QUELL’EDEN DELL’ASL 3: «UN’ECOGRAFIA? C’È POSTO A PESCIA TRA 11 MESI!»

ecografia-centro-italiano-posturaPISTOIA. [a.b.] “Andare al Cup per prenotare un’ecografia e sentirsi rispondere che c’è posto a Pescia (dalla parte opposta della Provincia) e già questo è fortemente irritante… Sapere che la disponibilità è per il 12 aprile 2016 (dodiciaprileduemilasedici) non ha limite di irritazione.

La chiamano Sanità Toscana, costa ai cittadini una montagna di risorse e si legge che viene premiata l’efficienza. Quella di convincere i “pazienti” di nome e di fatto di non aver bisogno? Fra 2 settimane si va al voto, ecco, vorrei sapere dagli starnazzanti candidati, molto impegnati a circondarsi di bella gente, consiglieri in pectore: sono questi i parametri di efficienza?”.

La denuncia (non nuova ultimamente) arriva da Renata Fabbri, quarratina, dipendente della Provincia di Pistoia, ex amministratore a Quarrata, presidente dell’associazione Agorà Cultura Politica, che dal proprio profilo facebook oltre a raccontare il fatto – una notizia che non fa più notizia – pone alcune interessanti riflessioni sulla tanto acclamata Sanità Toscana – modello Enrico Rossi, “una sanità – scrive – che in teoria dà accesso a tutti ma poi nella pratica seleziona per sfinimento”.

Renata Fabbri
Renata Fabbri

“Dopo 11 mesi – spiega – ma anche dopo un mese, se hai bisogno o t’è passato oppure sei morto”. “La tanto decantata sanità toscana è dunque per chi non ne ha, evidentemente, bisogno…”.

La Fabbri che si è rivolta al Cup per prenotare un’ecografia per un congiunto – ci spiega – ha avuto una spiegazione laconica e “gentilissima” ovvero “non risultano disponibilità”. Un controsenso parlando appunto di un servizio come quello della sanità che deve essere garantito per tutti.

“Non ci venga dunque detto – aggiunge – che le prestazioni sono accessibili a tutti!”. E ci lascia (a noi direttamente perché rispondano se lo vorranno anche i candidati al consiglio regionale) con un punto di domanda: “Possono essere considerati adeguati servizi erogati a distanza di 11 mesi o più?”.

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LA SANITÀ PISTOIESE

DEI PREMI E DEI RICONOSCIMENTI

 

Il miracolo di Pistoia
Il miracolo di Pistoia

EPPURE noi saremmo chiamati a credere quello che spesso e volentieri il cosiddetto ufficio-stampa dell’Asl 3 di Abati-Turco e dell’avvocato Cei, ci fanno propinare per imbonirci e per tenerci calmi.

Eppure ogni volta è la stessa solfa: sviolinate all’Eden della realtà pistoiese creata, piano piano e con grande abilità, dai signori dirigenti amministrativi che, ai pistoiesi costano una montagna di soldi.

Eppure è una bella pretesa curare i malati con la politica e voler far credere che la politica sia il mondo migliore possibile alla Pangloss.

Chi ci vuole credere, si accomodi. Noi, grazie a dio, abbiamo una mente e una ragione, e cerchiamo di farle funzionare: giudichiamo su fatti e risultati e non su frottole e fuffa che ci vengono propinate da dirigenti abituati a vivere succhiando il sangue dei cittadini; dirigenti che dicono, per filo e per segno, cosa deve essere scritto e come dai loro “informatori”.

Lo ripetiamo, hic et nunc, per l’ennesima volta: sia l’Ordine dei Giornalisti che l’Associazione Stampa dovrebbero vigilare e fare le loro battaglie più raso-terra.

Dovrebbero scendere a vedere in concreto come l’informazione aziendale pubblica, nei fatti, viene manipolata ad usum Delphini per il consenso e la cancellazione del dissenso di quel popolo in nome del quale, in questo Paese, governano santi, navigatori e poeti

Edoardo Bianchini

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2 thoughts on “QUELL’EDEN DELL’ASL 3: «UN’ECOGRAFIA? C’È POSTO A PESCIA TRA 11 MESI!»

  1. Allora: ricordo bene una trasmissione su Radio24, con ospite Enrico Rossi che si sbrodolava parlando del “modello toscano” della sanità, mettendo in rilievo il fatto che il sistema sanitario fosse di qualità e coi conti a posto. Pochi giorni dopo esplose il bubbone del crack dell’ASL di Massa. Eppure, gli inneffabili giornalisti di note testate locali si sono ben guardati di andare a fare le domande giuste al sig (minuscolo voluto) Rossi, e del resto neppure quelli di Radio24 hanno pensato fosse il caso di re-invitarlo. Al di là di questo, (ci sarebbe tantissimo da dire….se solo volessimo affrontare il capitolo relativo alla gestione dei servizi alle persone disabili a Pistoia, salterebbero molti coperchi di pentole non proprio profumate…) i cittadini che protestano, spesso si fermano lì…una protesta sterile, che frequentemente si riduce a scoppi di rabbia, in assemblee pubbliche, fatte apposta dai politici, per dare la sensazione di un ascolto che non si traduce mai o quasi mai in cambiamento, ma serve a calmare gli animi fino alla successiva. Cosa voglio dire? Voglio dire che la legge fornisce gli strumenti per far valere le proprie ragioni. In particolare esiste.
    – art.32 della Costituzione che garantisce il diritto alla salute
    – nel regolamento dell’ASL di Pistoia è espressamente previsto un risarcimento di euro 25 se il servizio richiesto, supera i 15 o 30 giorni (a seconda delle prestazioni: l’ecografia prevede 30 giorni) dalla data di prenotazione al CUP all’effettiva erogazione.

    Quanti sanno che esiste? Mi direte che 25 euro non sono niente per l’ASL, ma cosa scommettiamo che se tutti, e dico tutti, i cittadini usassero questo modulo (http://www.usl3.toscana.it/Sezione.jsp?idSezione=3046 – alla voce RIMBORSO SPESE SANITARIE EX ART.34 DEL REGOLAMENTO CE 574/32 ) i tempi verrebbero notevolmente ridotti?
    Bisogna mettersi nella testa che se vogliamo un salto di qualità, in questo Paese, i primi a doverlo fare siamo noi: bisogna essere informati, facendo la fatica di spulciare leggi e regolamenti, con internet ci vuole poco, e se un diritto esiste, poi bisogna farlo valere, per scritto, firmandosi e se necessaio facendo un esposto.
    Personalmente in questo modo, ho obbligato le autorità a prendersi carico e a dare risposte scritte (Comune e Vigili del Fuoco), sulla stabilità dell’edificio scolastico frequentato dai miei figli e, per una questione simile a quella della signora, una visita ortopedica a mio figlio, ho sbloccato una situazione che si protraeva da mesi…in pratica non riuscivo nemmeno a far mettere in lista d’attesa mio figlio per un controllo alla schiena. Magicamente, dopo un reclamo scritto indirizzato alla struttura convenzionata, alla ASL e all’assessore regionale alla sanità (ricordando tra l’altro l’infrazione all’Art.32 della Costituzione), mio figlio è stato visitato nel giro di 2 giorni…..
    Lo so…è dura fare i tedeschi in Italia, ma dobbiamo iniziare ad agire in modo più razionale e consapevole…i politici amano le nostre urla, perchè sanno che poi non segue nulla o quasi. Temono tantissimo chi conosce bene i suoi diritti e soprattutto le procedure per vederli applicati. Forse non possiamo fare granchè sulla TAV (ammesso che si sia di questo avviso), ma sulle piccole cose quotidiane senz’altro si.
    Massimo Scalas

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