quarrata alla fin del pane. BUONGIORNO, LECCETO E MONTALBANO! OVVERO: SE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE METTE IL MONDO IN MANO AGLI IDIOTI, L’UNICA RISPOSTA È LA SATIRA

Non sono, fortunatamente, come la giunta partigiana in ciabatte di Quarrata, che ha problemi nel riconoscere i propri errori; non sono come i cognati di certi notabili del Pd; non sono un elettricista trasformato in comandante della Polizia Municipale. E non sono neppure l’opposizione farlocca che siede in con[s]iglio comunale

 

Mirabile esempio di lapide possessoria sistemata in terra sul calpestamento della Via Vicinale di Lecceto. Per risolvere i problemi dei possessori, dei possedimenti e dei posseduti, occorrerà che la Giunta in ciabatte faccia intervenire un esorcista per eliminare certe pericolosissime “possessioni” mentali…

 

SUL FERETRO PER SCELTA PONDERATA

FATE SCRIVERE «BARA MIA PRIVATA»

COSÌ L’ILARITÀ QUAGGIÙ RADDOPPIA

E LA GENTE FELICE A RIDER SCOPPIA!

 


 

Alla prossima scriveteci anche «Senatus Populus Que Ruminans»

 

UNA VOLTA il sindaco Stefano Marini fece affiggere manifesti per tutta Quarrata asserendo che la mamma degli imbecilli è sempre incinta. Stefano aveva perfettamente ragione e ora vi spiego perché.

Da quando ho iniziato, nell’agosto scorso, a raccontare la demenza delle decisioni dell’ufficio tecnico del Comune di Mazzanti, se ne sono viste (e ne ho fatte vedere anche ai nostri lettori) d’ogni tipo e d’ogni colore.

Ovviamente ho mandato in tilt i fragili equilibri psichici di chi, da certi casini istituzionali, ha tratto benefici di cui continua, a mio avviso indebitamente, a godere.

Recentemente, fra le stronzate più interessanti, creative e sceMografiche a cui siamo stati costretti ad assistere come fossimo dei ragazzini da Cottolengo, ce ne sono state alcune che è necessario richiamare alla memoria come potenziale motivazione per istituire un Premio Nobel destinato alla Scemenza Umana:

  1. inizia la battaglia delle strade vicinali/interpoderali e il geometra ingegner Iuri Gelli – con l’avallo del comandante Marco Bai – mi scrive una lettera in cui dichiara che a Lecceto di vicinali/interpoderali non ce ne sono. Obbràvo!
    Peccato che lo stesso Bai avesse dichiarato in passato per iscritto, al suo ex comandante Oliviero Billi il perfetto (e ho la lettera), che via di Lecceto era una vicinale e che, perciò, il sor Bai aveva anche fatto una multa a persona ivi residente per divieto di sosta in curva, su istigazione & apposito richiamo da parte di familiari perrozziani.
    Come la vogliamo mettere questa? A pecora o come ipotesi (salvo se altro) di un 493 cp: «Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un servizio pubblico»?
  2. Un po’ di verismo e di Mazzarò fa bene all’igiene mentale

    si fa partire una batteria di 10 pubblici dipendenti (geometri comunali, vigili urbani, vigili del fuoco, carabinieri forestali) e si fanno girare a frullino tutta una mattinata, perché un paio di persone, presumibilmente affette da accelerazione di produzione di citrullina nel cervello primordiale rettiliano, avevano sparso il terrore fra le autorità, asserendo che a Lecceto c’era un deposito di Gpl pieno di gas e pronto a esplodere da un momento all’altro, fonte di pericolo per l’incolumità pubblica. Cazzo!
    Viene fuori che è tutta una scorreggia galattica (ipotesi di calunnia ex art. 368 cp?) di elementi problematici necessitanti, molto probabilmente, di cure e Tso.
    E i nostri benamati padroni (Comune, carabinieri forestali, vigili del fuoco) hanno provveduto o no a denunciare i vicini creativi per l’ipotesi di procurato allarme (658 cp) oppure, ignorando alla grande anche il loro dovere di riferire senza indugio all’autorità giudiziaria (ipotesi di 361 cp?) hanno, di fatto, favorito i signori dell’arsenico e vecchi merletti a danno di altri cittadini?
    Vogliamo verificare se anche il Super Mario Bros. dell’ufficio tecnico quarratino discrimina i cittadini e produce disparità di trattamenti fra chi pòle e chi non pòle?

  3. Era il 31.12.2008. Non potevamo neppure rilevare il bottino, perché al sor Perrozzi non andava. Uscì a urlare: perché sa fare solo quello. Io c’ero e anche lui a insultare. Grazie, Comune di Quarrata!

    dopo aver rotto i coglioni a chi, a Lecceto, c’è dal 1600, e non ha mai avuto problemi con nessuno, esclusi gli avventizi/avventisti della chiesa del settimo & ultimo giorno (per non fare nomi: ragionier Perrozzi & C. e Quartetto Cetra & C. Dainelli-Meoni-Ferri-Alberti), il signor non-dottor Perrozzi ha presentato un paio di chilogrammi di querele in procura.
    Vedremo poi per cosa e per come: lui che da 12 anni rende impossibile la vita a chi è pacificamente residente nelle sue proprietà (per esempio mia figlia) ma, secondo la sua ottica eugenetica (probabilmente ha studiato con Josef Rudolf Mengele), se ne deve andare perché alla bella faccia del padrone dispiace la brutta faccia di chi, a Lecceto, c’è quasi nata, c’è sempre stata, ma è sgradita a dio padre onnipotente di Pescina.

    Ci starebbe bene anche un cartello così…

    Io stesso non posso andare a trovare mia figlia, perché (ma che cazzo me ne frega?) non sono gradito al Perrozzi: il quale, una volta, ha perfino cercato di impedire la vuotatura del pozzonero del civico, non desiderando avere l’autobotte del Bertei & Tasselli sulla pubblica via. Guardate la foto: s’era quasi a capodanno e uscì in strada a dare adeguato spettacolo di sé.
    È o non è, tutto questo, roba da pazzi? Capisco che si senta forte e coperto, dacché è anche consulente del tribunale di Pistoia, ma a me… che cazzo me ne frega di lui e delle sue consulenze?
    Se, quando motiva le sue brillanti elucubrazioni per i giudici che lo assoldano, ragiona con quel cervello che gli impedisce di capire la differenza fra fondi interclusi e fondi serventi, sono certo che i risultati delle consulenze perrozziane potrebbero anche essere devastanti, non credete?
    E i tecnici del Comune ho l’impressione (opinione: è chiaro?) che non superino quelle soglie di quoziente d’intelligenza là.

 

O un cippo (o… cippa?) così, no?

Ma ecco, finalmente, la ciliegia sulla torta – una ciliegia dell’altro giorno –, dopo il famoso carciofo della sparizione della targa comunale su cui si leggeva «Montalbano area tutelata» (una sega).

Da un paio di giorni, qualcuno dall’intelligenza sopraffina (non si sa assolutamente se il sor Perrozzi o la coppia d’alto affare, Sergio Luciano Giuseppe Meoni & Margherita Ferri-Gautier ou La Dame aux camélias) ha sistemato o fatto sistemare sulla ormai famosa e/o famigerata via di Lecceto (vicinale e non altro, sor Bai e sor Gelli!) una bellissima lapide del cazzo che altro non è che un’ulteriore definitiva riprova di tomba dell’intelligenza umana.

(Si rimane) senza parole…

La scritta è, come la più famosa SPQR (senatus populusque romanus, senza parcheggi questi romani, sono porci questi romani…), l’affermazione di un ego evidentemente disturbato che soffre della “sindrome di Katzone”: sono me, son’io solo il padrone!

Ma padrone di che, scusate? Della caciaia (l’espressione, per chi non capisce l’italiano, è oscena: arrotatevi le meningi!)? Del baccellaio (il modo di dire pistoiese sa di osceno anch’esso: il baccellaio richiama le fave; e soprattutto le famose pistoiesissime fave lesse, altro modo di dare del testa-di-cazzo ai coglioni)? O padrone di che altro? Della propria cassa da morto? Su cui, magari, farà apporre una targhetta d’ottone Cassa da morto privata?

Ma è impossibile chiedere di ragionare con il cervello a chi il cervello, evidentemente (che ne dicono i Pm?), il cervello non lo ha.

Alcuni dovrebbero dimorare qui, a Venezia, non sul Montalbano…

Tutta questa gente, giunta e piovuta lì a caso (un a caso poi trasformatosi in un a cazzo) non dovrebbe prendere dimora in campagna e in collina: dovrebbe ottenere residenza di stato, a carico del contribuente, direttamente nel famoso Hotel alla Fava di Venezia.

Strada Privata: sì, di materia grigia. Tanto tanto se chi ha cacato così bene fuori del vaso, avesse scritto proprietà privata. Ma scrivere strada privata su una strada pubblica (tale è la vicinale) è indice di conclamata psicosi possessiva e di capacità connettiva zero causa schizofrenia galoppante.

Personalmente ho passato 60 anni a Lecceto e (allacciatevi le cinture di sicurezza alzando lo schienale) posso dire che:

  1. non ho mai mangiato né terra né sassi delle proprietà private/fondi serventi di Lecceto
  2. non ho mai visto nessuno dei precedenti proprietari portarsi in tomba un centimetro quadro di quella preziosa terra: se mai (e soltanto) due bei metri di essa sopra lo stomaco e sopra una cassa da morto privata
E questo sarà il futuro di Lecceto, dopo secoli di pacifica convivenza, grazie al Comune di Quarrata. Vero Mazzanti?

Della giustizia (?) ho sinceramente timore, perché non si sa mai cosa possono combinare certi colleghi di Palamara. Ma della verità, fortunatamente no.

Non sono, fortunatamente, come la giunta partigiana in ciabatte di Quarrata, che ha problemi nel riconoscere i propri errori; non sono come i cognati di certi notabili del Pd; non sono un elettricista trasformato in comandante della Polizia Municipale. E non sono neppure l’opposizione farlocca che siede in con[s]iglio comunale.

Né ho bisogno di andare a vivere al famoso Hotel alla Fava, perché non farò mai scrivere, sul mio mio feretro, cassa da morto privata. È un piacere che lascio tutto agli imbecilli.

Leggetevi tutto il contratto con cui il Rag. Romolo Perrozzi ha acquistato i suoi beni. Piano piano vi pubblico tutti i contratti di Lecceto. Poi ci si ritrova in più di 6 e si ride alla faccia del Covid-19…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Articolo 21. Commento unico: poerannói!

 

Ragazzi, io ve lo dico e non ve lo mando a dir dietro. Prima della fine qui qualcuno si fa male. E non credo che sia io…


Print Friendly, PDF & Email