Il notiziario della Rete Radiè Resch, fondato dal compianto attivista quarratino, su iniziativa dei figli Tommaso e Adele, ha ripreso le pubblicazioni. Uscito il numero doppio settembre-dicembre a cura di Fulvio Gardumi
QUARRATA. In dialogo, il notiziario della Rete Radiè Resch, nato nel 1985 a sostegno dell’informazione sullo sfruttamento dei popoli del sud del mondo in particolare l’America Latina, fondato da Antonio Vermigli, ha ripreso le proprie pubblicazioni.
Dopo la morte del suo fondatore nonchè direttore i figli Tommaso e Adele hanno ricevuto l’adesione della stessa Rete alla loro richiesta di aiuto per proseguire l’opera del padre.
“Con la visione profetica che, evidentemente, hanno ereditato dal padre (Antonio era anche una persona scomoda, spigolosa, ma tutti i profeti lo sono), desiderano che la marcia e il notiziario continuino nell’alveo della Rete e, soprattutto, che non si risolvano in un mausoleo del padre, ma guardino al futuro cambiando, se occorre, pelle e linguaggio” si leggeva nella circolare nazionale di ottobre della Rete Radiè Resch.
In questi mesi è stato creato un gruppo di lavoro informale, che ha compreso la Segreteria, altri membri della Rete, alcuni giovani ed alcuni giornalisti, amici di Antonio. “Da esso dovrebbe nascere la nuova redazione, che affiancherà il nuovo direttore responsabile nella realizzazione dei prossimi numeri”.
Nei giorni scorsi, inviato a tutti gli abbonati, è uscito un numero speciale doppio 141-142 della rivista, a chiusura dell’annata 2023 contenente il ricordo di Antonio Vermigli da parte dei principali collaboratori della Rivista (anche il Presidente del Brasile Lula ha inviato un messaggio), gli interventi dei relatori alla Marcia della Giustizia e gli atti del Convegno Nazionale della Rete, tenutosi alla Cittadella di Assisi, nei giorni 20, 21 e 22 ottobre.
Lo scopo è quello di proseguire le pubblicazioni anche negli anni a venire. A questo proposito, il gruppo di lavoro già a partire dai prossimi giorni si occuperà di predisporre la proposta per la nuova linea editoriale, che sarà sottoposta al prossimo Coordinamento.
Il gruppo di lavoro si sta occupando anche degli aspetti burocratici: nuova registrazione, gestione dei costi di pubblicazione e spedizione postale, verifica del pagamento degli abbonamenti.
Per il momento l’unico conto attualmente attivo, su cui effettuare i pagamenti, è quello bancario: IT42M0892270500000000004665 – Intestato a Notiziario della Rete Radié Resch.
La rivista In dialogo, porta ora la firma del giornalista Fulvio Gardumi. (nella foto di lato)
Nato a Trento, Gardumi ha conseguito la maturità classica e la laurea in lettere all’Università di Padova. Ha frequentato la Scuola di giornalismo «Nicolò Rezzara» di Vicenza. Come giornalista professionista ha lavorato per 17 anni, dal 1973 al 1991, al settimanale cattolico «Vita Trentina» e per altri 17, dal 1991 al 2008, all’agenzia Ansa. Dal 2000 al 2003 è stato presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti del Trentino Alto Adige e dal 2004 è consigliere nazionale della Federazione nazionale della Stampa (Fnsi) e vice segretario regionale del Sindacato Giornalisti. Dal 1981 fa parte della Rete Radiè Resch di solidarietà internazionale, di cui è referente per il Trentino.
“Un amico, Antonio, Antoniaccio Vermigli oggi forse ci vedrà un poco più soddisfatti, meno affranti, dopo che la rivista In Dialogo, la sua rivista, la rivista della Rete Radiè, dei grandi temi, degli approfondimenti, delle riflessioni sulle questioni che indifferenze ed egoismi vogliono nascondere, arrivare finalmente nelle nostre case” scrive il giornalista pratese Luca Soldi.
Soddisfazione è stata espressa dalla figlia di Antonio, Adele Vermigli che ha ringraziato quanti si sono adoperati per “creare una redazione e portare avanti la rivista”.
Andrea Balli