
FIRENZE-TOSCANA. Pubblicato! Il referendum abrogativo della legge regionale n. 28 del 16 marzo 2015 inerente “Disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale”, promosso dal Comitato appositamente costituitosi e dal C.r.e.s.t. Toscana è stato pubblicato ieri, mercoledì 12 agosto, sul n. 41, Prima Parte del Burt, il Bollettino Ufficiale della Regione Toscana.
Il Collegio di Garanzia chiamato a giudicare sull’ammissibilità del quesito referendario, non ha avuto niente da eccepire, e ha dato, accertandone i requisiti, il suo assenso.
Un quesito chiaro e univoco nei contenuti e negli effetti, che si propone l’abolizione della legge che vuole un sistema sanitario sempre più accentrato in maxi-organismi, creati con il finto scopo di risparmiare sulla spesa sanitaria, ma che invece ridurranno ancora di più i servizi erogati ai cittadini – aumentando le spese per i superdirigenti.
Doveva essere così anche per i 4H, i nuovi ospedali voluti dal Rossi I e Rossi II, i cui costi sono lievitati alle stelle e su cui nessuno sta indagando (vedi: Lucca. È il project financing-bellezza e tu non ci puoi fare niente).
Il processo di accentramento è iniziato il 1 luglio e ci sono già 4M mega direttori voluti sempre da Rossi I e II, con 4$ stipendi da pagare.
I Comitati, in base alla Legge Regionale 23 novembre 2007, n. 62 “Disciplina dei referendum regionali previsti dalla Costituzione e dallo Statuto”, avranno tempo 180 giorni per raccogliere le 40.000 firme necessarie per poter portare a esprimersi i quasi 3 milioni di elettori della Toscana.
Il referendum abrogativo si terrà poi il prossimo anno in una domenica compresa tra il 16 aprile e il 30 giugno. Ma ai Comuni e ai Sindaci “sempre in prima linea nella difesa della Sanità”, gli importerà qualcosa? E si impegneranno nella raccolta delle firme e per la riuscita del referendum?
Crediamo di no. Ma diranno bravi!, faranno avere il loro appoggio senza fascia ai Comitati e ai cittadini, perché saranno troppo impegnati nel fare “pressioni” istituzionali o sul partito, per poter dire: in caso di riuscita “abbiamo vinto, ragionevolezza ha prevalso”; e in caso di sconfitta “salvare la faccia nei confronti degli uni e degli altri”.
I Sindaci della Montagna (Braccesi, Cormio, Danti, Marmo e Micheletti, più emiliano che toscano, e di tutta la restante Provincia) non sono neanche stati più interpellati, dato è quasi scontato il loro assenso da ritenerlo superfluo, come nel caso della nomina-riconferma del direttore della Asl 3 Abati a vice commissario della stessa. Ricordate? E se non ricordate rinfrescatevi, dopo aver ascoltato però i consigli del Giurlani, che trovate sulla sua pagina Fb all’otto di agosto, oppure vedete: Aspettando quelli delle poste (e Giurlani), qui: Asl 3: «Abati vice commissario…? Ma i sindaci non si sono mai espressi».
L’attuale vice-commissario, nominato d’ufficio dalla Regione con l’avallo del solo Bertinelli, Presidente della conferenza dei Sindaci, si è accorto in ritardo – o per aver tenuto troppo nel cassetto l’e-mail del Regione Toscana come successo per i Patti Territoriali – dell’imminente scadenza e con il vostro assordante silenzio.
I Sindaci non hanno detto niente. Una decisione di loro competenza gli è passata sopra la testa e con questa non-scelta, hanno avallato implicitamente i risultati ottenuti e certificati dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, raggiunti dalla premiata ditta Abati & C.
Crediamo che i Sindaci dovrebbero riesumare un loro ex-idolo della sinistra, Nanni Moretti; dovrebbero toglierlo dalla naftalina e dirgli di organizzare un bel girotondo, con al centro le poste e la sanità e poi… com’è che finiscono tutti i girotondi…? Sì! Tutti col “culo” per terra.
Continuate pure a fare del male al popolo toscano.
Errata Corrige: Commissari di area vasta sono 3 e non 4 come erroneamente riportato nell’articolo.
Se intendono fare il loro lavoro con coscienza e per il bene della gente comune devono interessarsene. Tra l’ altro dare la possibilità ai cittadini di esprimersi è una grande prova di democrazia di cui non si può fare a meno ed i Sindaci sarebbero tenuti per deontologia e professionalità a farsene carico ed informare i cittadini, altrimenti qual’ è il loro lavoro, solo quello di applicare le tasse che il Governo gli dona? Fare il Sindaco ai tempi d’ oggi poi è difficile e l’ unica via d’ uscita è stare uniti con i propri cittadini. [Valerio Bobini Presidente del Crest – Facebook]
Comma 6 Art. 34 Indizione del referendum, Capo IV Indizione e svolgimento del referendum, Titolo III Referendum Abrogativo, L.R.T.23 novembre 2007, n. 62 sulla “Disciplina dei referendum regionali previsti dalla Costituzione e dallo Statuto”: I sindaci ne danno notizia agli elettori con apposito manifesto, da affi ggersi almeno quarantacinque giorni prima della data stabilita per la votazione. I manifesti riportano integralmente ed esclusivamente il decreto del Presidente della Giunta regionale.
La domanda è: si impegneranno in prima persona?