QUARRATA. [a.b.] Martedì 2 maggio dalle 10 in via Torino si terrà l’intitolazione della scuola primaria ad Alberto Manzi, pedagogista, maestro di strada in Sudamerica, personaggio televisivo, scrittore italiano di racconti tradotti in tutto il mondo, noto principalmente per essere stato il conduttore della trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi messa in onda fra il 1960 e il 1968.
Dopo il taglio del nastro è previsto alle ore 10,15 l’intervento della dottoressa Alessandra Falconi, referente del centro Alberto Manzi di Bologna (nato per far conoscere il lavoro, i valori e le metodologie del noto maestro) e di seguito l’apertura della mostra e l’esibizione da parte degli alunni della scuola.
L’intitolazione fa seguito al progetto Pof 2013-2014 dell’istituto comprensivo “Bonaccorso da Montemagno” di Quarrata dal titolo Bonaccorso e gli altri, il percorso che ha portato alla individuazione delle intitolazioni di sei plessi scolastici dell’istituto comprensivo che erano privi di un nome.
Alla base della scelta del nominativo di Manzi da parte delle insegnanti e degli alunni del plesso ci sono stati almeno tre motivi: 1) È riuscito, per primo, a portare una platea televisiva in un’aula scolastica virtuale, alfabetizzando molti italiani; 2) Ha impostato il proprio lavoro insistendo più sull’apprendimento che sull’insegnamento; 3) Ha sfidato le convenzioni sociali del suo tempo pur di restare fedele ai propri principi.
ALBERTO MANZI
Nasce a Roma nel 1924.
Dopo l’esperienza di guerra come sommergibilista, nel 1946 inizia l’attività scolastica presso il carcere A. Gabelli di Roma. Nel 1954 lascia la direzione dell’Istituto di Pedagogia della Facoltà di Magistero di Roma per fare l’insegnante elementare e portare avanti, sul campo, quelle ricerche di psicologia didattica che continuerà almeno fino al 1977, quando abbandona l’insegnamento.
Ha curato sussidiari, libri di letture, diari scolastici. Assai intensa l’attività di scrittore, con oltre 30 titoli tra racconti, romanzi, fiabe, traduzioni e testi di divulgazione scientifica tradotti in tutte le lingue (Orzowei, scritto da Manzi, è uno dei libri di letteratura italiana più tradotto nel mondo), che gli sono valsi riconoscimenti e premi internazionali.
Dal 1954 al ’77 si è recato in Sud America ogni estate per corsi di scolarizzazione agli indigeni e attività sociali.
Non è mai troppo tardi è solo la più nota di una lunga serie, tra il 1951 e il ’96, di trasmissioni e collaborazioni con la televisione e la radio.
Nel 1993 ha fatto parte della Commissione per la legge quadro in difesa dei minori. Nel 1994 è stato eletto sindaco di Pitigliano (Grosseto), dove risiedeva. Qui si è spento il 4 dicembre 1997.