QUARRATA. L’Unione Europea è lo strumento idoneo a risolvere i problemi dell’Europa, oppure è diventata essa stessa parte di quel problema?
Gli interrogativi sul progetto europeo sono diventati sempre più numerosi dopo l’allargamento dell’Unione Europea a 28 Stati. Anche le difficoltà determinate dalla crisi economica e dall’emergenza dei migranti, mai diventate questioni comunitarie, hanno accentuato tali interrogativi.
Dati per acquisiti i nostri legami europei, occorre pertanto fare chiarezza su quale Europa vogliamo, senza semplificazioni arbitrarie e contrapposizioni di principio.
Tre sembrano le alternative possibili al vaglio del nostro esame.
La prima, sostenuta dai federalisti, invita a proseguire, con prospettive di successo, sulla strada del completamento dell’integrazione europea (ossia a istituire un vero e proprio Stato federale sottraendo quanta più sovranità possibile agli Stati membri).
La seconda, sostenuta dai confederalisti, invita a riflettere se le debolezze manifestate dall’Unione in un mondo globalizzato non richiedano maggiore collaborazione intergovernativa, basata sul sistema di organismi comuni di carattere tecnico, ossia di mera organizzazione intergovernativa.
La terza, sostenuta dai funzionalisti, invita a proseguire con prudenza sulla cooperazione su settori ben determinati (il cosiddetto sector by sector approach) con obiettivi precisi, volta a volta determinati. Questa alternativa, che si colloca a metà delle due posizioni, ha avuto una parte preponderante nella costruzione europea.
Nel corso della serata verranno discusse e affrontate dai relatori tutte e tre le possibili tematiche.
[centro culturale sbarra]