quarrata. RESIDENZA AI SENZA FISSA DIMORA, PER OTTENERLA IN COMUNE MI HANNO CONSIGLIATO DI DORMIRE SOTTO LE LOGGE..

L’appello di una quarantenne nata a Quarrata: “Qualcuno mi aiuti.. Sono senza casa e senza la possibilità di avere un domicilio o la residenza non posso richiedere un medico che mi prescriva i medicinali di cui ho bisogno”. Una storia di disperazione. Quarrata non ha ancora istituito la “via fittizia”

Il palazzo comunale di Quarrata

QUARRATA. Una storia di disperazione, aggravata anche dalla emergenza sanitaria e dalla perdita del lavoro, di un tetto dove vivere. Ci chiama A.C., una vecchia conoscenza. Oggi ha 40 anni. Per diverso tempo ha vissuto a Quarrata, poi se ne è andata per farsi una famiglia. Sono nati dei figli ma la storia non è andata a buon fine. I figli hanno seguito il padre a Benevento. Un anno fa da un nuovo compagno è nata un’altra bambina.. che vive in una struttura protetta a Viareggio. Così hanno deciso i servizi sociali, le autorità dopo che la donna che abitava a Firenze con il nuovo compagno in una piccola casa si è vista cacciare da quella abitazione perche a causa dei problemi economici quel nucleo familiare era impossibilitato a saldare regolarmente l’affitto.

“Sono rimasta incinta e dopo mi hanno cacciato perchè avevo perso il lavoro a causa del Covid. Avuto la bambina il 4 maggio dello scorso anno sono andata a vivere in una casa abbandonata. La bambina è stata messa in una struttura a Viareggio e io da lì a poco — racconta – mi sono trovata da sola perchè il mio attuale compagno a causa di precedenti reati è stato incarcerato prima a Sollicciano e poi trasferito a Santa Caterina in Brana a Pistoia dopo essere stato picchiato in carcere”.
“Io purtroppo avevo la residenza a casa vecchia dai miei nonni e mi è stata tolta da tempo e ora non ce l’ho più e neanche un posto dove poter stare visto che mia madre non mi può tenere qui in una casa popolare. Non posso prendere infatti la residenza da lei”.
Alla donna -—da quanto riferitoci dalla stessa — agli sportelli comunali avrebbero consigliato di dormire davanti al Palazzo Comunale o in una casa abbandonata per poter richiedere una residenza fittizia.
“In questo modo — ha aggiunto — potrebbero poi aiutarmi in qualche modo. Senza la residenza fittizia non ho nessun diritto”.
Una storia già vista.. A.C. stessa era piccolissima quando sua madre riusci a introdursi in sala consiliare a Quarrata e a montare (con l’avvallo di alcuni volontari quarratini, tra cui chi scrive) una tenda canadese nel bel mezzo della sala. Erano i tempi dell’amministrazione Marini.
La donna prima di rivolgersi a Linea Libera avrebbe parlato anche con i Servizi Sociali del Comune di Quarrata: “Loro hanno detto a mia mamma che non può tenermi nella casa popolare perchè rischierebbe di perdere la casa”.
“Per il momento sono ancora ospite dalla mamma ma devo andare via. Sono in attesa di una struttura ma senza residenza è difficile. Ho anche la necessità di prendere il medico visto che ho bisogno di medicinali e di un posto dove poter vivere”.
A Quarrata sembra un problema dunque per i senza fissa dimora poter ottenere una residenza “fittizia”.
Eppure “L’iscrizione alla anagrafe comunale è un diritto soggettivo (e non concessorio) riconosciuto dal nostro ordinamento (Legge anagrafica, Legge n. 1228 del 24.12.1954) a tutti i cittadini che ne hanno facoltà. Fanno eccezione gli stranieri non regolarmente soggiornanti sul territorio”.

Quarrata non ha ancora istituito la cosiddetta “via fittizia” che consentirebbe l’iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora. Si tratterebbe di una via virtuale, frutto di una finzione giuridica che produce effetti reali permettendo alle persone come A.C. di riconquistare la pienezza di diritti.

Cosa ne pensano i candidati sindaco Romiti e Nigi? Sarà uno dei punti nel loro programma elettorale?

 Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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