quarrata, gioie & dolori. LECCETO E ROGNE. ERANO DIECI NÉ GIOVIN NÉ FORTI E TUTTI STORTI (DI CERVELLO). 20

Stamattina, 16 settembre, fra le 10 e le 11, all’indirizzo di via Lecceto 12 (ma badate che caso strano!) sono arrivati almeno una decina di angeli, fra cui – mi riferiscono – solo una donna. Pretendevano di entrare in casa di mia figlia. E alla domanda di lei, che chiedeva al plotone di qualificarsi, hanno, più o meno confusamente, risposto che “la domanda non era pertinente”: anzi! A lei che era in casa, e in casa sua, è stata rivolta la richiesta, piuttosto perentoria, di esibire una carta d’identità. Ma Mussolini non è morto da un bel pezzo?

 

La pericolosissima testata nucleare talebana di Lecceto: mille litri di Gpl per far saltare la Margherita Gautier. È vero: la mamma degli imbecilli è sempre incinta!

SE TU ASCOLTI GLI IMBECILLI

DI CERVELLO NON TU BRILLI!


 

Ecco una bella immagine di un bello sbancamento a scendere in via di Lecceto. E di solito è da qui che Sergio Luciano Giuseppe tiraleserpe e Margherita spiano nella proprietà sottostante e scattano le loro foto…

 

SE LUCIO BATTISTI aveva la sua Collina dei Ciliegi, il Comune di Quarrata ha creato un suo specifico «colle dei miracoli», una sua Medjugorje mistica che allieta la vita dei residenti con improvvise apparizioni di schiere di angeli a tutela della sicurezza e del paesaggio, come i cherubini dell’Eden. A chiamare in causa i difensori della vita, ci pensano le pie donne con le loro allucinate preghiere da sacerdotesse sopravvissute all’eruzione del Vesuvio.

Stamattina fra le 10 e le 11, all’indirizzo di via Lecceto 12 (ma badate che caso strano!) sono arrivati almeno una decina di angeli, fra cui – mi riferiscono – solo una donna. Pretendevano di entrare in casa di mia figlia. E alla domanda di lei, che chiedeva al plotone di qualificarsi, hanno, più o meno confusamente, risposto che “la domanda non era pertinente”: anzi! A lei che era in casa, e in casa sua, è stata rivolta la richiesta, piuttosto perentoria, di esibire una carta d’identità: cosa che, ovviamente non ha fatto, perché, come dice il proverbio, l’abito non fa mica il monaco. E chi lo sapeva chi fossero, se nessuno ha mostrato uno staccio di tesserino. Poi… basta un tesserino? Sai quanti se ne fanno di falsi oggi!

Sarebbero stati Carabinieri (forse Forestali) e Vigili del Fuoco di Pistoia: salvo se altro, come scrive il notaio sui contratti (non di rado farlocchi, reticenti, truffaldini e menzogneri).

Arrivati i paladini della natura e della sicurezza sul piazzaletto a comune, ecco che spunta – dal famoso “buco della Desi” (forse scritto Daisy) – la signora Margherita Ferri, pimpante, starnazzante e soprattutto maldicente nei confronti della gente che abita al 12 di via di Lecceto. Lei quella gente la odia perché non si comporta come vuole lei!

I dieci prodi cavalieri (ma forse erano solo degli emeriti cavolieri) della tavola rotonda, in Mission Impossible, non è che si siano rivolti – dato che erano in servizio – alla signora Margerita invitandola gentilmente a levarsi dai coglioni: no! Questi vari Aglovale, Agravaine, fratello di Gawain, Balan, Balin, Bedwyr, Bors, re di Gannes, Breunor, Cador, Lancillotto 008 e perfino lo stesso Artù della compagnia (ia-ia-ò), si sono messi ad ascoltare “gola profonda” che ha da insegnare come si deve vivere.

Un’immagine dei 10 cavolieri della cavola rotonda di Lecceto...

La Margerita, che mangiava con le dita, è ossessionata dal fatto che tutti devono stare vicini-vicini, essere politicamente corretti, ossequiare la trinità e rispettare la Madonna. E già qui si è chiaramente “fuori di cervello”.

In pochissimi minuti ho accertato che i Vigili del Fuoco erano davvero impegnati in una serissima operazione a Montorio, via di Lecceto 12, dove un branco di terroristi islamici, scappati dalle carceri turche di Erdoğan, stavano costruendo una pericolosissima centrale nucleare nell’orto della casa della mia figliola.

Credo che la Margherita e il suo compagno di vita, Sergio Luciano Giuseppe (questo nome veniva modificato a Lecceto con l’espressione di «tiralesèrpe») Meoni, assai portato a rompere i coglioni alla gente, di fatto e per rima, vista la loro non più tenerissima età, dovrebbero iniziare a capire che siccome la proprietà Lapini non si è fatta ricattare con la richiesta estorsiva di una casa di due stanze in cambio di un miserevole posto auto da loro offerto (domani o dopo vi pubblico gli atti ufficiali), non possono fermare il mondo a suon di esposti insensati.

È vero, la proprietà sta costruendo un impianto Gpl: ma che cazzo, pezzi d’asino tutti! Non è che lo faccia con la zappa in mano e sputandosi sui palmi ogni tre minuti per tener meglio la vanga!

E personalmente sono convinto che bisogna essere degli emeriti stronzi a far muovere dagli uffici di Pistoia o di Forlimpopoli o di Villa di Baggio, 10 persone pagate dalle tasse di ognuno di noi, solo perché il Quartetto Cetra (Mara Alberti, Gionni Dainelli, Sergio Luciano Giuseppe tiralesèrpe Meoni e una frignosa Margherita Ferri, degna Signora delle camelie, teme di saltare in aria con banco e chicchi!

Stronzi e stupidi funzionari che non hanno nient’altro da fare che correre dietro alla microdelazione, quando con un po’ di sale nella zucca avrebbero capito che sarebbe bastato fare una indagine telefonica alla ricerca della proprietà e tutto sarebbe stato chiaro in partenza.

E la Margherita molto teméa per la su’ nobil vita…

Se invece di un bombolone di Gpl da 1000 litri, ci fosse stata un’azienda di cocaina purissima con una produzione di qualche chilo al giorno, chi avrebbero chiamato in aiuto? La flotta del Mediterraneo e l’aviazione americana? Se vengono in 10 per un bombolone, in quanti verranno, domani, per lo sbancamento della collina che Margherita Ferri Gautier & Co. hanno fatto rivoltando il monte come un calzino?

Il monte che si muove come il Mosè di Michelangelo e che sta schiacciando, letteralmente, la proprietà Lapini, anche se un intelligentissimo giudice di Pistoia – di cui, per ora, dirò solo il cognome: il dottor Garofalo – sbagliando il suo mestiere per la voglia di fare il “filologo”, dichiarò che il monte che cammina era solo una balla.

Venga su con me, domani, che gli mostro gli effetti degli ultimi 6 anni della sua sentenza, perdìo. E levi le chiappe dalla sua comoda sedia, santo diavolone!, come diceva lo zio Crocifisso Campana di legno.

Si trovano ancora questi romanzi. Leggeteli così nun rompete la minchia a chi ha da pensare a cose serie…
Se trovate un fraticello | un pochino mosciarello | ma che poi rompe i coglioni | sorridete: è lui, il Meoni!

Il Quartetto Cetra si ridusse al Terzetto Triste per violini e corno inglese, perché Gionni Dainelli piantò la signora Mara Alberti: ma nonostante che lei mi ritenga responsabile di tutto questo, se io potessi dividere le persone non mi limiterei a farlo con la coppia Mara-Gionni. E soprattutto adoprerei la salgariana scimitarra di Kien-Lung, molto più efficace e definitiva.

Chiudo questa storia di vergogna da cui non escono bene né Vigili del Fuoco né Carabinieri (forestali? Boh…). E a questa gente che fa partire un esercito per acchiappare un topo, che cosa gli dobbiamo fare?

E rivolgo la domanda anche a certi microstronzetti di Montorio, che vanno in giro per il monte a urlare di notte.

A tutti questi gli facciamo fondere uno stronzetto d’oro a forma di cazzino da attaccare al naso, oppure gli costruiamo una sontuosa statua di merda da innalzare sulla piazza del parcheggio di Pìseri?

Perché non cominciamo a far pagare le spese di 10 persone, mandate in giro a far nulla, a quelli che hanno gridato inutilmente, stupidamente, da veri imbecilli al lupo al lupo?

E ancora un’altra volta vi pubblico una falsa testimonianza di Sergio Luciano Giuseppe tiralesèrpe Meoni. Così, almeno, se ci avete a che fare, sapete con cosa avete a che fare nonostante la sua aria da umile e innocuo fraticello da orto dei cappuccini!

Che merdaio quest’Italia, gente!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21 e verità non caccole
di pie donne isteriche come qua

 

Marco Mazzanti. Vieni, sindaco. Vien via, giù! Spiegaci perbene come stanno devvero i troiai fatti sviluppare a Lecceto dai tuoi tecnici e dai tuoi vigili che fanno le loro cose alla perfezione. lo so che ’un ti garba, ma tocca a te!

 

Ovviamente la responsabilità prima sta in chi, fra i tecnici del Comune di Quarrata, ha fatto fare a questa gente il cazzo che gli è parso non controllando niente di ciò che ho continuamente segnalato e non facendo niente per impedire che costoro facessero il cazzo che volevano.
Siete contenti, ora, sindaco Mazzanti e giunta diversamente in-capace di Quarrata?

Sarà bene, intanto, che i comandi di VdF e Carabinieri, inizino a tirare fuori atti, documenti, nomi cognomi e indirizzi degli agenti speciali. Non è affatto escluso che finisca tutto sotto il naso di chi, il puzzo, lo sente anche se è a dieci miglia marine di distanza.

Forse così impareranno a capire come si sta al mondo senza ricoprirsi di ridicolo!


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