quarrata. A 57 ANNI MUORE ANTONIO DISCIANNI

Agente penitenziario alla Casa Circondariale La Dogaia di Prato era da sempre residente a Quarrata

Antonio Discianni

QUARRATA. [a.b.]  Lutto a Quarrata. A 57 anni è morto Antonio Discianni. Appena due mesi fa gli era stato diagnosticato un tumore che non gli ha dato scampo.

Da sempre residente a Quarrata  è stato assistente capo coordinatore della Polizia Penitenziaria ed ha ricoperto ruoli sindacali a livello regionale nell’Us Polizia Penitenziaria. Ha fatto parte anche delle Fiamme Azzurre. A Quarrata ha militato nella Lega Salvini Premier

Persona generosa e dallo spirito vivace, di una “mente meravigliosamente risolutiva” è stato per tanti colleghi della casa circondariale della Dogaia di Prato un punto di riferimento e un collega prezioso.

“Empatico e attento, sempre pronto ad ascoltare e a supportare i nuovi arrivati, facendoli sentire come parte di una grande famiglia. – scrive un suo collega di lavoro  — La tua presenza, la tua gentilezza, rimarranno per sempre nel mio cuore. Anche se non sei più qui fisicamente, il ricordo di te continuerà a vivere in ognuno di noi.”  

Nel luglio scorso una delle sue figlie, Dania, seguendo le orme del padre, aveva iniziato la scuola di formazione della polizia penitenziaria a Parma

Tanti i messaggi su Facebook. Eccone alcuni.  “Non dimenticherò mai la passione che metteva nel lavoro e quella passione sfrenata per il calcio”; “In questo giorno speciale va via un pezzo di storia della Casa Circondariale di Prato, Sei stato un esempio per noi tutti sia come collega che come uomo “; “Sei stato un amico e grande maestro, che mi ha insegnato l’attività sindacale… sempre disponibile ti sei fatto volere bene da tutti”.

Scrive l’Uspp Polizia Penitenziaria: 

con grande tristezza che abbiamo appreso della scomparsa prematura di Antonio Discianni, stimatissimo dirigente dell’USPP Polizia Penitenziaria in servizio a Prato, che con il suo attaccamento alla divisa della Polizia Penitenziaria ha sempre fatto la differenza con la sua esperienza professionale e la sua irreprensibile attività.
Ci piace ricordarlo indomito e sempre pronto a portare avanti le sue idee con innata passione per la giustizia e la tutela dei colleghi scevra da interessi personali. Per noi una perdita che ci lascia senza parole. Che riposi in pace.
Il Presidente e la Segreteria Nazionale

Lascia la moglie Rosita Biagini e le figlie Deborah e Dania

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