Si parte dal lontano 1993 per arrivare ai giorni del Conte-bis. Atti, diffide, segnalazioni, ricorsi: tutta carta straccia riciclata dall’Utc che se ne serviva come carta igienica. Un tetto rialzato passato sotto silenzio nonostante tutte le regole restrittive dei vincoli del luogo. Insomma: edilizia e regole o pura legge del Menga?
FINCHÉ TUTTI STANNO ZITTI
A QUARRATA SIAMO FRITTI!
IMMAGINATE, signori democratici del grande Comune di Quarrata, gente che si mette il vestito bòno e che va a fare le inaugurazioni a destra e a manca in nome della correttezza amministrativa, della limpidezza, della trasparenza e della legalità locale in cui, a breve, Gherardo Colombo, fu-comunista di Tangentopoli pentito e contrito, oggi passato a Soros e ai democratici antisalviniani, scenderà in piazza per indicarci la retta via verso la legalità come una Maddalena pentita: immaginatevi quale può essere, ogni mattina, lo stato d’animo di un cittadino che, come me, dopo aver servito lealmente e con onore il proprio paese, come pubblico dipendente del Comune di Quarrata, come docente del superiore e universitario, come giornalista per 53 anni, si alza e ripensa: «Ma cosa cazzo hanno fatto negli ultimi trent’anni i comunali quarratini?».
Ed ecco perché, anche stamattina, il pezzo pubblicato ieri nel tardo pomeriggio, è stato opportunamente inoltrato
per Pec a: Comune di Quarrata, Prefettura di Pistoia, Arpat di Pistoia, Carabinieri Forestali di Pistoia, Vigili del Fuoco di Pistoia, Carabinieri Stazione di Quarrata
per mail ordinaria a: Sindaco di Quarrata Marco Mazzanti, Protezione Civile, Iuri Gelli ing. Capo di Quarrata, Urp Comune di Quarrata, Marco Bai Comandante Polizia Municipale di Quarrata, Gabriele Romiti Vicesindaco e Assessore ai lavori Pubblici di Quarrata, Dott.ssa Grazia Razzino Segretaria Generale di Quarrata, Simone Niccolai Assessore Edilizia di Quarrata, Dott.ssa Silvia Montagna Resp. Enti Locali Prefettura Pistoia, Avv. Francesca Marini Assessore alla Legalità di Quarrata, Dott. Tommaso Coletta Procuratore Capo della Repubblica Pistoia, Vab Quarrata.
Spero che non osiate pensare, neppure per un attimo, che tutto questo sia un divertimento, perché è solo una immane rottura di palle micidiale che viene avanti, senza sosta e senza risultato, da trent’anni a questa parte.
Il cittadino – e ve lo dico in prima persona, quindi per testimonianza diretta – è sempre inascoltato. Voglio dire il cittadino rispettoso delle regole e che chiede con rispetto non il di più, ma semplicemente il suo. Contrariamente a chi, con una faccia da mattonate, prima fa e dopo chiede: tanto uno stronzo di qualche ufficio pubblico che gli sana la rogna, lo trova sempre e comunque.
La nuova segretaria generale del Comune di Quarrata, la dottoressa Grazia Razzino – peraltro scelta dal Sindaco Mazzanti e, quindi, obiettivamente poco “credibile” in quanto organo che da Mazzanti trae la sua paga per il lesso (se si sentisse offesa, rilegga il Carducci e impari qualcosa di utile) – fra le sue alte incombenze-miracolo della porcata-Bassanini, il gran confusore della acque chiare con le acque scure, ha esattamente anche queste:
Ufficio di staff
per anticorruzione e controlli interni
Il segretario è inoltre titolare dell’unità di staff per anticorruzione e controlli interni le cui funzioni sono riconducibili a:
– Svolgimento dell’attività relativa agli adempimenti previsti dalla Legge 190/2012: predisposizione dell’aggiornamento annuale del Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione, coordinamento per la sua attuazione, monitoraggio e redazione della relazione annuale del Responsabile;
– Attività di coordinamento relativa agli adempimenti previsti dal D. Lgs. 33/2013 ed in particolare della sezione “Amministrazione Trasparente”
– Controllo preventivo e successivo sulla regolarità amministrativa sugli atti
– Direzione e coordinamento controlli interni (L. 213/2012) con particolare riferimento al Controllo Strategico e al Controllo successivo di regolarità amministrativa sugli atti;
– Redazione e trasmissione alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti del Referto annuale sul sistema dei controlli interni;
– Analisi, approfondimento e ricognizione e diffusione di specifiche tematiche o problematiche rilevanti in ambito giuridico amministrativo a seguito di rilevanti novità normative e legislative;
– Aggiornamento normativo e altri strumenti ritenuti utili ad una migliore diffusione delle informazioni;
– Istruttoria, cura ed esecuzione dei provvedimenti disciplinari;
– Presidenza della Delegazione Trattante di parte pubblica;
– Proposta di organizzazione struttura comunale: organigramma, funzionigramma;
– Attività tecnico-normative di organizzazione: regolamenti non di competenza dei singoli settori, direttive, circolari;
– Supervisione Progetti di valenza intersettoriale;
– Rapporti con la Società della Salute e procedure attuative;
Basterebbe già solo questo per aver fatto scattare (cosa che non le ha neppure sfiorato l’anticamera del cervello) l’idea di mettersi in contatto con me; e di invitarmi a iniziare un colloquio finalizzato a portare a pulito il troiaio che regna a Quarrata nel settore edilizia, rispetto dei vincoli, corretta attuazione delle norme.
Invece è il silenzio ermetico come al solito. Perché la pubblica amministrazione in Italia, non è fatta – come si strombazza nelle inutili leggi dei suonatori di trombone da Mattarella in giù (Sergio non è il presidente della repubblica, per vizio in radice della sua elezione fatta da un parlamento definito illecito dalla corte costituzionale di cui lui stesso era membro) – non è fatta per facilitare la vita al cittadino, ma per rendergliela amara quanto più possibile.
Stamattina, cari politici e cittadini di Quarrata, vi do un buccino di pane da ciucciare come si faceva coi nostri nonni quando non avevano più denti. E ripartiamo dal 1993, quando la casa, che vedete in giallo – quella, per capirci, delle centrali Mediaset con telecamere da Nasa e da Tso –, apparteneva a due distinti signori pasticcieri (Bruno Alberi e Silvana Bertinelli, oggi defunti, perugini naturalizzati a Firenze) che, un bel giorno, nel marzo-aprile 1993, ci fecero trovare, a sorpresa, un rialzamento di tetto di cui mai avevano chiesto autorizzazione al Comune e tanto meno a noi confinanti in appoggio.
Ma in via di Lecceto è possibile tutto, perché non ci passa mai nessuno: quando ci accorgemmo delle opere, il lavoro era già fatto e fatto al nero. Dietro al telegramma che vedete in immagine, venne l’esposto regolarmente inoltrato al Comune di Quarrata (ve lo farò vedere in séguito) e il comando di polizia municipale (allora era in mano a Luciano Menichini, anche lui oggi defunto) mandò a fare rilievi il signor vigile geometra Oliviero Billi, allora responsabile addetto all’edilizia.
Cari democratici quarratini, le storie sono come il peccato originale: cominciano nell’Eden nel 5500 avanti Cristo e non finiscono nemmeno sotto lo s-governo Conte bis[chero].
Il sopralluogo ce l’ho ancora tutto fisso nella testa. Bel giorno soleggiato, mattino verso le 10:30-11, entriamo nella cosiddetta casa vecchia, quella che gli attuali proprietari della casa gialla (Mara Alberti e i suoi usufruttuari: la madre Margherita Ferri e il suo convivente, Sergio Luciano Meoni) hanno intenzione di estorcerci per farcisi i cazzi loro e per questo fanno di tutto per romperci il cazzo di giorno e di notte.
Con il geometra Billi appuriamo che la coppia Alberi-Bertinelli non solo aveva rialzato il tetto, e ben di più dei 30 centimetri di cui si fa parola nel telegramma, ma addirittura, poiché il rialzamento avrebbe accecato una nostra finestrella in cima a una scala, aveva perfino spostato la finestrella stessa elevandola, senza alcun consenso, e snaturando la nostra proprietà.
Provate ora a dire cosa fece e quali provvedimenti prese il grandioso ufficio tecnico dell’edilizia del Comune di Quarrata. Provate a chiederlo all’imperatore di Frustino, Tiberio Bardi, che viene a stare a Quarrata e, a forza di far casino, gli asfaltano perfino la sua strada coi soldi di tutti. Provate a chiederlo anche al ragionier Romolo Perrozzi, padrone assoluto del baccellaio di Lecceto che gli è stato concesso, pare, dallo stesso Francesco Giuseppe in quanto duca di Pescina in provincia della terremotosa Aquila.
Il Comune di Quarrata non fece un cazzo. Perché l’ufficio tecnico del Comune di Quarrata era (ed è) aduso ad adottare il sistema «chi pòle, fàcci e agli altri in faccia stracci!».
Può bastare così per oggi, geni e cromosomi della legalità ad arbitrio? Se non basta, fàtevelo bastare, alla faccia dei vincoli (ma forse meglio dei… v’incùli) del Montalbano. E non abbiate fretta: questo è un romanzo d’appendice; verrà fuori a puntate – minimo 365 – come la bellissima Terra Nostra del 1999!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21 Costituzione italiana
Non credo di dovermi vergognare io: sono convinto che debbano farlo altri! E ogni mattina e anche se sono dottori, dinovóri e di diecióri, come si diceva a presa di culo all’ufficio commercio nel 1975 con Paolo Giacomelli, con Lorenzo Pacini e con la buonanima di Sergio Battaglia.
Legalità e trasparenza? Eh, Quarrata ne fa senza!