QUARRATA. A seguito delle forti piogge di sabato 5 e domenica 6 novembre, Legambiente Quarrata e l’associazione per la Tutela del Territorio, intendono far sentire la propria voce sulla questione delle idrovore.
Come osservato da un sopralluogo svolto domenica mattina attorno alle 9, partendo dal cimitero di Vignole fino allo sbocco della Senice in Querciola, il corso d’acqua, pur scorrendo ancora, dava segni di imminente esondazione.
Nonostante ciò, le idrovore posizionate alla confluenza fra la Senice e il Quadrelli non erano state attivate. Da un colloquio telefonico di Daniele Manetti di Legambiente con l’assessore Gabriele Romiti, è emerso come per accendere le idrovore sia necessaria l’autorizzazione del Genio Civile, che lui stesso avrebbe richiesto subito.
Le idrovore sono state attivate attorno alle ore 10, e per le ore 15 la situazione era tornata alla normalità. Si ringraziano quindi gli operai del Consorzio di Bonifica e i volontari della Vab di Quarrata.
Tuttavia le due associazioni si chiedono per quale ragione l’autorizzazione non fosse già arrivata alle ore 9, o anche prima, quando la Senice era ancora in situazione di controllo.
Crediamo non sia concepibile che l’allerta sulla necessità di attivare dette idrovore debba arrivare dai normali cittadini, quando la moderna tecnologia permetterebbe di poter utilizzare idrovore elettriche ad azionamento automatico, che permettono di prevenire le emergenze.
Da tempo, infatti, le due associazioni chiedono che il Consorzio, il comune di Quarrata o chi di dovere, si doti di questi strumenti, con portata idonea, la cui efficacia è stata ampiamente dimostrata sul campo.
È mancata, domenica mattina, soltanto una adeguata prevenzione, ottenibile appunto con le idrovore elettriche.
Pertanto, le due associazioni continuano a chiedere un tavolo di concertazione con gli enti competenti, al fine di dotare la Senice delle strutture adeguate per la sicurezza delle frazioni della piana. Inoltre, le associazioni chiedono che sia stilato un piano idrovore ufficiale a livello comunale, di cui al momento esiste solo un piano preliminare.
[legambiente e tutela territorio]
Ci rendiamo conto che in un era dove si può accendere una lampada da chilometri di distanza,può bastare un telefonino .Noi per accendere un idrovora dobbiamo attendere almeno l’intervento di tre o quattro persone incaricate della funzione.Naturalmente solo se qualche cittadino lancia qualche allarme a queste persone e le invita a provvedere alla funzione.Questo significa che noi ci ritroviamo ogni volta in balia di una situazione che ci porta sempre più vicino a qualche disgrazia.E’ arrivato il momento di farsi intendere.
Enrico Buda (da fb)