PISTOIA. In consiglio si è parlato di giardini e biciclette, argomenti ecologici e pacificanti. Apparentemente.
Il consigliere Bartolomei si è decisamente scaldato parlando di piste ciclabili e ulteriori spese da fare in tale ambito. Almeno 60mila euro nel 2016 per lavori di adeguamento e potenziamento servizio di bike sharing, e 46mila per la realizzazione di una pensilina assistita da video camera per depositare le bici di proprietà.
Secondo Bartolomei lo sforzo dell’amministrazione e del Sindaco è di tipo paternalistico, si vuole insegnare ai cittadini la retta via, come è più giusto vivere, per esempio pedalando ad libitum.
Il consigliere ha specificato e chiesto se le piste si fanno dove servono, perché ci sono i ciclisti che le richiedono, o si fanno per far nascere la voglia di andare in bicicletta. “È da stato etico – ha continuato – e non mi piace lo stato etico e neanche il Comune etico. Pur comprendendo che ci sono esigenze di cui si deve tener conto nell’interesse di tutti, non è lecito sciupare i viali, nati per una maggiore scorrevolezza del traffico veicolare, con le piste ciclabili, per risvegliare le sensibilità latenti di qualche appassionato della mobilità dolce”.
“Quali sono le esigenze della città? Avere più piste ciclabili? Allora io vivo altrove. A Pistoia ci sono altre priorità. Le biciclette le devono affittare i biciclettai, non il Comune”.
15 gli emendamenti, tra i tanti presentati in particolare da Pistoia Domani e Movimento 5 Stelle, risultano accolti.
Non sono stati invece approvati l’emendamento n° 1 del Movimento 5 Stelle, presentato da Giacomo del Bino, e n° 41 di Pistoia Domani presentato da Margherita Semplici sulla riorganizzazione del sistema museale e aree esterne con una previsione di spesa di 1 milione e 300mila euro.
Del Bino ha chiesto di eliminare la previsione di demolizione della litografia comunale retrostante al Palazzo, perché si risparmierebbero tanti soldi (200mila euro) e gli edifici potrebbero essere utilizzati come laboratori. Margherita Semplici ha detto di ritenere oggettivamente superflua una spesa così rilevante per un’area come quella, primo perché anche la litografia è un edificio di un certo pregio e poi perché il complesso del sistema museale dà un’entrata di appena 9mila € l’anno, con un rapporto tra entrate e uscite del tutto improponibile. Fate voi la sottrazione…
Ma il parere tecnico non è favorevole, perché la demolizione sarebbe propedeutica alla sistemazione del giardino di Palazzo Fabroni. Del Bino ha proposto allora semplicemente di fare un giardino più piccolo…
Capecchi ha aggiunto che il progetto dell’anno scorso era finanziato con 200mila euro non con un 1 milione e 300nila come quest’anno.
A questo punto il Sindaco ha detto che la Regione Toscana ha dichiarato interventi strategici quelli sul Museo Pecci, il Museo Marini di Firenze e Palazzo Fabroni. Le risorse sono 240.000 euro, già dal 2011, da fondazione Caript, 160.000 quelli dal nostro bilancio: la Regione mette a disposizione 900.000 euro per la sistemazione del giardino e relativo collegamento con quello del Carbonile. Quei soldi della Regione non si possono perdere.
Il Sindaco presenta il bilancio al 90° minuto, lascia predisporre miriadi di emendamenti e poi spiega le ragioni che stanno sotto il pelo dell’acqua? Bell’efficienza, non c’è che dire.
Il consigliere Sabella ha voluto ricordare che un tempo le aperture del Museo di Palazzo Fabroni erano giornaliere, poi via via sono andate scemando, arrivando a pochi giorni alla settimana e poche mostre importanti che invece dovrebbero svolgersi almeno una volta l’anno per giustificare interventi di un tale impatto economico-finanziario.
Alessandro Capecchi ha notato che la Fondazione Caript ha evidentemente scelto il filone dell’arte contemporanea… e che questa è un’offerta monoculturale che lascia perplessi.
Quanti soldi negli ultimi 15 anni sono stati destinati all’arte contemporanea? Dal ponte di Calatrava in poi, quando Fondazione Caript mise a disposizione un miliardo, si è sempre scelto di finanziare opere che dovrebbero intercettare un pubblico più vasto per poter giustificare interventi così dispendiosi.
Molte altre poste del bilancio, di interesse per tutta la città sono state trattate ed altre se ne discuteranno da qui a giovedì, giornata finale in cui si potranno tirare le fila sul documento di previsione 2015.
L’ultima considerazione al volo: seguendo i lavori dell’assemblea cittadina è sempre più chiaro che i consiglieri sono chiamati a ratificare scelte fatte altrove, spesso tra Sindaco e Regione. Quando le cose decise arrivano nella sala del Grandonio è inutile discuterle e, anche se i consiglieri di minoranza se ne lamentano e la maggioranza sopporta cristianamente in silenzio-assenso, la Regione si fa bella con le penne del pavone.
Pistoiesi… avete voluto la bicicletta: pedalate!
Personalmente non sono molto d’accordo sul modo di ragionare dei vari consiglieri d’opposizione. E’ indubbio che i soldi vadano usati bene, ma pretendere che uno usi la bicicletta in mezzo ai disciplinatissimi automobilisti italiani è chiedere troppo. A mio parere, la gente si serve di un servizio se questo…c’è…c’è e funziona. Sennò è chiaro che la richiesta non ci sarà mai. Un esempio eclatante mi sembra quello rappresentato dal Copit, che non sviluppa il servizio ed in particolare lo da a livelli ridicoli nella zona collinare, giustificando ciò con il fatto che manca la richiesta. Domanda: se tu non mi metti gli autobus nelle ore in cui vado a lavorare e torno a casa, come puoi pensare che usi l’autobus? Per quanto riguarda i beni culturali è anche un discorso attinente al crederci o meno. Se ci credi ci investi con costanza, rendendo fruibile sempre il sito e publicizzandolo a modo. Se non ci credi è tutto inutile.
Massimo Scalas
Il consigliere Salvatore Patanè, che ho colpevolemente mancato di citare ha invece sostenuto che le città si devono programmare, appunto si deve credere ad un risultato da perseguire per poterlo raggiungere…eh ha quindi votato con la maggioranza.
Buon giorno Paola….in effetti mi pare che lo Stato Etico sia stato tirato in ballo a sproposito da Bartolomei: mi sembra siano ben altre le situazioni in cui vediamo lo stato Etico o Paternalistico…penso al Fine Vita, alle intrusioni continue su ciò che è famiglia o meno e a tutti i politicamente corretti che castrano il cervello delle persone. Qui mi sembra invece che si parli di una visione di città, condivisibile o meno, utopistica o meno, pretestuosa o meno, ma che fa parte dei compiti di un sindaco, una giunta, un consiglio comunale…sennò facciamo senza, che casino per casino almeno si risparmia.
Massimo Scalas