questione uniser. CAPIGRUPPO DI MAGGIORANZA: «RECESSO SCELTA OBBLIGATA»

Consiglio comunale in seduta

PISTOIA. In merito alla vicenda Uniser, alla luce di quanto sostenuto da alcune opposizioni, occorre fare chiarezza.

Da un punto di vista giuridico.

Ciò che alcune opposizioni paiono ignorare è che il Decreto Madia impone alle  amministrazioni pubbliche di dismettere le partecipazioni, anche di minoranza, direttamente o indirettamente detenute, in società aventi per oggetto attività di produzione di beni o servizi non strettamente necessari per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.

L’eventuale mantenimento dovrebbe essere motivato analiticamente sul piano della convenienza economica e finanziaria. Appare evidente che il costo, elevatissimo, del mantenimento della partecipazione, sarebbe giuridicamente immotivato e rappresenterebbe un mancato rispetto della normativa nazionale.

Da un punto di vista politico.

La società consortile, nata nel 2001 con l’auspicio di creare un polo universitario pistoiese che offrisse opportunità modulate sulle necessità dei soggetti privati del territorio e occasioni di alta formazione, attualmente gestisce soltanto i corsi di laurea di primo livello di fisioterapia e scienze infermieristiche ed ha visto progressivamente uscire dalla propria compagine societaria tutti i soci pubblici, in particolare la Provincia di Pistoia e la Camera di Commercio.

L’Università degli Studi di Firenze ha già comunicato la volontà di recesso per la propria quota pari al 4,76%.

Uno degli scopi primari del progetto Uniser, ovvero creare un punto d’incontro tra gli studenti, le istituzioni del territorio, i corpi intermedi e i soggetti privati può considerarsi tramontato.

Una scelta obbligata quella del recesso che tuttavia non determina la chiusura di Uniser, che rimane perfettamente operante sul territorio e che potrà inserirsi eventualmente in futuri nuovi progetti, né significa arretramento del Comune di Pistoia nell’ambito della formazione sul territorio comunale.

La vera sfida non è certo mantenere partecipazioni economicamente svantaggiose e poco efficienti, ma esplorare nuove possibilità: guardare avanti.

Proprio in quest’ottica si inserisce la proposta del Sindaco Tomasi, che abbiamo accolto con favore, di chiamare tutta la città attraverso le associazioni di categoria ed i corpi intermedi, ad una riflessione sul tema, utilizzando anche l’occasione del tavolo di sviluppo economico; perché ogni nuovo progetto sia informato a criteri di efficacia, efficienza e fattibilità.

Lorenzo Galligani FDI-AN

Iacopo Vespignani Pistoia Concreta

Cinzia Cerdini Lega Nord

Iacopo Bojola Forza Italia – Centristi Per l’Europa

Paola Calzolari Amo Pistoia

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