L’associazione presieduta da Daniele Manetti incontrerà tra pochi giorni un gruppo di artigiani e l’assessore Patrizio Mearelli
QUARRATA. [a.b.] Tanti rifiuti abusivi sia “vecchi” e “purtroppo nuovi” sono stati monitorati in questi giorni di agosto da Legambiente Quarrata. Una battaglia, quella “combattuta” dai volontari che non si arresta nonostante le difficoltà, l’ignoranza e la mancanza di cultura ambientale.
“Ma la battaglia finale di questa guerra infinita – tiene a precisare il sempre combattivo Daniele Manetti – siamo sicuri che prima o poi la vinceremo noi volontari di Legambiente Quarrata con l’aiuto di tutti i cittadini civili, dell’ufficio Ambiente del Comune di Quarrata e delle forze dell’Ordine“.
Intanto l’associazione quarratina ha fissato per le prossime settimane (e comunque entro i primi giorni di settembre) una riunione sul tema specifico degli scarti tessili che vedrà oltre ad una rappresentanza degli artigiani locali la presenza dell’assessore alle attività produttive del comune di Quarrata Patrizio Mearelli.
“E se questa è la soluzione locale o almeno si spera si possa ottenere qualche risultato – continua Manetti — a monte c’è la soluzione globale. Anche questa l’abbiamo detta tante volte, ma non ci stancheremo mai di ripeterla: fare cultura ambientale soprattutto nelle scuole e poi tra i cittadini con riunioni ed assemblee e noi volontari di Legambiente Quarrata siamo a disposizione per tutte queste iniziative per sensibilizzare sull’argomento, per far capire come si può prevenire la produzione di rifiuti acquistando in maniera consapevole e per far recuperare i valori del riparare, riutilizzare e regalare e per spiegare l’importanza e la corretta gestione di una raccolta differenziata e per costruire una economia circolare”.
Parlavamo di vecchie e nuove discariche. Questa la situazione aggiornata al 19 agosto scorso sul territorio comunale:
1) VIA DI BAVIGLIANO. Un bellissimo luogo di Quarrata dove da tempo abbiamo segnalato un grosso abbandono di rifiuti e ai vecchi rifiuti già segnalati si è aggiunto l’abbandono recentissimo di circa sette enormi sacchi neri pieni di ritagli di stoffa e di alcuni prodotti tossici e nocivi
2) VIA PIERO DELLA FRANCESCA, una strada a due passi dal centro Eco e quindi i cittadini incivili, prima lasciavano i rifiuti nella piazzetta del Centro Eco, ora da quando questa piazzetta è sotto controllo i rifiuti vengono lasciati in Via Piero della Francesca dove è già presente una enorme discarica di rifiuti variegati che diventerà giorno dopo giorno sempre più enorme.
3) PIAZZETTA BACINO DEL FALCHERETO VIA BOSCHETTI E CAMPANO. Si segnala un grave abbandono di rifiuti variegati vicino al Bacino del Falchereto, una incantevole zona di Quarrata dove i cittadini si recano a fare passeggiate. Una vera vergogna ed un affronto alla cultura ambientale .
4) VIA DELL’IMPIALLA. Già segnalati tantissimi rotoli di carta catramata e pericolosi sia per gli incendi e sia per l’inquinamento in un bellissimo posto tra tante vigne che producono ottimo vino. Ad oggi tali rifiuti non sono stati portati via.
5) VIA DI SEANO E PIAZZETTA SCUOLA PER L’INFANZIA, tantissimi rifiuti già segnalati e purtroppo ancora presenti tra i rovi, dopo un incendio (plastica e bottiglie di vetro) e poi accanto ad uno stanzone al numero 89 F
6) VIA BOCCA DI GORA E TINAIA. Tantissimi sacchi trasparenti pieni zeppi di scarti tessili, rifiuti segnalati sistematicamente, ma ad oggi non portati via. Legambiente Quarrata è intervenuta presso questa chiesetta, ormai tutta distrutta, innumerevoli volte per ripulirla.
7) VIA BOLOGNA cinque sacchi neri e conoscendo la zona nei prossimi giorni aumenteranno
8) VIA TACINAIA. Un televisore , conoscendo la zona presto sarà in compagnia di tanti altri rifiuti abusivi.
Che tipi di rifiuti sono stati trovati?
“Sacchi neri e trasparenti colmi di ritagli di stoffa ed avanzi e ritagli di lavorazioni tessili, sacchi neri indifferenziati, rifiuti organici, o bottiglie di vetro. Molti contenitori di plastica, mozziconi e pacchetti di sigarette. Ma anche scarti di lavorazioni edilizie, rottami di ferro, ingombranti che vanno da mobilia a vasche idromassaggio, e anche elettrodomestici. Ma, anche liquidi infiammabili o manufatti in presunto amianto” spiega Daniele Manetti.
“In tutto questo le buone notizie non mancano. Dopo le segnalazioni di Legambiente, gli interventi di ripulitura da parte di Alia – aggiunge — sono stati tempestivi eccetto in questi caldi giorni di agosto.
I volontari stessi di Legambiente sono intervenuti molte volte per rimuovere rifiuti da fossi o boscaglie, in modo da imballarli e posizionarli a bordo strada per il ritiro da parte degli operatori Alia. E il Centro Eco è stato implementato e reso accessibile anche nei giorni festivi.
Resta il fatto, però, che quella dei rifiuti abusivi a Quarrata ha tutte le caratteristiche di una novella dello stento. Quando viene rinvenuto un manufatto in presunto amianto, considerando gli accertamenti e i percorsi di smaltimento, può trascorrere molto tempo dal momento della segnalazione a quello della bonifica, il che vuol dire esporre ambiente e persone ai suoi possibili effetti per tempi prolungati. Ma, soprattutto, gli episodi di abbandono di rifiuti non fanno altro che ripetersi, portando ad un continuo leva e metti di cui non si riesce a vedere la fine”.
Che cosa si può fare, allora?
“Per dare una risposta, tanto per cominciare — aggiunge il presidente di Legambiente Quarrata — c’è da capire la causa. In un caso come quello di Villa La Magia, è chiaro che stiamo parlando di singoli cittadini con una scarsa cultura ambientale. Ma la stessa cosa non si può dire per gli abbandoni sistematici o per le vere e proprie discariche come quella bonificata nel 2018 con l’aiuto di Legambiente sempre nel bosco della Magia.
Qui si parla per lo più di attività illecite: piccoli esercenti o piccole imprese che vogliono risparmiare il tempo e il denaro che costa lo smaltimento legale; oppure, alcuni svuota cantine che, dietro compenso, ritirano rifiuti di attività locali (legali o meno) per poi abbandonarli per strada o in aree boschive.
E per le conseguenze? Sono davvero così grosse da giustificare tanto allarme?
“In effetti sì. Perché si potrebbe pensare che, specialmente nel caso degli abbandoni e dei piccoli rifiuti — conclude Manetti — il loro impatto sulla salute e sull’ambiente sia minimo, visto che vengono rimossi velocemente. Ma non è proprio così. C’è un danno economico, perché i costi per l’igiene urbana ricadono sulle amministrazioni comunali e, di conseguenza, sui singoli cittadini.
C’è un danno di immagine, perché il territorio perde attrattiva sotto tanti punti di vista. E c’è un danno ambientale: secondo la EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente), l’80% dei rifiuti che troviamo in mare proviene dalla terraferma tramite l’azione di vento, fiume e acque reflue. E quei rifiuti, dopo essere finiti nello stomaco di animali come i pesci, risalgono tutta la catena alimentare e, alla fine, atterrano sul nostro piatto.
La piazzetta del Centro Eco è sorvegliata da telecamere, così come diverse altre vie del territorio quarratino. Se sono perfettamente funzionanti, e se le riprese avessero sorpreso alcuni colpevoli, chiediamo a Enti e Istituzioni di fare trasparenza sulla questione e di prendere provvedimenti”.