quarrata, gioie & dolori. LECCETO E ROGNE DEL MONTALBANO. PROMEMORIA DEDICATO A MAZZANTI E ALLA SUA GIUNTA IN CIABATTE, ALLA SEGRETARIA GENERALE, AL DIRIGENTE GELLI E AL COMANDANTE BAI. E ANCHE A CERTI GIUDICI CIECHI, SORDI E MUTI…

Il fatto è che anche il tribunale di Pistoia ha le sue gravi colpe: e lo dimostrerò con le carte ufficiali, non con quelle che il Perrozzi pensa che siano falsificate. Avvertita di tutto il puttanaio che nasceva e si sviluppava in loco, la procura ha sempre cestinato ogni segnalazione. Perché? Grazie di aver reso onore alla legge che è uguale per tutti!

 

Anni di angherie, insulti, rotture di palle, urla e strilli: è questo che la legge impone di dover sopportare a chi ha una proprietà interclusa? La Costituzione parla in questi termini, signori del rispetto della legge e della legalità? Ditelo voi che siete i padroni del mondo e del Montalbano

 

I VICINI IN DODICI ANNI

HANNO FATTO SOLO DANNI

E LA GIUNTA TUTTA FIERA

METTE AL VENTO LA BANDIERA!

 


 

Caro Marco, essere sindaco non significa distribuire diplomini alla Màgia senza mascherina e senza distanziamento sociale… Fatti accendere la luce dal tuo illuminato Bai!

 

ECCO DUE FOTO fondamentali da dedicare al Comune della Legalità, Quarrata, città che oggi può contare sulla bandiera di Mattarella.

La prima è una delle ultime satellitari di Google Heart. Chi non sa leggere torni a scuola.

C’è anche via di Lecceto, che è una vicinale: anche se il Gelli che ride e il Bai che riattacca i telefoni sul muso ai cittadini, dicono di no.

Vi consiglio di guardare bene – lettori, carabinieri, forestali, vigili e geometri comunali – anche la parte evidenziata con contorno in giallo. Lì sotto ci sono, nascosti, i campi di mia madre, Bruna Lapini, che dal 2008, grazie allo stalking quotidiano del ragionier Perrozzi e dei vicini creativi (tanto ne parleremo in aula…), si sono rimboschiti e hanno perso la cura con cui erano lavorati, accuditi, amati e resi produttivi come orto e come oliveto.

La mia famiglia, lì, aveva 25 piante di olivo che, dopo la gelata del 1985, si erano magnificamente riprese e davano almeno 40 kg di olio sufficienti per tutti. La terra la curava mio padre, scomparso nel 2000: continuamente umiliato e offeso dai confinanti ogni volta che andava su a lavorare la sua terra.

Da allora, ogni volta che veniva mandato qualcuno a fare la terra e gli olivi, fra il Perrozzi, la moglie, le figlie, i confinanti creativi che smuovono carabinieri, comune e vigili del fuoco con somma gioia dello staff tecnico del Comune di Quarrata, e i lavoranti inviati lassù, erano guerre e battaglie: vietato sostare, vietato respirare, vietato camminare, vietato fare qualsiasi cosa. Finché non fu trovato più nessuno disposto a litigare ogni volta che arrivava a Lecceto per curare la terra.

Se questa, dal 2008 ad oggi, è stata una bella vita per mia figlia, il suo compagno, la proprietà attuale e io – che non posso andare a trovare nessuno, perché il Perrozzi mi minaccia e mi querela – ditelo voi che vedete questa situazione. E ci riflettano anche i signori giudici che non hanno mai visto né sentito nulla!

Il fatto è che anche il tribunale di Pistoia ha le sue gravi colpe: e lo dimostrerò con le carte ufficiali, non con quelle che il Perrozzi pensa che siano falsificate. Avvertita di tutto il puttanaio che nasceva e si sviluppava in loco, la procura ha sempre cestinato ogni segnalazione. Grazie di aver reso onore alla legge che è uguale per tutti!

 

Mi spiace tanto per il ragionier Perrozzi, che è pure consulente del tribunale di Pistoia. Ma questa signora anziana, con un cappello da uomo (quello del mi’ nonno), è la mi’ nonna che lava al bozzino comunale. Siamo nel 1961. E il lavatoio, con annessa fonte pubblica, era piazzato da sempre su una delle interpoderali che il nuovo padrone ha chiuso con una bella cancellata de fero… Aveva sì il permesso del Comune: ma i geometri cosa pensavano quella mattina? Avevano forse fatto colazione con un bel bicchiere di Pernod? Poi il ragioniere ha sbarrato anche altre due interpoderali da sempre aperte a tutti e funzionali sia al passaggio di uomini e carri, che alla cura e alla sicurezza dei boschi

 

Presto ne discuteremo, carte alla mano: e voglio proprio vedere se esiste una legge che impone a proprietari di fondi interclusi, di non poter godere pienamente delle loro proprietà perché i confinanti dei fondi serventi si sono messi in testa, come la civetta, che è “tuttomìo-tuttomìo”.

Loro hanno fatto e disfatto a piacere e il Comune (si vedrà anche grazie a chi) gli ha permesso di farlo senza pudore.

Ora basta, perché la gente si è rotta i coglioni. E io voglio raccontare e rappresentare da che parte sta veramente la violenza privata: se da quella di chi vuole vivere in pace o da quella di chi non lascia vivere in pace; chiude strade e disimpegni delle vie; alza case di legno, senza permessi né autorizzazioni, dove c’erano solo capanne di canne cadenti.

Quando ci vuole ci vuole. Ed ecco perché non smetterò di scrivere e rappresentare la realtà storica.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]

Ma la legge è o no uguale per tutti?

 

Art. 21. Perché la legge dovrebbe punire chi non dà noia a nessuno e se ne sta in casa propria, e premiare chi fa come vuole?
La parola ai cervelloni del Comune di Quarrata che non intendono vedere né ravvedersi; e che hanno perso non solo le strade ma anche la retta via.


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