quarrata. SCUOLA DI SANTA LUCIA, CAOS PER IL PARCHEGGIO CHE NON C’È

Quarrata, via Santa Lucia stamani 1
Quarrata, via Santa Lucia stamani. 1

QUARRATA. Una scuola, quella elementare di via Santa Lucia, nata in fondo a una strada senza sfondo. Con l’inizio del nuovo anno e l’aumento del numero di alunni sono aumentate anche le persone e il traffico giornaliero in una zona priva di parcheggio se non quello all’interno di un complesso condominiale.

Stamani per protesta qualcuno dei residenti ne ha chiuso l’accesso creando disagi a non finire. Sulla situazione critica viaria della zona, tema noto da tempo all’amministrazione comunale, riceviamo una lettera aperta da parte di un genitore:

Stamani porto tranquillamente mio figlio alla scuola in S. Lucia e scopro con mia sorpresa che esiste una confusione infernale addirittura peggiore di quella che c’è tutti i giorni.

Perché? Perchè un signore, ormai arrivato all’esasperazione, aveva deciso di chiudere l’accesso delle  macchine ai parcheggi dei palazzi, con la sua auto.

Ho chiesto se avrebbe avuto la costanza di farlo tutti i giorni. E lui, veramente dispiaciuto, mi ha detto una serie di cose:

  • negli ultimi giorni i condomini hanno subito danni alle auto
  • purtroppo il parcheggio, visto il ripetuto passare di mezzi, si sta deteriorando
  • poi… ad ogni rimostranza dei condomini, alcune mamme poco intelligenti e maleducate hanno risposto più volte ‘Io faccio come mi pare!’.

Perciò, ecco l’esplosione della loro rabbia, visto che chiederanno anche il permesso per mettere una sbarra condominiale. È come succede sempre. Pagano 1000 per pochi individui maleducati e poco furbi che credono di essere i padroni del mondo.

Comunque, il fatto, caro Sindaco, è che la soluzione non la devono trovare loro. Né i condomini, né i genitori, né gli insegnanti (che hanno già i loro problemi, mi sembra) ma lei, e, a cascata, i suoi assessori e funzionari.

Quarrata, via Santa Lucia stamani 2
Quarrata, via Santa Lucia stamani. 2

Io inizio il secondo anno a S. Lucia e già l’anno scorso appena arrivato e appena scontrato con questa realtà assurda, mi sono chiesto: forse sono ciechi? Non vedono l’enorme disagio che comporta questa situazione? Non si accorgono del problema della sicurezza dei bambini all’entrata (tutti ammassati davanti al cancello, mentre passano le macchine su due file, chi scende i figli, che vuole fare inversione, ecc…); oppure all’uscita senza alcuna possibilità di arrivare con l’auto, senza poi immaginarsi una situazione simile con la pioggia! Non ci voglio nemmeno pensare.

Non si può trascinare un problema grosso come questo, anni e anni e privilegiare le piste ciclabili e altre cose, sicuramente importanti ma secondarie rispetto alla formazione e alla sicurezza dei bambini.

Bisogna avere il coraggio di dare delle priorità… e delle risposte. Si parla di una scuola pubblica, forse la più grande del comune, con tantissimi bambini, insegnanti, accompagnatori, e di conseguenza tanti mezzi, auto da sistemare in maniera sicura.

Ma quel campo inutilizzato accanto alla scuola serve per bellezza? Basterebbero alcuni camion di ghiaia e può diventare una superficie dove posteggiare temporaneamente le auto.

Sì, perché il problema si pone solo per massimo 20 minuti. Si lasciano i figli, dopodiché  si riprende la macchina e si torna a casa oppure si va al lavoro.

Costa troppo? Troppo sforzo creativo? Quali sono le ragioni per cui non fate assolutamente niente, fregandovene di richieste giunte da più parti negli anni? 

Consiglieri di istituto hanno promosso proteste, genitori lo hanno fatto notare in Comune, il Preside stesso dovrebbe averlo fatto (almeno spero). E voi? Picche.

La scuola primaria di via Santa Lucia
Quarrata. La scuola primaria di via Santa Lucia

Sicuramente il signore di stamani creerà disagio, ma forse questo disagio fomenterà proteste ancor più forti da parte di coloro a cui sta a cuore la vita serena dei propri figli.

Perciò, forse, alcune mamme farebbero meglio a sopportare il disagio e a parlare e a rivolgersi (quando sono nel torto) con più educazione alle persone.

In un paese civile, da un disagio come questo si dovrebbe uscire con una soluzione. E la soluzione c’è, ma nessuno la vede o la vuole raggiungere.

Alcune volte mi viene da pensare che questo tenere il problema acceso, forse, conviene a qualcuno. Ma non voglio pensare male.

Però, si ricordi, signor Sindaco, che a pensare male, con tutto quello che sta succedendo in Italia, il 90% delle volte ci si indovina. E un Paese che presenta questi sintomi può essere definito civile? Ditemi voi.

Infine, allora, mi aspetto una risposta da chi di dovere. Non una risposta standard che si dà a tutti. No, esigo una risposta come si meritano quei genitori che hanno a cuore la salute e la sicurezza dei figli (Tra l’altro questi genitori scrivano e protestino, non si nascondano dietro il Non ho tempo, perché i risultati si ottengono se si dimostra che ciò per cui ci si batte, ci importa più del resto).

Non vorrei, in assenza di risposte esaurienti ed efficaci, dover mandare una foto della bolgia di stamani, per esempio a Striscia La Notizia. Per loro sarebbe come il miele per un orso, avrebbero materiale infinito su cui speculare. Purtroppo, in Italia funziona così, e magari forzati, trovereste una bella soluzione.

Con stima e rabbia.

Tommaso Baldi

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