FIRENZE. Chissà cosa avranno detto i Ceo della cooperativa Co&So (Consorzio per la Cooperazione e la Solidarietà) Lorenzo Terzani, Moreno Sepiacci e Claudio Freschi (sede di Empoli), quando hanno saputo che la presidente Merkel (la realpolitik, l’hanno inventata in tedeschi, noi l’abbiamo solo subìta) ha – finalmente, scusatèci lo sfogo – affermato che i migranti economici non saranno più tollerati e dovranno essere respinti alle frontiere. Anche quelle siciliane e calabresi, of course!
Si parla di 9 migranti su dieci; il dieci per cento che dispone dei requisiti di “rifugiato politico”. Solitamente è di nazionalità eritrea o siriana a causa della drammatica congiuntura della guerra civile che strazia il loro paese.
Anghela, non ci è mai stata simpatica e con questa affermazione di merito, così dirimente e densa di rilevanza politica ha giustamente – in un sol colpo – raddrizzato i gobbi, rinsavìto gli stolti, reso la vista ai ciechi e l’udito ai sordi facendo così una serie di miracolose guarigioni nella comunità europea dei buoni e dei molti politically correct e quindi, giustappunto, anche della nostra piana, incluso il gruppo Co&So.
Sappiamo che la cooperativa riceve risorse pubbliche per organizzare l’ospitalità e il sostegno dei migranti (prevalentemente economici), con regolari bandi pubblici (le famose 35 euro al giorno pro capite) e le inevitabili perturbazioni sul mercato del lavoro che già vediamo nello svolgimento della vendemmia stagionale, dovute al nuovo schiavismo indotto dai flussi migratori.
Non ce ne vogliano gli esponenti arcobaleno che tifano per le Ong: distinguere il migrante economico dal profugo di guerra è una cosa corretta e intelligente, perché risponde all’esigenza di mantenere in piedi il welfare dell’intero paese, non solo della Caritas pistoiese.
Del resto, mica lo diciamo noi che dall’Africa saranno previsti oltre 200 milioni di migranti che, non saranno solo economici o richiedenti asilo, ma anche e sopratutto climatici: lo ha detto il missionario padre Alex Zanotelli e non Salvini.
Dunque o si limitano gli accessi o si dovrà temere un dissesto finanziario e socio-politico del paese, vista la crescente emorragia di risorse non reintegrabili e che causa, inevitabilmente, la naturale riluttanza dei cittadini: il paese è stato sull’orlo di una emergenza sociale, riconosciuta dallo stesso ministro Minniti che ha solo fermato l’emorragia.
Abbiamo richiesto alle sedi di Firenze ed Empoli della Cooperativa Co&So di inviarci i bilanci di esercizio degli anni 2015 e 2016, purtroppo non disponibili nella loro pagina web. Un vero peccato per l’affermazione dimostrata di quella trasparenza che piace tanto e a tutti, quando si parla di “denaro pubblico”.
Speriamo di poterveli presentare, nella prossima settimana, senza doverli richiedere al Ced pubblico, a pagamento.
[Alessandro Romiti]
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