
PISTOIA. Un no (diremmo strutturale) viene da Carlo Dami, professore di matematica, storico esponente dei Cobas e attivista in vari organismi, quali il forum dell’acqua, l’Alleanza Beni Comuni e il Comitato pistoiese per la Palestina.
Premessa necessaria
Una valutazione della controriforma della Costituzione non può essere separata da una valutazione delle altre “riforme” attuate dall’attuale governo.
Infatti siamo in presenza di un unico e coerente disegno reazionario che, a partire dai livelli istituzionali (sistema elettorale e Costituzione), investe il lavoro (jobs act), la scuola (“buona scuola”) e l’ambiente (“Sblocca Italia”) e ridisegna in modo autoritario l’intera società secondo un modello neoliberista in cui al primo posto ci sono gli interessi del mercato.
Si cerca, in sostanza, di uscire dalla crisi di sovrapproduzione di merci e di scarsi margini di profitto che caratterizza il capitalismo in questa fase storica, con misure che riconsegnano nelle mani di una limitata oligarchia le leve del comando politico, economico e sociale.
– Lei sa già come voterà?
Dalla breve premessa di cui sopra, è evidente quale sarà il mio voto al referendum previsto per il prossimo ottobre.
– Ha letto il testo della riforma?
Non solo ho letto la riforma, ma mi sono anche documentato leggendo o ascoltando gli interventi sulla questione di noti giuristi e/o costituzionalisti quali Rodotà, Gallo, Villone, Carlassare, Zagrebelsky e altri.
– Il Senato avrà competenza sulle leggi di riforma e sulle leggi costituzionali. Che ne pensa?
Penso che sia una cosa estremamente grave dal punto di vista democratico. Infatti il Senato, se la “riforma” sarà approvata, interverrà su materie di grande importanza senza alcuna legittimazione sostanziale, vista la sua composizione fatta da senatori non eletti direttamente, ma da senatori eletti dai consigli regionali.
– I nuovi senatori godranno delle stesse immunità (quindi non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazioni senza l’autorizzazione del Senato) previste per i deputati; ritiene che questa scelta sia ragionevole o che avrebbe potuto essere evitata?

Vista la classe di amministratori e politici locali più mediocre e corrotta di sempre, l’immunità per i nuovi senatori si configura come un privilegio insopportabile; inoltre, essendo la carica sprovvista di remunerazione, per molti l’unico motivo per farsi eleggere sarà il beneficio dell’immunità.
– I senatori scelti dal Presidente della Republica per meriti resteranno in carica sette anni; era l’ora? Si poteva evitare del tutto la figura del senatore scelto dal Presidente?
Non è una questione rilevante, tuttavia poteva essere eliminata del tutto la figura del senatore scelto dal Presidente.
– Che pensa della possibilità di ricorso preventivo alla Corte Costituzionale sulle leggi elettorali (da parte di 1/4 dei componenti della Camera), quindi della possibilità di ricorso anche sull’Italicum?
La cosa mi sembra del tutto inopportuna in quanto il controllo preventivo di una legge, anche se limitato alla legge elettorale, non è tra i compiti per cui è stata istituita la Corte costituzionale.
– Sono davvero cancellate le Province, con la mteriale cancellazione dal testo della Costituzione? Conseguenze?
Con l’abolizione delle provincie e l’introduzione dell’Area Vasta, si aggiunge un ulteriore tassello al modello autoritario brevemente descritto in premessa. Sparisce un ente di vicinanza al territorio con componenti elette direttamente dai cittadini, e viene sostituito con un ente privo di qualunque legittimazione democratica.
– Che pensa del nuovo marchingegno relativo al quorum per la validità del referendum ?
La diminuzione del quorum necessario per la validità di un referendum, portando a 800mila le firme necessarie per l’attuazione dello stesso, è una novità senza senso. In realtà sarà difficilissimo, se non impossibile raccogliere oltre 900mila firme (necessarie a causa degli inevitabili errori). Se veramente si fosse voluto rafforzare la partecipazione democratica era necessario, in una società dove si vota sempre di meno, abbassare il quorum basandolo sui votanti alle elezioni politiche e non sugli aventi diritto al voto.
– L’introduzione del referendum propositivo può essere salutata come una vera opportunità?
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È pura propaganda, infatti i referendum propositivi sono solo menzionati nella legge Renzi-Boschi, mentre la relativa disciplina viene rinviata ad una successiva legge costituzionale.
– Quindi quale sarà il suo voto (se ritiene opportuno dircelo)? In alternativa, se votasse negli Usa voterebbe Clinton o Trump?
Da quanto sopra è evidente che il mio voto al referendum costituzionale sarà no. In merito alla domanda posta in alternativa, se fossi un cittadino statunitense non andrei a votare, così come non andrei a votare se il Italia mi si ponesse l’alternativa tra Pd e Forza Italia.
***
Il tempo che ci eravamo dati per lo svolgimento del nostro questionario sta per scadere e il risultato in termini puramente numerici è un tre a tre, tre sì e tre no, ma tutti convinti e argomentati.
[Paola Fortunati]
Ma … veramente i costituzionalisti citati dall’intervistato (Rodotà, Gallo, Villone, Carlassare (mi immagino sia Baldassarre, ma posso sbagliare), Zagrebelsky e altri) sono tutti per la riedizione della vecchia costituzione in nome della “continuità storica”). Ovvero sono CENTRALISTI che vogliono continuare il sistema della rappresentanza politica integrale: “tutto nel Parlamento niente fuori del parlamento”.
Il che, mi sembra, significa voler cambiare il sistema fallimentare attuale con la stessa logica giuridica che ha generato gli attuali problemi. Il che, si scusi la sincerità, è una vera e propria TRUFFA legata al mito della “democrazia più bella del mondo sulla quale i politici al seguito dei suddetti signori hanno fondato le loro fortune e permesso che 2.00 FAMIGLIE vivessero senza disporre di un reddito.
Forse il signor Dami farebbe meglio ad ascoltare anche quelli che chiedono di cambiare il sistema di governo passando da STATO accentrato a GOVERNO FEDERALE. Ammesso che sappia qualcosa di FEDERALISMO.