quarrata. TORRENTE FERMULLA, UNA FOGNA A CIELO APERTO

I volontari di Legambiente su segnalazione di alcuni cittadini sono tornati dentro l’alveo e questa volta hanno effettuato anche alcune analisi

Volontari di Legambiente sul Fermulla

QUARRATA. Su segnalazione di alcuni cittadini, i volontari di Legambiente Quarrata — Daniele Manetti, Bruno Buracchi,  Duccio Colzi, Massimo Gori, Marco Antonio Ascani e Massimo Tavanti — nei giorni scorsi hanno fatto un sopralluogo nell’alveo del torrente Fermulla, presso il ponte di Via San Lorenzo.

I cittadini avevano segnalato le pessime condizioni dell’acqua, un odore nauseabondo e la presenza di tanti rifiuti.

I volontari guidati dal presidente Daniele Manetti nell’occasione hanno effettuato anche alcune analisi chimiche oltre a monitorare il tratto del torrente con una strumentazione, disponibile in commercio. indicativa della situazione sia dell’ossigeno disciolto nell’acqua che del ph.

“Pur essendo consapevoli dello strumento a nostra disposizione (kit rapido a strisce reattive) – ha spiegato Manetti – secondo le nostre esperienze le analisi effettuate sono state abbastanza attendibili e precise. Abbiamo anche raccolto rifiuti e animali morti che si trovavano a galleggiare sull’acqua stagnante”.

Nel tratto analizzato oltre ai rifiuti gettati dai cittadini è stata trovata una colonia di gamberi, forse i gamberi killer. Dalla parte dell’acqua stagnante i valori di ossigeno disciolto oscillavano tra i 2,8-3 mg/litro ad una temperatura di 24,5°C . L’acqua appariva quasi trasparente anche se non mancava qualche bottiglia che galleggiava quà e là.

Volontari di Legambiente analizzano l’acqua del Fermulla

“L’acqua in uscita dalla fogna — ha scritto Manetti — presentava valori di ossigeno disciolto attorno ai 1,3 – 1,5  mg/ litro a una temperatura di 25,9 gradi centigradi cosi come la  pozza della parte insalubre dove ristagnano animali morti e l’acqua ha un colore cinereo. Questi valori (tra 1-3 mg/litro  a 20°C) sono tipici dell’ipossia, cioè della mancanza di ossigeno. Posto che a 20°C la massima concentrazione di ossigeno è 9.17 mg/litro (un poco di meno per noi che invece stavamo lavorando a 25 °C  all’incirca), possiamo dire che dove l’acqua era più stagnante era  presente un inizio di ipossia, mentre per l’acqua della parte secca si poteva quasi parlare di anossia (mancanza di ossigeno tale da non poter permettere la vita). Infatti in questo tratto solo i gamberi riescono a sopravvivere, ma ancora per poco. I nitrati, i nitriti, i solfiti e il Ph ci sono sembrati nella media ma probabilmente delle analisi di tipo microbiologico avrebbero dato risultati molto meno confortanti”.

Nella giornata di ieri Legambiente ha protocollato presso gli enti interessati un nuovo documento segnalando le problematiche ambientali del torrente Fermulla.

“Cogliamo l’occasione — ha concluso Daniele Manetti —per ribadire il lavoro fondamentale svolto da Arpat per la tutela del nostro territorio e lanciamo l’appello perché sia implementato il numero di addetti tecnici in questo ente. Problema di cui le istituzioni devono farsi carico nell’immediato”. 

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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