referendum 7. PATRIZIO LA PIETRA: «IO VOTERÒ NO»

Patrizio La Pietra
Patrizio La Pietra

PISTOIA. Ecco le risposte di Patrizio La Pietra, già consigliere provinciale e attuale portavoce di Fdi-An:

– Lei sa già come voterà?

A prescindere dal merito è difficile votare a una riforma costituzionale voluta da un Presidente del Consiglio e dal suo governo non legittimati da un voto popolare. Renzi e i suoi ministri sono tali solo grazie a manovre di palazzo.

Il tutto avallato da un Parlamento nato da una legge elettorale bocciata dalla Consulta e quindi illegittimo, e da maggioranze parlamentari stravolte grazie a personaggi che hanno fatto della politica il loro banco di vendita.

Il mio voto per questo e anche nel merito della riforma è un convinto no.

– Ha letto il testo della riforma?

Sì, ma soprattutto ho seguito il dibattito che si è innescato tra studiosi e costituzionalisti. Credo sia materia complessa e spero che i cittadini capiscano bene il rischio che si sta correndo. Come Fratelli d’Italia abbiamo già iniziato a fare dei banchini per spiegare la riforma e la nostra posizione.

– Il Senato avrà competenza sulle leggi di riforma e sulle leggi costituzionali. Che ne pensa?

Penso che il bicameralismo perfetto dovrebbe essere superato. Ma non è certo quello che fa questa riforma pasticciata e confusa. La strada migliore era quella di eliminare completamente il Senato.

In questo modo Senatori scelti senza essere votati (mi piacerebbe sapere come? Ogni regione deciderà le modalità?) si troveranno a dire la loro su leggi costituzionali.

– I nuovi senatori godranno delle stesse immunità (quindi non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazioni senza l’autorizzazione del Senato) previste per i deputati; ritiene che questa scelta sia ragionevole o che avrebbe potuto essere evitata?

La legge è disuguale per alcuni
La legge è disuguale per alcuni?

Credo che non dovrebbe esserci nessuna immunità per nessuno se si parla di reati comuni. Se immunità ci deve essere deve riguardare solo i reati di opinione, sui cui in Italia, anche se siamo un paese democratico e civile dovremmo approfondire la questione. Comunque si arriverà al paradosso che consiglieri regionali designati al Senato godranno dell’immunità.

Questo potrebbe diventare per qualcuno una strada per sottrarsi al giudizio della legge, ricordiamo che le più grandi ruberie ultimamente si sono viste in Regione. Come si dice a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

– I senatori scelti dal Presidente della Repubblica per meriti resteranno in carica sette anni; era l’ora? Si poteva evitare del tutto la figura del senatore scelto dal Presidente?

I senatori a vita non hanno senso. Se si vuole premiare qualcuno per i suoi meriti ci sono molti altri metodi. Il comando di una nazione deve essere affidato a persone capaci e competenti, ma scelte dal popolo

– Che pensa della possibilità di ricorso preventivo alla Corte Costituzionale sulle leggi elettorali (da parte di 1/4 dei componenti della Camera), quindi della possibilità di ricorso anche sull’Italicum?

Io un tacchino che si infila in un forno da solo non l’ho mai visto! I componenti della Camera sono li grazie ad una legge elettorale che li ha sostanzialmente nominati e molti di loro non sanno nemmeno cosa sia il consenso popolare.

Perciò a molti parlamentari in carica non dispiace questa legge. Il problema sono le soglie e il premio di maggioranza alla lista. Il combinato tra Italicum e riforma costituzionale è micidiale e rischia di consegnare il paese in mano ad un solo partito.

– Sono davvero cancellate le Province, con la materiale cancellazione dal testo della Costituzione? Conseguenze?

Anche qui siamo nel grottesco. Oggi le Province esistono ancora. Quello che è stato cancellato sono i consigli, l’unico organismo di controllo e partecipazione popolare.

Tutta la riforma è stata fatta passare come un grande successo contro la partitocrazia. Oggi i consigli ci sono e sono eletti dai consiglieri comunali e quindi dai partiti, o meglio dalla partitocrazia, che è anche quella “civica”.

Poi si cancella il termine provincia, ma in realtà poi si creano strutture e organismi simili, perché è impossibile pensare di governare dei territori senza enti intermedi

– Che pensa del nuovo marchingegno relativo al quorum per la validità del referendum?

Lo scopo è quello di facilitare il raggiungimento del quorum ma non so se è la strada giusta. Raccogliere 800mila firme non è uno scherzo.

– L’introduzione del referendum propositivo può essere salutata come una vera opportunità?

Italicum porcellum
Italicum porcellum

Il referendum è un elemento importante per la democrazia. Ma il vero problema è creare una classe politica e dirigente in grado di interpretare al meglio le necessità dei cittadini. Così ci sarebbe meno bisogno di referendum siano essi consultivi, propositivi o abrogativi.

Se poi per ogni cosa i cittadini devono appellarsi al meccanismo dei referendum a cosa serve eleggere i nostri rappresentanti politici se non sanno fare il loro dovere?

– Quindi quale sarà il suo voto (se ritiene opportuno dircelo)? In alternativa, se votasse negli Usa voterebbe Clinton o Trump?

Voterò sicuramente no.

Ovviamente le votazioni americane hanno prerogative diverse dalle nostre, ma non voterei la Clinton perché non mi piace la politica che esprime. Non voterei nemmeno Trump perché non mi piacciono i cowboy. Ho sempre fatto il tifo per gli indiani!

Entrambi, ma più in generale gli Stati Uniti, negli ultimi anni indipendentemente da chi sedeva alla Casa Bianca hanno perseguito interessi diversi e talvolta contrastanti rispetto all’Europa e quindi all’Italia: cito solo da ultimo il caso delle sanzioni alla Russia…

[Paola Fortunati]

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