Il fatto è che anche il tribunale di Pistoia ha le sue gravi colpe: e lo dimostrerò con le carte ufficiali, non con quelle che il Perrozzi pensa che siano falsificate. Avvertita di tutto il puttanaio che nasceva e si sviluppava in loco, la procura ha sempre cestinato ogni segnalazione. Perché? Grazie di aver reso onore alla legge che è uguale per tutti!
I VICINI IN DODICI ANNI
HANNO FATTO SOLO DANNI
E LA GIUNTA TUTTA FIERA
METTE AL VENTO LA BANDIERA!
ECCO DUE FOTO fondamentali da dedicare al Comune della Legalità, Quarrata, città che oggi può contare sulla bandiera di Mattarella.
La prima è una delle ultime satellitari di Google Heart. Chi non sa leggere torni a scuola.
C’è anche via di Lecceto, che è una vicinale: anche se il Gelli che ride e il Bai che riattacca i telefoni sul muso ai cittadini, dicono di no.
Vi consiglio di guardare bene – lettori, carabinieri, forestali, vigili e geometri comunali – anche la parte evidenziata con contorno in giallo. Lì sotto ci sono, nascosti, i campi di mia madre, Bruna Lapini, che dal 2008, grazie allo stalking quotidiano del ragionier Perrozzi e dei vicini creativi (tanto ne parleremo in aula…), si sono rimboschiti e hanno perso la cura con cui erano lavorati, accuditi, amati e resi produttivi come orto e come oliveto.
La mia famiglia, lì, aveva 25 piante di olivo che, dopo la gelata del 1985, si erano magnificamente riprese e davano almeno 40 kg di olio sufficienti per tutti. La terra la curava mio padre, scomparso nel 2000: continuamente umiliato e offeso dai confinanti ogni volta che andava su a lavorare la sua terra.
Da allora, ogni volta che veniva mandato qualcuno a fare la terra e gli olivi, fra il Perrozzi, la moglie, le figlie, i confinanti creativi che smuovono carabinieri, comune e vigili del fuoco con somma gioia dello staff tecnico del Comune di Quarrata, e i lavoranti inviati lassù, erano guerre e battaglie: vietato sostare, vietato respirare, vietato camminare, vietato fare qualsiasi cosa. Finché non fu trovato più nessuno disposto a litigare ogni volta che arrivava a Lecceto per curare la terra.
Se questa, dal 2008 ad oggi, è stata una bella vita per mia figlia, il suo compagno, la proprietà attuale e io – che non posso andare a trovare nessuno, perché il Perrozzi mi minaccia e mi querela – ditelo voi che vedete questa situazione. E ci riflettano anche i signori giudici che non hanno mai visto né sentito nulla!
Il fatto è che anche il tribunale di Pistoia ha le sue gravi colpe: e lo dimostrerò con le carte ufficiali, non con quelle che il Perrozzi pensa che siano falsificate. Avvertita di tutto il puttanaio che nasceva e si sviluppava in loco, la procura ha sempre cestinato ogni segnalazione. Grazie di aver reso onore alla legge che è uguale per tutti!
Presto ne discuteremo, carte alla mano: e voglio proprio vedere se esiste una legge che impone a proprietari di fondi interclusi, di non poter godere pienamente delle loro proprietà perché i confinanti dei fondi serventi si sono messi in testa, come la civetta, che è “tuttomìo-tuttomìo”.
Loro hanno fatto e disfatto a piacere e il Comune (si vedrà anche grazie a chi) gli ha permesso di farlo senza pudore.
Ora basta, perché la gente si è rotta i coglioni. E io voglio raccontare e rappresentare da che parte sta veramente la violenza privata: se da quella di chi vuole vivere in pace o da quella di chi non lascia vivere in pace; chiude strade e disimpegni delle vie; alza case di legno, senza permessi né autorizzazioni, dove c’erano solo capanne di canne cadenti.
Quando ci vuole ci vuole. Ed ecco perché non smetterò di scrivere e rappresentare la realtà storica.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21. Perché la legge dovrebbe punire chi non dà noia a nessuno e se ne sta in casa propria, e premiare chi fa come vuole?
La parola ai cervelloni del Comune di Quarrata che non intendono vedere né ravvedersi; e che hanno perso non solo le strade ma anche la retta via.