SAN MARCELLO. [a.b.] Nel pomeriggio di oggi a San Marcello Pistoiese (nella Sala Baccarini con il notaio Antonio Marrese) e domani lunedì 19 a Cutigliano (sala consiliare ore 17:30 con il sindaco Tommaso Braccesi) saranno resi noti i risultati dei questionari sulla gestione della raccolta dei funghi con una videoproiezione dei risultati, la discussione e le proposte. Entrambi gli incontri saranno moderati da Paolo Vannini di “La voce della Montagna”.
“Il primo risultato dei questionari – ha commentato Federico Pagliai – è la mole delle risposte: 7665, più 165 commenti alle domande aperte che abbiamo poi suddiviso in tre categorie: proposte costruttive; critiche e invettive; altre realtà da prendere in esempio per iniziative consortili.
“È un momento pieno di novità per la montagna e vedere che così in tanti hanno voluto dire il proprio parere è un valore”.
A proposito della raccolta dei funghi e della iniziativa, Giovanni Bechi (www.ilceppatello.com) ha inviato il seguente contributo:
Ringrazio prima di tutti, Federico Pagliai, che all’inizio settimana mi ha espressamente invitato a partecipare all’incontro sul programma di presentazione e discussione dei questionari inerenti la raccolta dei funghi, che si terrà oggi pomeriggio a San Marcello Pistoiese alla Sala Baccarini.
Raccogliere l’invito di Federico, e partecipare attivamente alla serata era un impegno che mi ero prefissato, ma l’influenza ed il mal di gola che mi dà febbre alta, purtroppo mi fanno rinunciare. Spero di avere altra occasione.
Benché “pianigiano” e non residente, avrei voluto dire la mia su alcuni concetti che il questionario distribuito in montagna pistoiese può aver generato, visto le premesse delle domande poste.
La mia manifesta passione per la montagna, e l’amore per tutto quello che ne concerne è ormai nota e rimarcata da anni, attraverso le pagine del mio sito www.ilceppatello.com; e in qualità di autore dello stesso, vorrei aggiungere qui di seguito il mio modesto parere, puntualizzando alcuni concetti che spero possano essere utili al dibattito.
Le stagioni dei funghi
Abbiamo assistito negli ultimi anni all’innalzamento della temperatura terrestre, e questo fenomeno ha modificato le stagioni: i temporali sono solo bombe d’acqua, si potrebbero già chiamare piccoli monsoni, e le stagioni calde hanno allungato la loro vita.
Sembra che il tempo si sia spostato in avanti di almeno un mese: in autunno settembre ha preso il posto a ottobre e questo il posto di novembre. La prolificità di alcune specie di funghi ne ha risentito.
L’assalto ai boschi
Innegabile che dal 2002 ad oggi la multitudine dei cercatori sia cresciuta a dismisura: è una moda che i social network tipo facebook amplificano e mettono in relazione. Ma quando si parla di scempio dei boschi o devastazione vorrei un chiarimento specifico di cosa comporta lo scempio stesso o la devastazione.
Passeggiare nei boschi con un cestino a tracolla ed un bastone non è uno scempio. Se si vuole limitare il numero delle persone ad accedere allora ne parlerò più avanti.
La Legge regionale e la Provincia
La legge regionale n° 16 del 22/3/1999 che disciplina l’attività di raccolta dei funghi epigei spontanei, già più volte modificata, è ormai inadeguata. L’importo del permesso per la raccolta dei funghi, visto il valore del prodotto, dovrebbe essere almeno di 100 euro, con validità annuale termine al 31/12 di ogni anno. Per tutti. Residenti e non residenti in montagna.
Impensabile far pagare nel 2017 oneri diversi per categoria. Le eccezioni dovrebbero riguardare solo raccoglitori professionali che dei funghi ne certificano il reddito.
La provincia di Pistoia, salvata come le altre dall’ultimo referendum costituzionale di Renzi, ha già prodotto i sui danni con le macro aree, basta pensare alla valle dell’Orsigna: il torrente divide a valle i comuni di Pistoia e San Marcello, gli abitanti di Orsigna, Lavacchini, Case Corrieri, da sempre nel comune di Pistoia il giorno venerdì, non dovrebbero andare a cercare i funghi a sud/ovest, nelle zone del Rombiciaio e della Pedata del Diavolo per esempio, perché nel comune di San Marcello.
Chi paga
Aspetto di vitale importanza. Lavoro in poste. Il conto corrente postale su cui oggi si effettua il versamento per la raccolta dei funghi è il n. 6750946. Alla Regione Toscana ogni anno arrivano dai 45 a 50mila versamenti per la raccolta funghi. 87% semestrali 13,00 euro, 13% annuali 25 euro.
La regione ridistribuisce i proventi incassati ai comuni sulla base della loro percentuale di territorio boschivo. Così chi paga per esempio ad Agliana o Montecatini sa già che i sui soldi andranno ai comuni montani in quanto i loro comuni non hanno aree boschive. Giusto e corretto.
Ma chi paga? Sono i 10.168 (3,4 %) abitanti dei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio, San Marcello a fronte dei 291.963 abitanti della provincia a sostenere le spese per la ripartizione degli oneri ai servizi montani? Non credo, casomai l’inverso.
Oggi l’attuale legge regionale consente la raccolta nel proprio comune di residenza senza obbligo di permesso. Consenso da annullare definitivamente. Se uno abita a San Marcello, quando va all’Abetone o addirittura fuori provincia al Balzo Nero (provincia Lucca) il permesso dovrebbe averlo.
Detto toscano: tutti pronti a predicare onestà in quando a rimetterci, sono gli altri. L’aumento del permesso in pochi anni regolerà nuovamente i partecipanti; la stragrande maggioranza dei fungaioli va perché il permesso non costa nulla, indipendentemente dal fatto che trovi o meno i funghi.
Pagare caro un permesso e non trovarne, fa smettere di andare. Sono convinto che al 50% dei fungaioli (non fungai) basterebbe un anno di sconfitte in un’annata scarsa per ritornare all’ortofrutta.
Sono certo, ad esempio, che i fungaioli sconfitti di Montecatini, dopo un annata fallimentare, i soldi del permesso li destinerebbero ad altro…
L’educazione e la tutela del territorio
Entrambe le cose passano dalla formazione di chi va nei boschi. I corsi micologici organizzati dall’Usl 10 della Regione Toscana Firenze, in collaborazione con i micologi delle altre Usl e delle associazioni micologiche, volti al riconoscimento e consumo dei funghi, con lezioni inerenti anche all’ambiente ed al comportamento nei boschi, hanno già formato centinaia di persone negli ultimi anni.
I corsi attualmente gratuiti, spero diventino obbligatori ed a pagamento in futuro. Proventi da sommare a quelli dei permessi. Chi vorrà andare a funghi dovrebbe avere sia il permesso pagato che l’attestato, o in prossimo futuro una tessera regionale che attesti entrambe le cose.
Così il sindaco Giampiero Danti dell’Abetone non vedrà più gente a giro nei boschi con i mocassini a sola tipo ciabatta.
Ai sindaci dei quattro comuni montani per eccellenza, Giampiero Danti, Tommaso Braccesi, Silvia Maria Cormio, Luca Marmo, che sanno benissimo che la commercializzazione dei prodotti del territorio è fondamentale, mi permetto di ricordare che l’economia passa dalla pubblicità; riprendetevi le webcam abbandonate dalla Provincia di Pistoia e fatele vostre, curatele e mantenetele come fanno i comuni dell’Emilia Romagna: le nostre sono tutte off/line, e la montagna pistoiese non è solo circo bianco !
Il controllo
Questo è il vero nodo da sciogliere. La Regione toscana vanta il maggior territorio boschivo nazionale, figuriamoci Pistoia tra le provincie. Ma il Corpo Forestale toscano e di conseguenza quello pistoiese non è certo quello della Calabria.
Polizia provinciale e varie polizie comunali, uniti ai primi non sono sufficienti a tutelare e controllare un ambiente così vasto.
L’inasprimento delle sanzioni può essere un metodo, ma non la cura definitiva. Sono d’accordo con Federico per scelte diverse, anche coraggiose e innovative ma leali ed oneste nell’intento.
A me vengono in mente due possibili soluzioni: potenziare di più il controllo alle Guardie Ambientali Volontarie, e richiedere che lo svolgimento del Servizio Civile Regionale dei giovani dai 18 ai 30 anni, sia destinato in parte dopo formazione a questo controllo.
Altri potranno avere soluzioni diverse, un tavola rotonda su questo punto potrebbe portare a soluzioni inedite; perché per me il nocciolo della questione è appunto questo: esercitare il controllo.
Spero di essere stato utile alla discussione che da oggi pomeriggio vi accingete a fare, sulla regolamentazione per la ricerca dei funghi.
Spero teniate in considerazione anche la voce di chi, come me, non è residente in montagna, ma paga per il permesso annuale di ricerca. Un ultima riflessione: la nuova legge regionale se sarà più semplice e con meno obblighi e concessioni particolari dell’attuale, sarà più valida, facile da gestire e da far rispettare.
Giovanni Bechi – Quarrata
Vedi: www.ilceppatello.com
Nessuno mette in dubbio la sua passione professionalità e onestà di cercatore ma se il legislatore ha voluto dare un privilegio a chi abita sul monte forse sarà che siamo rimasti in tre gatti forse perché abitiamo in zone prive di servizi o forse perché paghiamo già abbastanza su boschi cedui di quarta classe i consorzi di bonifica? Saluti