Blitz dei finanzieri all’inceneritore di Montale il 28 settembre, ma rimasto inspiegabilmente nel silenzio. Che succede? È tutto a posto? I Sindaci sono stati informati? Quando? Come? Da chi? E le forze politiche lo hanno saputo?
MONTALE. Che l’inceneritore sia uno “stato nello Stato” è dimostrato dai documenti d’archivio. Che sull’impianto di via Tobagi nessuno vuole scavare/parlare o scrivere è un’altra constatazione oggettiva, indubitabile. Fu chi scrive a scoprire — unico nella mappa dei giornalisti dormienti — (nel mese di Aprile del 2009) che la gestione dell’impianto era stata affidata alla società trentina, oggi partecipata maggiormente da società asiatiche, ovvero cinesi, Ladurner.
È sempre stato chi scrive a scoprire che a Montale, sotto l’inceneritore vi era una discarica e che sulla gestione economica dell’impianto sarebbe in piedi un maxi — inciucio dell’arbitrato Ladurner/Hafner contro la Cis spa.
Una vicenda inquietante, per la massima opacità nella pubblicazione dell atto partorita – malamente, vista la sua inconcludenza – da una terna arbitrale inutile, ma liquidata per oltre 7.200 € al Presidente Avvocata Lisabetta Bujani.
Di questa cosa, che sposta il bilancio della società Cis (ovvero i tre Comuni) di una somma variabile da 700mila a 4,7 milioni di euro, il Presidente Edoardo Franceschi aveva pubblicamente rassicurato che avrebbe soddisfatto la richiesta di ostensione dell’atto entro i primi di Agosto. In pochi giorni insomma, ma niente ci è mai pervenuto a parte una inutile nota farlocca dove si risponde “pere” a “mele”.
Così disse Franceschi in Commissione AA.GG. il 30 Luglio 2019 in Comune ad Agliana, restando tutto nel silenzio generale di un costante maxi – inciucio tenuto dalle amministrazioni piddine di Quarrata e Montale, ovvero dalla amministrazione super-inciucista guidata da Pedrito (Comune di Agrumìa- Agliana, con il 28% delle quote di proprietà del Cis spa).
L’atto partorito dallo sciagurato arbitrato è indeterminato, ma assai maturo essendo datato oltre un lustro fa, risultando un elemento di grande irregolarità amministrativa e non solo, per le potenziali ricadute economiche sui bilanci dei Comuni (cioè sulle tasche dei cittadini) che implicherebbe una sua “riesumazione” improvvisa, visti i numerosi zeri dopo i numeri interi.
Tale innominabile atto di “dis-accordo” è stato però consegnato dal Sindaco Ferdinando Betti al consigliere di “fasulla opposizione” (entrambi molto inciuciati, ovviamente) Alberto Fedi che l’ha ritirato — con il cappello in mano — promettendo che non lo avrebbe dato a questa testata.
L’Assessore all’Ambiente e Avvocato Federico Ferretti Giovannelli di Agliana, ci rassicurò un paio di anni fa che si stava occupando lui della cosa e che ci faceva sapere! La vicenda non è ancora finita, noi siamo stati esclusi da ogni informativa e dunque, dobbiamo solo protestare per la reticenza e opacità generale che però ci preoccupa: ma presto ne saprete delle belle…
Oggi, abbiamo una ulteriore rivelazione grazie a un video pervenutoci da un lettore sensibile agli inciuci e alle malefatte che presenta un chiaro “blitz” fatto dagli uomini delle Fiamme Gialle in via Tobagi alle ore 10 del 28 Settembre scorso.
Nel video, del quale vi diamo solo un fotogramma, si vede la pattuglia della Guardia di Finanza che si presenta, con due civette e due mezzi ordinari tutti con lampeggiante acceso, al cancello carraio dell’impianto di proprietà dei tre Comuni: quali reati stavano accertando e/o contestando i militari?
Non lo sappiamo. Ma la vera notizia non sarà questa, ma quella dell’ipotesi di una reticenza assoluta tenuta dal Franceschi sull’episodio. Avrà informato il potente Presidente intercomunale della società Cis spa i tre Sindaci proprietari dell’insolita visita legata a indagini più che ufficiali?
E se l’avesse fatto, i Sindaci, avranno informato le forze di opposizione? E i politici tutti, indistintamente, che sono preposti al controllo della res publica, saranno stati messi in condizione di “controllare” ovvero esercitare quella che il Tuel (Testo Unico Enti Locali) chiama “attività sindacale” che si estrinseca nel controllo diretto degli atti delle Amministrazioni?
A una settimana dall’episodio, proviamo a scuotere il pesco, per vedere se cade qualcosa.
Chissà chi lo sa? Le nostre informazioni, del resto, già confermano che la “catena di controllo” non sarebbe stata assicurata dai Sindaci e che l’informazione si sarebbe fermata alla scrivania di qualche Sindaco, ma nemmeno tutti.
Adesso che abbiamo lanciato la notizia, i Sindaci negligenti e omissivi, proporranno le evidenze all’attenzione dei Presidenti delle Commissioni ambiente per le attività di tipo consiliare. Noi stiamo a vedere, ma siamo ragionevolmente certi che il “basso profilo” assicurato già dal Procuratore Dell’anno è mantenuto anche dal Franceschi e dai Sindaci inciuciati.
Ci faranno sapere? O non sono tanto trasparenti, democratici e corretti? Vedremo andando disse il cieco…
Alessandro Romiti