“Questa denuncia sfogo non ha solo lo scopo di mettere in risalto le traversie di un singolo cittadino contribuente ma la mancanza di personalizzazione dei problemi quando questi vengono esplicitati fuori dalla burocratica applicazione degli algoritmi che tutto impersonalmente regolano”
PISTOIA. Un piccolo imprenditore pensionato pistoiese, nel marzo scorso si è trovato di fronte ad un problema oggettivo. Durante il pagamento della 3ª rata della rottamazione cartelle c’è stato un problema della rete internet. Ogni volta che cercava di pagare, veniva bloccato dal sistema per un blocco di flusso dati. Questo problema si è ripresentato per tutta la serata perché sulla rete c’era un’eccessiva presenza di contribuenti, quelli che non avevano pagato le prime due rate ed erano stati riammessi alla rottamazione.
Alla fine è arrivata una mail che indicava come pagamento 45 minuti dopo la mezzanotte. Nei giorni e settimane a seguire il contribuente ha sempre controllato l’area riservata del sito INPS e dell’Agenzia delle Entrate, senza rilevare anomalie. Mai nessuna comunicazione, nemmeno tramite Pec è pervenuta al contribuente.
Dopo aver pagato la 4ª rata e alla fine di luglio anche la 5ª con ben 64 giorni di anticipo sulla scadenza ultima del 23 settembre, il contribuente stesso ha richiesto all’INPS il Durc per il rinnovo della regolarità contributiva. Da notare che il cittadino a questo ente ha già pagato anche la scadenza del 16 novembre prossimo.
Ebbene il tapino si è visto rifiutare il Durc senza apparente motivo, ricevendo l’intimazione di pagare 35.000 euro entro il 27 agosto, azzerando i 15.000 euro già pagati. Chieste spiegazioni all’Agenzia delle Entrate, dopo un controllo gli è stato detto che la rata del febbraio, spostata a marzo, è stata pagata in ritardo da qui il rifiuto dell’incasso. A questo punto sono partite le ricerche e sulla piattaforma IO è stata rintracciata la ricevuta di pagamento che riportava esattamente 44 minuti e 45 secondi oltre la mezzanotte.
Ci si chiede come il Fisco (la legge) possa essere così ingiusta da permettere a chi non ha pagato le prime 2 rate di consentire il pagamento di entrambe, e senza interessi, con 5 mesi di ritardo e si nega la regolarità per 44 minuti ad un contribuente che avrebbe pagato tutte le rate compresa la 5ª addirittura con 64 giorni di anticipo.
Ci si chiede come non si tenga in considerazione i sacrifici enormi che fa un cittadino per essere in regola con il Fisco, la buona fede e l’intenzione di sanare le pendenze rinunciando a tutto per la propria moralità. Come sia possibile per un mero problema oggettivo.
Un’osservazione non meno importante sulla tanto decantata trasparenza: gli esattori degli Enti vedono nel loro portale gli oneri variabili che il cittadino sul proprio portale non vede e questi dati cambiano in modo arbitrario a piacimento del Fisco.
Una vicenda che ha dell’assurdo e dove il buon senso non ha cittadinanza.
Questa denuncia sfogo non ha solo lo scopo di mettere in risalto le traversie di un singolo cittadino contribuente ma la mancanza di personalizzazione dei problemi quando questi vengono esplicitati fuori dalla burocratica applicazione degli algoritmi che tutto impersonalmente regolano.
Immaginiamo che molti altri contribuenti si possano trovare in queste condizioni dunque l’intenzione è di sensibilizzare al problema perché lo stesso possa diventare una denuncia collettiva.
[un lettore]