QUARRATA. Negli ultimi venti anni, a Quarrata, sono state costruite frazioni di rete fognaria per un costo complessivo che supera i 4 milioni di euro.
I lavori di costruzione sono iniziati nel lontano 1996 e furono eseguiti, per lo stralcio che riguardava la frazione Casini, dalla ditta “Rosi Leopoldo” ad un costo di circa € 915mila euro. Una seconda sezione che comprende l’abitato di Caserana, fu completata dalla ditta “Vescovi Renzo” per un ammontare di spesa poco distante dai 710mila euro.
Nelle fasi successive la ditta “Gesualdi” eseguì i lavori della frazione Vignole per un costo calcolato in 792mila euro e “Publiacqua” si occupò dell’abitato di Ferruccia per un importo di € 1 milione e 250 mila, spicciolo più spicciolo meno.
Infine, nell’abitato di Barba, fu eseguita la costruzione congiunta della rete idrica, fognaria e il contestuale passaggio delle tubazioni del gas, quest’ultimi lavori eseguiti dalla ditta Nardelli con un costo per la sola fognatura di € 400mila. A completamento degli interventi la “Conglomerati s.p.a.” , sempre su incarico del Comune di Quarrata, ha eseguito gli allacci in località Caserana, questa volta per un importo di 53 mila euro.
Il progetto iniziale generale della rete fognaria prevedeva, ovviamente, un depuratore, in prossimità del fosso “Dogaia dei Quadrelli” all’intersezione con via Nuova, la strada che collega Casini e Caserana. Ebbene, nonostante gli interventi distribuiti sul territorio, il Comune non ha mai dato via all’opera in questione, in quanto non ha raggiunto una decisione definitiva sul sito dove collocare l’impianto di depurazione.
Sono passati ben vent’anni dall’inizio di questa strascicata storia ed a questo punto viene da chiedersi in quali condizione versi l’intera fognatura “mai utilizzata”.
Il fatto stesso che l’opera non sia mai entrata in funzione comporta, l’insorgere di problematiche tecniche quali l’allentamento dei giunti nell’innesto delle tubazioni, infiltrazioni d’acqua, cedimenti dell’impianto alle quali, di contorno, abbiamo i cittadini che nonostante i soldi spesi per gli interventi si trovano a non poter usufruire dell’opera continuando a scaricare nelle fosse.
Tutti questi soldi sono stati sperperati secondo le ormai note capacità gestionali dei Sindaci che hanno scaldato la sedia del Comune quarratino e ad oggi ci troviamo in situazioni limite come quelle della località Catena, dove il depuratore esistente è ormai al collasso da numerosi anni, palesemente sottodimensionato se rapportato alle necessità della frazione.
I miasmi si distribuiscono sulle abitazioni circostanti, costringendone gli abitanti a dover vivere con le finestre chiuse, specialmente in estate quando l’attività di biodegradazione con l’alta temperatura favorisce l’emissione di cattivi odori e nonostante più volte il comune abbia manifestato la volontà di porre rimedio al problema, nulla è cambiato.
È dal lontano 2010 che l’allora Vicesindaco Mazzanti annunciò lo smantellamento del depuratore di Catena e il progetto di far sorgere al suo posto un impianto di sollevamento delle acque per spingere i liquami verso la vicina Seano, opera che secondo le stime di allora dovrebbero cominciare quest’anno per una spesa 215mila euro, di cui 170mila provengono, sempre secondo quanto dichiarato da Mazzanti alla stampa, da un finanziamento regionale concesso al comune di Quarrata il resto a carico di Publiacqua
Non resta che attendere che i 18 chilometri di fognatura realizzati e mai utilizzati nelle zone di Casini, Caserana, Olmi e Ferruccia vengano allacciati a un depuratore prima della fine del 2016, data ultima per la vigente normativa europea entro la quale gli impianti di depurazioni devono essere adeguati e conformi alla Legge, intanto i cittadini versano in queste condizioni, senza poter invitare un amico a cena per la vergogna a causa degli odori.
Gianni Nocera
Quarrata5stelle