questione vicofaro. BISOGNA RIPARTIRE DAL SENSO PIÙ AUTENTICO DELL’ACCOGLIENZA

Locandine di quotidiani pistoiesi

PISTOIA. Dobbiamo constatare che un episodio marginale di possesso di sostanze stupefacenti da parte di un migrante, ospite delle strutture gestite da Don Massimo Biancalani a Pistoia, sia amplificato a tal punto da sollecitare reazioni e commenti vergognosi e davvero pericolosi nei confronti non solo di coloro che sono al fianco di Don Massimo, ma anche di tutti coloro che, in maniera responsabile, si occupano di accoglienza e integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo.

Locandine di giornali, titoloni roboanti, foto di Don Massimo in primo piano, social network scatenati rappresentano l’apparato comunicativo che ha accompagnato la “clamorosa” e, diciamolo, tanto attesa notizia, da parte di ipocriti e ben pensanti concittadini.

In realtà, cosa è accaduto? L’arresto del ragazzo biafrano è avvenuto perché, come apprendiamo dai quotidiani locali, è stato trovato in possesso di soli 10 grammi di droga leggera e della vertiginosa somma di denaro di 260 euro! Tutto qui.

L’arresto è stato reso possibile perché l’Italia è uno degli ultimi stati in cui si va in galera, da due a sei anni, per lo spaccio di droghe leggere, mentre non è ben chiaro il confine tra spaccio e uso personale, che comunque viene sanzionato e costringe il malcapitato a seguire una trafila amministrativa umiliante.

Il caso “clamoroso” di cui siamo costretti ad occuparci, molto probabilmente non sarebbe stato denunciato se solo fosse stata approvata la legge sulla depenalizzazione delle droghe leggere presentata in Parlamento la scorsa estate e sottoscritta da ben 290 parlamentari di quasi tutti i gruppi politici.

Questo non è avvenuto! Perciò siamo costretti a denunciare l’irresponsabile condotta di coloro che dovrebbero provvedere alla promozione e alla gestione del bene comune e che in realtà, isolati nelle stanze del palazzo, amministrano solo i propri giochi di potere.

È da sottolineare che sulla depenalizzazione delle droghe leggere in Italia si è espressa anche la Direzione Nazionale Antimafia (Dna), quando ribadisce il “totale fallimento dell’azione repressiva” e suggerisce al legislatore la depenalizzazione, di cui descrive i vantaggi: deflazione dei carichi giudiziari, possibilità di dedicarsi al contrasto di fenomeni criminali più gravi e, non ultimo, sottrazione alle gang di un mercato altamente redditizio.

Il vero problema oggi in Italia non è rappresentato da questi ragazzi disperati che, di fronte al deserto umano ed economico in cui sono costretti a vivere, si improvvisano “spacciatori”.

E ancor meno oggi in Italia il problema è rappresentato da uomini come Don Massimo Biancalani, o da tutti coloro che quotidianamente si impegnano nei centri di accoglienza, che dedicano la propria esistenza alla testimonianza di un genuino sentimento di fratellanza e di giustizia.
Questa sola potrà farci uscire dalla barbarie in cui l’attuale sistema economico e l’attuale sistema politico vorrebbero farci sprofondare!

Attaccare la comunità di Don Biancalani è doppiamente ingiusto, visto che la prima sua preoccupazione è stata da subito quella di dare alternative formative concrete a questi ragazzi, proprio per sottrarli alle facili tentazioni della microcriminalità.

Rifiutiamo con fermezza la logica del condannare e del respingere, perché solo con l’accoglienza, la protezione, la promozione e l’integrazione del diverso, si può dare un orizzonte di senso alla società futura.

È quanto con le loro modeste forze stanno cercando di fare Don Massimo, i suoi collaboratori e le comunità di Vicofaro e di Ramini con i corsi di insegnamento della lingua italiana, con la formazione professionale (dall’orto biologico alla sartoria, alla panificazione, alla pasticceria) con le iniziative di socializzazione, come la Pizzeria Al Rifugiato, frequentata ogni sabato da centinaia di cittadini.
Bisogna ripartire, in una società profondamente imbarbarita, dal senso più autentico dell’accoglienza, che non è buonismo o sterile ideologia, ma condivisione dell’umanità nel suo significato più vero e autentico.

Assemblea permanente antirazzista antifascista (Vicofaro)

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