quarrata. LA MARCIA DELLA GIUSTIZIA SI FERMA IN PIAZZA

Presentata la  27a Marcia della Giustizia dal titolo “È urgente un governo mondiale per l’inclusione”. Ricominciare! Sembra una parola d’ordine. Ma da dove ricominciamo? E come?

Il programma e i relatori della edizione 27

QUARRATA. Si svolgerà sabato 5 settembre alle ore 20,30 in piazza Risorgimento l’edizione n. 27 della Marcia della Giustizia, una edizione che non prevede, causa Covid-19, la marcia da Agliana a Quarrata ma sarà caratterizzata da un momento di riflessione in piazza con gli interventi dei relatori

La quarantena è alle nostre spalle, o quasi, ma nulla sembra superato… o almeno non con quella tranquillizzante sensazione di soluzione trovata in tutti gli ambiti che forse qualcuno tra noi sperava. Però ricominciare si deve. Lo dobbiamo a noi stessi, al nostro futuro, ma anche al mondo che ci ruota intorno.

Ricominciare si può, perché la resilienza è una forza innata di cui tutta la natura è capace da sempre, dalla prima comparsa sulla Terra. Siamo capaci di mutare, anche radicalmente, adattandoci alle nuove condizioni di esistenza. Certamente pur riportando ferite profonde, ce la faremo anche questa volta.

 La svolta però sta nel come ricominceremo. Se sceglieremo cioè di trattare questo momento storico come uno dei tanti passaggi della nostra vita, fatto di traslochi, spostamenti, chiusure in un posto ed aperture in un altro, lasciando tutto esattamente uguale in noi, attorno a noi, nelle nostre aspettative, nello stile della nostra esistenza. Oppure se sceglieremo di ripartire con un’altra marcia, un altro passo, un altro stile, altre priorità.

Mettendo al centro tutta l’umanità, nessun escluso.

È incomprensibile come poche decine di persone, oggi posseggano la ricchezza di più della metà della popolazione mondiale e che si spendano ancora 1.875 miliardi di dollari all’anno per le armi. Urge una ricomposizione dell’umanità contro questa economia che uccide e crearne una nuova, per la vita, che includa e non escluda, per la salvaguardia di ogni donna e ogni uomo e del Creato.

Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro.  Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri” don Lorenzo Milani, “L’obbedienza non è più una virtù”

[vermigli – rete radiè resch-casa della solidarietà]

Print Friendly, PDF & Email