AGLIANA. È stato perso del tempo – forse troppo –, ma la retrocessione dalla B è stata scioccante. No, che non fosse stata messa in preventivo, visto il tipo di torneo disputato, sempre nelle ultime posizioni, ma dopo gli entusiasmi del 2013/2014, con tanto di spettacolare tris di vittorie (serie C con conseguente promozione in cadetteria appunto, Coppa e Supercoppa Toscana), le tribolazioni di questo 2014/2015 sono state sin troppe e hanno svelato come il Real Aglianese non fosse pronto al grande salto nei campionati nazionali, in una realtà del tutto diversa da quella regionale toscana, dov’era sempre stato dall’anno della fondazione.
E così la società che ha proseguito l’attività dell’Acf Agliana, lo storico sodalizio vincitore persino di uno scudetto assoluto, uno giovanile e una Coppa Italia tra gli anni Novanta e il Duemila, pare riprendersi soltanto adesso. Nell’ultimo consiglio societario, infatti, la dirigenza ha dato il placet alle dimissioni del presidente Claudio Di Ninni, volato nuovamente in Perù ove è stato per larga parte della stagione (senza essere operativo, quindi), del vice Filippo Polvani, del tesoriere Gabriele Carriero e del consigliere “tuttofare” Giampaolo Bonacchi, che con il 30 giugno prossimo esauriranno i loro compiti.
A quanto è stato stabilito solo quello con Di Ninni dovrebbe essere un divorzio a tutti gli effetti, le altre solo separazioni, perché Polvani, Carriero e Bonacchi avrebbero garantito una sorta di collaborazione esterna. Staremo a vedere. Quel che è certo che l’ex massimo dirigente oggi segretaria Daniela Meli e il responsabile tecnico, deus ex machina del club, Armando Esposito, dovranno mettersi sotto e trovare gente che voglia bene allo sport spassionatamente. Un’impresa.