razziste. SÌ, BRAVE. MA PER LAMIAE?

 

Lamiae, la giovane vittima

FIRENZE. Chi ha visto la manifestazione di solidarietà alle ragazze americane stuprate organizzata dall’associazione femminista “Non una di meno” e partita proprio dal piazzale Michelangelo, ci dice che erano almeno trecento donne, munite di striscioni, megafoni e fischietti. Bene, non possiamo che condividere l’iniziativa di solidarietà e sostegno in difesa delle due sfortunate studentesse e ci auguriamo che saranno le ultime.

Ci scuseranno però le manifestanti, ma sarebbe stato sufficiente che almeno “una” delle numerose pasionarie della giustizia, avesse fatto qualche sit-in di protesta anche per la morte della giovane marocchina Lamiae Chriqi a Sammommè. La poveretta non fu semplicemente stuprata (lei, era anche sobria, purtroppo) ma venne arsa viva, per aver osato sottrarsi al tentativo di stupro di un connazionale islamico e ospite della “struttura” del piccolo paese collinare.

Noi non dimentichiamo che per questo ben maggiore, ripugnante, atroce e abominevole atto di violenza, nessuna ha protestato. Appunto nemmeno “una”: né di più, né di meno.

Orbene, tra un paio di settimane, ricorrerà l’anniversario della morte della giovane marocchina, che avuto un gesto di naturale repulsione e dunque di “insubordinazione di genere”, intollerabile a un islamico. Possiamo sperare – e lo diciamo da cittadini e non da giornalisti – che le associazioni femministe, saranno a fare una manifestazione in memoria e ricordo a Sammommè? Magari tutte e non una di meno.

[Alessandro Romiti]

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