PISTOIA. Ecco le risposte di Massimo Baldi, consigliere Pd in Regione Toscana e renziano doc:
– Lei sa già come voterà?
Sì
– Ha letto il testo della riforma?
Molto attentamente, ripetute volte e consultandomi con molti ‘esperti’, anche per sopperire alle mie carenze in fatto di cultura giuridica.
– Il Senato avrà competenza sulle leggi di riforma e sulle leggi costituzionali. Che ne pensa?
Un buon compromesso per chiudere il percorso di approvazione di una riforma che rischiava di diventare l’ennesima barzelletta d’Europa.
– I nuovi senatori godranno delle stesse immunità (quindi non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazioni senza l’autorizzazione del Senato) previste per i deputati; ritiene che questa scelta sia ragionevole o che avrebbe potuto essere evitata?
Ritengo sia ragionevole. A mio avviso il vero tema è la durata e la reiterabilità dei mandati. Ma nel corso del loro svolgimento ritengo l’immunità uno strumento di civiltà giuridica – e sono ben consapevole di quanto questa mia posizione sia impopolare. Ho qualche perplessità sulle intercettazioni: vorrei che un Senatore della Repubblica – sia esso innocente o colpevole di reati – non parlasse al telefono con la certezza di essere intercettato.
– I senatori scelti dal Presidente della Repubblica per meriti resteranno in carica sette anni; era l’ora? Si poteva evitare del tutto la figura del senatore scelto dal Presidente?
Una modifica interessante. È presto, a mio avviso, per valutarne le ricadute e le implicazioni, ma trovo giusto che chi viene nominato dal Presidente della Repubblica abbia una longevità di carica equivalente a quella del Presidente.
– Che pensa della possibilità di ricorso preventivo alla Corte Costituzionale sulle leggi elettorali (da parte di 1/4 dei componenti della Camera), quindi della possibilità di ricorso anche sull’Italicum?
La trovo un’innovazione positiva. Soprattutto per scongiurare un nuovo caso Porcellum-Consultellum. La legittimità di una legge elettorale deve poter essere determinata prima del suo impiego.
– Sono davvero cancellate le Province, con la materiale cancellazione dal testo della Costituzione? Conseguenze?
La risposta a questa domanda è nelle nostre mani. Di fatto nella Costituzione non si parla più di Province. E di fatto qualunque ente intermedio sovracomunale andremo a creare non avrà più il ruolo direttamente amministrativo che avevano le province.
Certo se alla fine creassimo enti di area vasta o di ambito aventi dimensione e funzioni delegate pressoché identiche alle province, come certa vecchia guardia inizia a suggerire, avremmo fatto un pessimo lavoro. In Toscana vogliamo essere i primi della classe e i lavori sono già in corso, in mezzo a tanta volontà di innovazione ma anche a tante resistenze.
Già a luglio avremo un primo quadro concordato tra Regione e Comuni e io spero che la semplificazione e l’innovazione vincano su campanili e conservatorismi vari.
– Che pensa del nuovo marchingegno relativo al quorum per la validità del referendum?
Una delle cose migliori della riforma.
– L’introduzione del referendum propositivo può essere salutata come una vera opportunità?
Assolutamente sì.
– Quindi quale sarà il suo voto (se ritiene opportuno dircelo)? In alternativa, se votasse negli Usa voterebbe Clinton o Trump?
Voterò convintamente sì e farò attiva campagna per il sì. Negli Usa, venendo alla seconda domanda, avrei votato Clinton alle primarie e a maggior ragione la voterei alle presidenziali. Non perché non prenda Trump sul serio, anzi: proprio perché lo prendo drammaticamente sul serio.
E più che a Berlusconi, mi fa pensare con orrore a quelle pagine del diario di Goebbels in cui Herr Doktor auspicava negli States una ascesa al potere di «Heinrich Ford», come lo chiamava lui. Trump pensa un’America muscolare e isolata. Io spero in un’America internazionale e munifica.
Certo non si potrà dire che Baldi non sia stato capace di sintesi…
[Paola Fortunati]