QUERCIOLA, FESTA POPOLAR-DEMOCRATICA

1. Querciola. Il taglio del nastro
1. Querciola. Il taglio del nastro

QUARRATA. Una grande festa popolar-democratica sulle sponde rialzate della nuova cassa di espansione della Querciola, un’opera di cui si parlava da più di una decina di anni, realizzata solo grazie all’impegno economico dei Comuni di Quarrata e Poggio a Caiano e della Regione Toscana.

L’importante opera idraulica dovrebbe in parte lenire i problemi delle acque basse della piana quarratina e per certi versi ridurre la portata dell’Ombrone e quindi il pericolo per i comuni a valle (in primis Poggio a Caiano). Costata 3,9 milioni di euro la cassa di espansione ha una capacità di 540.000 metri cubi, una superficie di 12 ettari mentre il perimetro delimitato dagli argini ha un’estensione di 1,6 chilometri.

Il taglio del nastro tricolore è stato preceduto da una breve presentazione effettuata da parte degli alunni delle scuole media “Tintori” di Iolo (Prato) e “Mario Nannini” di Vignole che nelle settimane scorse hanno seguito un apposito laboratorio didattico nell’ambito del progetto di educazione ambientale Flaminia promosso dal Consorzio Medio Valdarno in entrambi gli istituti scolastici. Sono stati gli stessi studenti – aiutati da cartelloni con mappe e disegni – a illustrare al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi le parti salienti dell’opera realizzata sul territorio quarratino ma che avrà ricadute importanti anche su quello pratese.

2. Querciola. Gli studenti di Iolo e Vignole
2. Querciola. Gli studenti di Iolo e Vignole

Alla cerimonia hanno presenziato tra gli altri i sindaci di Quarrata Marco Mazzanti e di Poggio a Caiano Marco Martini, gli assessori all’ambiente e alla mobilità del Comune di Prato Filippo Alessi, quello di Pistoia (all’assetto idrogeologico) Mario Tuci, Italo Fontana di Agliana, Giancarlo Spinelli del Comune di Serravalle, oltre al presidente della Provincia di Pistoia Federica Fratoni e alla giunta quarratina al completo. Il presidente Enrico Rossi era accompagnato dal presidente del Consorzio del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino e da Gaia Chechucci, segretario generale dell’Autorità di Bacino del fiume Arno.

Una ampia partecipazione che ha visto la presenza massiccia dei dipendenti del Consorzio stesso, dei progettisti e dei tecnici ed operai della impresa Leopoldo Rosi che ha realizzato i lavori. Senza contare poi che tra il pubblico c’erano molti rappresentanti dei comitati locali contro le alluvioni, guidati da Daniele Manetti, pronti ad una forma di protesta nel caso non avessero ottenuto rassicurazioni sugli altri progetti in corso sul territorio. I fischietti sono però rimasti custoditi nelle tasche di Manetti dal quale è uscito un documento consegnato nelle mani stesse del presidente della Regione Enrico Rossi.

3. Querciola. Gli interventi
3. Querciola. Gli interventi

“Per me – ha detto il sindaco Marco Mazzanti – è un momento emozionante perché è stata portata a termine una opera pubblica tanto attesa nelle nostre frazioni di pianura. Il nostro territorio è però assai fragile e quindi siamo convinti che questo non sia l’intervento risolutivo ma comunque servirà a mitigare il problema.

“È un primo passo per la messa in sicurezza del territorio. La mia è la soddisfazione di avere fatto un buon lavoro e di questo non posso che ringraziare la Regione Toscana che ha permesso uno slancio all’opera ma anche l’amministrazione comunale di Poggio a Caiano che ha contribuito al finanziamento dei lavori”.

Hanno quindi portato il proprio saluto il presidente della Provincia Federica Fratoni che ha ringraziato l’ex assessore provinciale Mauro Mari, l’ex presidente del consorzio Ombrone-Bisenzio Paolo Bargellini, la Regione che ha finanziato l’intervento e i comitati della zona che sono stati da pungolo prezioso. Ha quindi ricordato l’importante contributo dato dal personale del Consorzio del Padule di Fucecchio che ha collaborato nella progettazione per la parte ambientale.

“Questa – ha dichiarato poi Gaia Chechucci – è una delle opere più importanti di questa porzione del territorio che è poi la più delicata di tutto il bacino del fiume Arno”. È quindi toccato a Marco Bottino del Consorzio di Bonifica ringraziare gli ospiti presenti oltre ai ragazzi delle scuole e gli oltre 140 dipendenti del Consorzio per il prezioso lavoro che stanno facendo sul territorio. “Grazie anche a tutti i lavoratori del Consorzio e a chi prima di me ha voluto e progettato questa opera”.

4. Querciola. L’assalto al Presidente
4. Querciola. L’assalto al Presidente

“Questo – ha esordito il presidente della Regione Enrico Rossi – è un territorio strappato alla palude e pertanto va continuamente mantenuta e curata spendendo qualcosa tutti gli anni”. La promessa è quella di uno stanziamento da parte della Regione Toscana di 50 milioni all’anno ai quali vanno aggiunti circa 60 milioni destinati ai Consorzi di Bonifica”.

“I lavori – ha detto il presidente Rossi – hanno subito un’accelerazione negli ultimi due anni. Per questo ringrazio il Consorzio di bonifica che ci ha permesso di dare una risposta ai cittadini esasperati da anni di alluvioni. Non abbiamo intenzione di fermarci qui: vogliamo realizzare un’altra cassa di espansione e fare anche quella dei Laghi primavera a Pistoia”.

“Non voglio parlare di un intervento risolutivo – ha aggiunto Rossi – ma ogni intervento che operiamo sui nostri fiumi, ogni volta che realizziamo una cassa di espansione contribuiamo ad accrescere la sicurezza di questi territori. E la Regione ha intenzione di continuare ad investire ogni anno 50 milioni di euro per interventi di difesa e regimazione idraulica. Ma serve anche un intervento statale per finanziare la difesa del suolo”.

4. Querciola. Un alunno alle prese con Rossi
5. Querciola. Un alunno alle prese con Rossi

Ha quindi annunciato una importante novità. “A partire dal prossimo anno tutti coloro che beneficiano delle opere idrauliche dovranno pagare il relativo tributo ai Consorzi di bonifica. Anche coloro che finora non l’hanno mai pagato”.

“Solo in questo modo – ha precisato il presidente – riusciremo a raddoppiare i ricavi, portandoli da 60 a circa 120 milioni di euro l’anno. Destineremo questa cifra alla tutela dei territori e alla regimazione delle acque, aggiungendoci i 50 milioni di euro che ogni anno la Regione ha deciso di destinare a questo scopo e i 20 che ci arrivano dai fondi europei. Si tratta di quasi 200 milioni di euro che investiremo per la sicurezza di tutti i toscani.

Il presidente ha aggiunto poi che “le casse di esondazione vanno fatte, perché gli interessi di pochi non possono prevalere su quelli generali”. E, riferendosi a quelle previste a Pistoia ai Laghi Primavera, ha detto: “non possiamo aspettare altri dieci anni per farle perché va bene discutere, ma poi occorre decidere” annunciando una riunione nel merito entro due o tre settimane “perché le casse di espansione dei Laghi Primavera vanno fatte così come ne fatta un’altra qui alla Querciola. I soldi ci sono e quindi non ci sono scuse”.

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One thought on “QUERCIOLA, FESTA POPOLAR-DEMOCRATICA

  1. «…riferendosi a quelle previste a Pistoia ai Laghi Primavera, ha detto: “non possiamo aspettare altri dieci anni per farle perché va bene discutere, ma poi occorre decidere” annunciando una riunione nel merito entro due o tre settimane “perché le casse di espansione dei Laghi Primavera vanno fatte così come ne fatta un’altra qui alla Querciola. I soldi ci sono e quindi non ci sono scuse”.»

    Terrificante.
    Dopo tanti anni viene fuori che in un progetto di regimazione idrica non si sa come si muoverà l’acqua (questo il difetto tecnico più grande del progetto) e costui sostiene che le casse vanno fatte perché ci sono i soldi.
    Le cose vanno fatte per ottenere dei risultati, non se ci sono soldi.
    La logica del “c’è un finanziamento quindi faccio anche se non serve” è la logica degli sprechi che ci porta a chiudere gli ospedali per mancanza di fondi, sperperati in opere inutili. Peggio se tali opere rischiano di diventare dannose.

    Come e dove fare una cassa d’espansione è poi un problema tecnico, non politico, e visto che tecnicamente Rossi non ci capisce nulla (e lo ha dimostrato più di una volta) dovrebbe solo stare zitto nel merito.
    Politicamente, dovrebbe cercare di capire come mai ci sono voluti parecchi anni prima che ci si rendesse conto dei gravi limiti e delle mancanze del progetto, dovrebbe indagare su come hanno lavorato gli uffici tecnici e di chi sono le responsabilità. Ma questo non sembra preoccuparlo.

    Infine: va bene discutere ma poi occorre decidere.
    Questo ha sempre significato: va bene discutere ma tanto di quello che dite non ce ne importa niente.
    Una discussione è tale se ci si ascolta; se Rossi non ascolta neanche l’ufficio tecnico della Regione non si parla di discussione ma di decisionismo, e questo non è tollerabile.

    Enrico Guastini (da fb)

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