PISTOIA. Continua la scalata della provincia di Pistoia nella classifica diffusa ogni anno dal quotidiano economico “Il Sole 24” relativa all’incidenza dei reati denunciati in rapporto alla popolazione.
Siamo passati dalla 33esima posizione, sesta in Toscana, nel 2013, a 30esima nel 2014, sebbene risulti un lieve ribasso del numero dei reati pari al 3,3 per cento.
Analizzando l’elenco, balza subito all’occhio come la provincia di Pistoia si trovi davanti a realtà dove le notizie di cronaca rimbalzano ogni giorno nel circuito mediatico: Brescia, Napoli, Reggio Calabria.
Si tratta di dati che devono far riflettere e che devono soprattutto far comprendere a chi ha responsabilità politiche e di Governo che così non possiamo andare avanti.
Nella legge di stabilità di quest’anno si parla di un miliardo di euro per la sicurezza, ma è una cifra che non corrisponde a verità. Basti pensare che alla Polizia sono destinati appena 15 milioni per l’efficienza di mezzi e strumenti, e che sia quest’anno che nel 2016 avremo ancora il turn over al 55 per cento: il che significa che ogni 2 poliziotti in pensione se ne assumerà solo uno e così non possiamo andare avanti.
Se tutto questo aggiungiamo poi la possibile chiusura di posti di Polizia, come la Polfer e la Polizia Postale di Pistoia, la sensazione è che la nostra provincia sia proiettata verso la zona alta della classifica, quasi in quella “Champions”, facendo un raffronto calcistico.
Per il Sap l’unica soluzione per far fronte a questa grave situazione è una necessaria riforma seria dell’apparato sicurezza, che garantisca la presenza sul territorio di personale con mezzi e strumenti adeguati alle fenomenologie di reato.
Andrea Carobbi Corso
Segretario provinciale Sap Pistoia
