quarrata. SETTE POSITIVI IN CASA, DA 19 GIORNI SENZA IL KIT PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI SPECIALI

Erika Innocenti, figlia di Umberto, l’ottantunenne scomparso di Covid agli inizi di novembre, si appella al sindaco. Uno spettacolo indecente

La situazione fuori dalla abitazione con i sacchi “contaminati”

 

QUARRATA. Da una ventina di giorni una famiglia di Lucciano con 7 positivi al Covid è in attesa del kit appositi per la raccolta differenziata. Tutto il materiale prodotto (assimilabile a rifiuto speciale in quanto contaminato) è stato raccolto in diversi sacchi neri lasciati proprio fuori dal cancello. A segnalare il disservizio e l’enorme disagio è Erika Innocenti, la figlia di Umberto, deceduto per Covid all’ospedale San Jacopo agli inizi di novembre. Risultano attualmente positivi i famigliari dell’ottantunenne scomparso tra cui la moglie e la figlia.

“Dopo vari colloqui telefonici con Usl e Alia – scrive sul proprio profilo facebook – ci hanno comunicato che dovevano consegnarci un Kit apposito per la differenziata e che in attesa di ciò tutta la spazzatura va messa in dei sacchi neri. Ad oggi siamo a 19 giorni che non ci ritirano niente perché gli appositi addetti non prendono in considerazione la questione e dicono di non essere tenuti a farlo. Chiamo tutti i giorni Alia e mi dicono che gli addetti devono ritirare.

Fatto sta che anche oggi non hanno ritirato niente e che sto ancora aspettando il famoso kit di sacchi con i contenuti vari”.

Erika Innocenti ha scritto al sindaco Mazzanti tramite facebook chiedendo il suo personale interessamento:

“Oggi porgo questa denuncia verbalmente.. Se domani i sacchi non vengono ritirati, e non ci portano ciò che hanno detto che sia essenziale per la raccolta, porrò denuncia a chi di dovere.. Il materiale prodotto proprio perché da persone positive risulta contaminato”

“Tutti devono sapere! È una cosa oscena. Non dicono che per combattere il virus bisogna igienizzare qualsiasi cosa e tenere pulito? Almeno tutti sanno come la nostra città si preoccupa a tenere pulito e come si preoccupa delle persone positive!”.

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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