Cittadini e parvenu scappano dalla città e si ritirano in campagna di cui hanno solo sentito parlare. Arrivano e non si informano di come funzionino le cose là dove si installano loro; quali siano gli usi, i costumi, le consuetudini locali, che fanno legge di per sé. Chiamano la Fincantieri come per il Ponte di Genova, e demoliscono, alzano muri e case, schiaffano cancelli e inferriate a destra e a manca rovinando tutto col beneplacito del comprensivo-democratico Comune di Quarrata
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« FAI MANOVRA IN QUESTO SITO?
TI DENUNCIO E SEI FINITO!
VEDI UN PO’ SE TU L’ABBOZZI »
DICE IRATO IL SOR PERROZZI
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SECONDO VOI, lettori cari, come padre avrò o no il diritto di fare visita a mia figlia? Potrò andarci quando e come mi pare o, siccome lei abita in via di Lecceto 12, devo chiedere il permesso in carta da bollo al signor ragionier Romolo Perrozzi che, fattosi proprietario di un pezzo di terra, sempre stato aperto e libero a tutti dal tempo del Granduca, ha deciso all’improvviso di chiudere tutto con le catene, i cancelli, i passi carrabili e minaccia, con l’intervento di simpatici quanto comici avvocati, chiunque si reca sul luogo?
La risposta non voglio suggerirla a nessuno: dàtevela da voi. Ma prima riflettete anche sul fatto che a far chiudere le piazzole di Lecceto ha contribuito l’architettA Nadia Bellomo che non ha assolutamente fatto caso alla situazione di fatto e di diritto dell’area: «tanto – come dicono in Comune a Quarrata – son cazzi dei privati e fanculo!».
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Il Mazzanti, sindaco sordomuto, stasera sarà quasi certamente in piazza a sproloquiare sulla giustizia: ma lui della giustizia che ne sa? Ha un Comune che va per suo conto e fa come cavolo vuole; ha funzionari e dirigenti che hanno in testa il pelo del ciuco; ha cittadini a cui permette tutto e altri a cui toglie l’ossigeno.
Provate a dirlo stasera a Gherardo Colombo, uno degli autori di quella Tangentopoli che ha distrutto l’Italia. Vedrete come glisserà sull’argomento. Lo fece anche don Ciotti a Agliana, quando gli chiedemmo della Misericordia e delle sue rogne…
Intanto leggetevi le farneticazioni del ragionier Perrozzi e della sua avvocata di Prato, Diletta Lastraioli. Ieri, l’avvocato fiorentino del Perrozzi, Paolo Landoni, mi ha minacciato di atroci pene se non smetto di raccontare le idiozie del suo cliente. Il Landoni non ha capito una cosa: che non sono io a raccontare del suo cliente, è il suo cliente ragionier Perrozzi che sa benissimo far parlare di sé e delle sue manie. Si comporti come deve e non darà – come dice Cristo nel Vangelo – scandalo alcuno.
Ecco la lettera-minaccia dall’avvocatA Diletta Lastraioli:
DOTT. ROMOLO PERROZZI C. SIG. EDOARDO BIANCHINI
Redigo la presente in nome e per conto del Dott. Romolo Perrozzi, nato a Pescina (AQ) il 21.12.1953 (CF: – – – – -), che elegge domicilio, ai fini del presente procedimento, presso il mio studio in Prato, alla Via Donizetti, n. 10;
PREMESSO
~ che il mio assistito è proprietario di un complesso immobiliare a destinazione residenziale sito in Quarrata (PT),Via Lecceto, n. 1, corredato di area destinata a parcheggio contrassegnata con “passo carrabile autorizzazione 2008”,
~ che nondimeno il Dott. Perrozzi mi riferisce che Lei è solito sine titulo fare manovra e parcheggiare la Sua automobile in quest’ultima area per recarsi all’abitazione di Sua figlia;
CONSIDERATO
~ che invero su detta area la proprietà del Dott. Perrozzi non è gravata da alcuna servitù di sosta o di passaggio, né di uso pubblico né a favore di privati; [ottima affermazione, ma indimostrata – n.d.r.]
~ che pertanto non è concesso a terzi di fare manovra né tantomeno di parcheggiare sull’area de qua,
~ che il Suo comportamento, peraltro ripetuto nel tempo, è pertanto del tutto inaccettabile oltre che assolutamente contra legem giacché l’art. 832 e ss. c.c. riconosce in capo al proprietario la facoltà di disporre e godere del bene in modo pieno ed esclusivo e, conseguentemente, di escludere gli altri dalla relativa fruizione;
tanto premesso e considerato con la presente il Dott. Perrozzi, ut supra rappresentato, difeso e domiciliato Le
INTIMA E DIFFIDA
di cessare di fare manovra sull’area di cui in premessa e di parcheggiarvi la Sua automobile;
AVVERTE
che, in difetto, il mio assistito si vedrà suo malgrado costretto ad intraprendere le opportune iniziative, anche giudiziarie, per la tutela delle di lui pretese in diritto.
Distinti saluti.
Detto fra noi, ho una paura che mi tremano le mutande. Domani tornate a leggere la mia risposta alla Lastraioli e, per ora, buon divertimento a suon di insofferibili… stronzate!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21. Il Covid non ha fatto il suo dovere:
doveva renderci tutti migliori e ci ha reso più bestie che pria…
Aiccontadìno ’un glielo fa’ sapere come ’gli è bbòno iccàcio con le pere, sennò vende la villa e ippodére [eppòi resta scoperto nissedére – interpolazione apocrifa]
Ora ripeto pubblicamente una domanda al Mazzanti: chi è che ha tolto il cartello che c’era prima e che avvisava del vincolo paesaggistico? Il sindaco, l’Utticcì o… qualcun di chi sta lì?