a Pistoia con lo spettacolo tratto dal libro dello stesso autore, Maledetto nei secoli l’amore).
Prendete una distesa di boschi incontaminati che sembra il paradiso terrestre. Tracciate una linea sottile che la divida dal nostro mondo. Popolatela infine con una strana stirpe di cacciatori che si veste con le pelli delle prede e utilizza disinvolta i loro nomi: Alce, Agnello, Cagna, Toro, Ghepardo, Leone, e poi Cagna, Farfalla, Zebra… Esseri umani bestiali o bestie umane? Di sicuro gli abitanti del Cerchio pretendono di vivere immersi nella natura; anzi, di essere essi stessi la natura.
Ma che succede se, da un giorno all’altro, tutti gli animali del bosco scompaiono? Se i cacciatori si scoprono improvvisamente affamati, impotenti, malati? Se una scheggia impazzita di civiltà cade tra gli alberi della foresta e li porta a scoprire la religione, il linguaggio, la proprietà privata? Spinti tra le braccia di sentimenti più pericolosi dei loro fucili, come l’amore, la compassione e la paura, ecco che i cacciatori si trasformano in prede. Tra preistoria e fine della modernità,
Quando eravamo prede sembra riassumere in una sola vicenda l’intera avventura umana e il nostro rapporto con la natura, come se La fattoria degli animali rivivesse ne La strada di Cormac McCarthy. Carlo D’Amicis fonde la potenza dell’allegoria e il gusto del romanzesco per raccontare il mistero della nostra eterna imperfezione.
- Flippo La Porta – Domenicale – Il Sole 24 Ore
- Un apologo fiabesco – scritto in una prosa di acuminata precisione, di spoglio lirismo – che diventa una metafora della nostra contemporaneità.
- Goffredo Fofi – Internazionale
- Questo romanzo è l’opera migliore di un cinquantenne appartato e saggio, che sembra voler ragionare sul destino dell’uomo alla luce di una sfiducia extrastorica ed extrascientifica.
- Antonio Prete – L’Immaginazione
- Racconto dell’origine e racconto della fine non aboliscono il legame con l’orizzonte, con la sua umana raffigurazione.
CARLO D’AMICIS (1964) vive e lavora a Roma. Ha pubblicato i romanzi Piccolo Venerdì (Transeuropa 1996), Il ferroviere e il golden gol (Transeuropa 1998, selezione Premio Strega), Ho visto un re (Limina 1999), Amor Tavor (Pequod 2003), e i racconti lunghi Maledetto nei secoli dei secoli l’amore (Manni 2008) e Il grande cacciatore (:duepunti 2011). Per minimum fax ha pubblicato Escluso il cane (2006, uscito anche in Francia presso Gallimard), La guerra dei cafoni (2008, selezione Premio Strega) e La battuta perfetta (2010).
Per info: Lo Spazio di via dell’Ospizio – lo-spazio@libero.it – www.lospaziodiviadellospizio.sitiwebs.com