quarrata. «DISPONIBILI AL DIALOGO MA NESSUNO CI TAPPERÀ LA BOCCA»

La bacheca di Legambiente Quarrata
La bacheca di Legambiente Quarrata

QUARRATA. Alla luce di quanto scritto da Gianfranco Ciulli, coordinatore dei Comitati Salute Piana Prato-Pistoia il responsabile locale di Legambiente Quarrata, Daniele Manetti – come anticipato alcuni giorni fa –, ha voluto precisare che il metodo di lavoro dell’associazione è improntato sulla trasparenza, la partecipazione e il confronto tecnico con tutti “sia in fase preliminare sia nell’evoluzione delle problematiche ambientali, mettendo tutto alla luce del sole”.

Non si tratta dunque di iniziative personali ma tutti, soci, cittadini, associazioni anche di altri paesi e città della regione vengono informati costantemente per poi diventare parte attiva facendo osservazioni e proposte.

“Come Legambiente Quarrata – dichiara Manetti – non deleghiamo niente a nessuno per le problematiche ambientali ed i problemi di salute, che riguardano la nostra piana. È nostro compito andare a vedere di persona i problemi, parlare faccia a faccia e collaborare in piena trasparenza con tutti: enti pubblici, associazioni, comitati, partiti politici per cercare e tentare in tutti i modi di risolverli a livello tecnico per poi estendere e condividere le soluzioni positive con il resto della Toscana”.

“Per questa nostra peculiarità – precisa –  si è reso necessario istituzionalizzare e ufficializzare la nostra associazione; dotarci di una sede e soprattutto condividere i nostri concetti fondamentali con i massimi enti pubblici presenti sul nostro territorio (Regione Toscana e comune di Quarrata)”.

Il professor Signorelli con Daniele Manetti
Il professor Signorelli con Daniele Manetti

“Le nostre corsie preferenziali con gli enti pubblici – continua – sono dovute esclusivamente al riconoscimento del lavoro che facciamo con insistenza e tenacia come Legambiente Quarrata con i nostri gruppi tematici. I gruppi tematici sono composti da giovani ingegneri, geologi, fisici, chimici, ma anche da vecchi contadini (come Vinicio Cappellini), che sono la memoria storica della nostra piana. Un confronto serio che portiamo avanti da diverso tempo e che continueremo a fare con i tecnici regionali, comunali e statali”.

Manetti ricorda poi a Ciulli che Legambiente continuerà a sperimentare le nuove tecnologie per combattere le fibre d’amianto e tutti gli altri cancerogeni in collaborazione con l’unità operativa di medicina del lavoro dell’Università di Siena e gli altri enti pubblici.

“Il mio impegno contro l’amianto è legato al fatto che da molto tempo – afferma Daniele Manetti – ho una malattia professionale abbastanza seria asbesto-correlata provocata da lavorazioni e da esposizione all’amianto ventennale, in quanto ho lavorato come tecnico ambientale nei reparti dello stabilimento Breda”.

“Molto probabilmente sono vivo, perché ho trovato nel 1999 il Centro di medicina del lavoro di Siena (un vero centro di eccellenza per l’amianto nella Regione Toscana), che mi ha curato insieme a tanti altri lavoratori e mi ha dato delle ottime indicazioni per sopravvivere.

Gianfranco Ciulli
Gianfranco Ciulli

“Con l’unità operativa di medicina del lavoro (diretta dal professore Pietro Sartorelli) da oltre 15 anni portiamo avanti a livello tecnico, tramite il Gart (gruppo accademia regione toscana) e gli Enti preposti della Regione Toscana, l’Inail, l’Ispo, l’Istituto superiore di sanità  fra mille battaglie, le problematiche di salute e ambientali legate all’amianto e ad altri prodotti cancerogeni a livello regionale e anche nazionale.

“Molti lavoratori del sud ammalati d’amianto vengono a Siena a curarsi, perché nel meridione non esistono centri simili ed inoltre abbiamo una banca dati per le problematiche ambientali continuamente aggiornata ed in evoluzione e molti giovani tecnici laureati e ben preparati. Quindi non abbiamo nessun problema a parlare di amianto e delle sue problematiche con tutti quelli che cercano un dialogo ed una vera collaborazione”.

“Ci battiamo poi da tempo – conclude Manetti – per istituire un osservatorio partecipato di area vasta pubblico e ufficiale per risolvere le problematiche ambientali della nostra piana e pertanto non vogliamo muoverci da soli. Siamo dell’avviso che un bel confronto faccia a faccia chiarisca ancora meglio le idee ma nessuno ci tapperà la bocca”.

Vedi:

[Andrea Balli]

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