referendum costituzionale. «SI VOTA NO ALLE RIFORME DEL GOVERNO “RUOTA DELLA FORTUNA”»

Caricatura della caricatura...
     Caricatura della caricatura…

PISTOIA. Il Bomba ha recentemente dichiarato: «Se perdo il referendum non solo vado a casa, ma smetto anche di fare politica».

Il referendum in questione riguarda le cosiddette riforme costituzionali e potrebbe ragionevolmente svolgersi già a ottobre 2016, visto che a aprile la Camera si esprimerà per l’ultima volta sulla materia.

Alla base di tutto l’articolo 138 della Costituzione: “Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o 500mila elettori o cinque Consigli regionali”.

La consultazione non prevede un quorum minimo di partecipanti e a livello nazionale si è già costituito un comitato per il no, Coordinamento Democrazia Costituzionale, con filiali locali in continua formazione.

A Pistoia il Comitato per il No è nato lo scorso mese, ma su facebook è comparsa pure una pagina Provincia di Pistoia – Sì al referendum costituzionale, con 131 mi piace. La legge Renzi/Boschi prevede l’abolizione del Cnel, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, penalizza gli istituti di democrazia diretti aumentando le firme per le proposte di legge di iniziativa popolare e per i referendum abrogativi, cambia l’elezione del capo dello stato e modifica il titolo V, cioè il rapporto tra enti locali e Stato.

Ma soprattutto, ed è questo il cuore di quella che ormai è stata sdoganata come “schiforma” costituzionale, trasforma il Senato: da quello attuale, elettivo, con 315 Senatori, a un Senato di nominati, pescati trai consiglieri regionali, che saranno solo 100.

In sostanza da un bicameralismo perfetto a un bicameralismo confuso: infatti palazzo Madama rimarrà aperto e tante leggi, alla faccia della millantata semplificazione del processo legislativo, continueranno a passare da entrambe le camere, senza quindi accelerare il lavoro parlamentare.

Il premier uscito dalla Ruota della Fortuna
    Il premier (?) uscito dalla Ruota della Fortuna

Un modo come un altro di cambiare pochissimo, forse niente, sull’onda del gattopardismo 2.0 tipico del premier (?) uscito dalla Ruota della Fortuna di Mike Bongiorno che, con le sue dichiarazioni, ha dato un colore puramente politico al referendum.

Si vota in sostanza per mandare a casa, o confermare, il Panariello minore di Rignano: questo il messaggio che è passato.

Non a caso Michele Pizzolato, cogliendo prontamente l’antifona, ha scritto, laconicamente ma efficacemente sui social: «Si vota No al referendum istituzionale. No a Renzi, Napolitano, Boschi, Verdini e alle loro riforme autoritarie. No al Parlamento scendiletto del governo. No al Parlamento di nominati, yesman strapagati per annuire, No al Senato sottratto ai cittadini e regalato alla peggio classe politica, i consiglieri regionali, con regalino di immunità».

L’inutilità della riforma Renzi/Boschi si palesa in particolar modo nella grottesca creazione del “Senato Valtour”, una sorta di “circolo dopolavoristico” per i membri di un ente, le Regioni, che necessiterebbero di essere azzerate per il bene dell’architettura dello Stato.

Noi di Linee Future abbiamo anche organizzato un dibattito su questa ipotesi (“Linee” nell’Italia che non ha scampo), ma abbiamo anche capito che, se da un lato la spesa pubblica con le Regioni è esplosa, e con la spesa il debito, anche potere, soldi, favori, prebende, interessi e carriere, con il relativo carrozzone di faccendieri di partito, passano dalle Regioni. Motivo per il quale sventolarne l’abolizione non sembra molto popolare.

Ottimismo per legge
                             Ottimismo per legge

Evidentemente l’italiano sta mediamente ancora piuttosto bene e sopporta assai meglio.

Inoltre non si preoccupa molto delle condizioni al contorno: Banca d’Italia sapeva perfettamente che le famiglie avevano il 46% di obbligazioni subordinate nel loro portafogli e, pur responsabile dell’esproprio di risparmio subito da migliaia di cittadini, non ha avuto molto da temere dall’opinione pubblica.

Non sarà quindi un referendum su temi totalmente avulsi dalla vita degli italiani a disturbare il manovratore, che – furbescamente –ne ha già fatto un’arma di distrazione di massa.

Tanti sorrisi ... ma sull'acqua cosa dicono i renziani?
L’Italia va a fondo ma loro se la ridono…

Insomma, se da un lato è giusto votare no per dare contro al Bomba, non bisogna dimenticare che questo Paese ha un disperato bisogno di mobilitarsi, ma per riaffermare – solo per fare qualche esempio – il diritto alla salute, minato dalle mille terre dei fuochi & inceneritori, dalle micro polveri e nanopolveri che ammorbano le città e fanno dell’Italia il record per morti premature.

Le varie organizzazioni dovrebbero portare in piazza la gente per tagliare una volta per tutte gli sprechi vergognosi della sanità (toscana e non solo) e dei monopoli idrici – vere e proprie ruberie legalizzate – e per invocare l’innovazione tecnologica a servizio della mobilità sostenibile e della riduzione della dipendenza dai combustibili fossili; la partecipazione dovrebbe avere come obiettivi il lavoro dignitoso per tutti e l’agricoltura biologica, finalizzata al cibo di qualità e alla difesa dell’ambiente, la casa comune che ci nutre e su cui viviamo.

Per il referendum c’è ancora tempo e – se non altro – ci sarà da ridere. Garantito.

[Lorenzo Cristofani]

Vedi: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/07/carnevale-sindaco-di-soncino-boccia-la-locandina-di-renzi-con-parrucca-e-rossetto-rispetto-istituzionale/2440873/

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2 thoughts on “referendum costituzionale. «SI VOTA NO ALLE RIFORME DEL GOVERNO “RUOTA DELLA FORTUNA”»

  1. Credo che alla maggior parte dei cittadini, finchè gli verrà lasciato l’aria per respirare, di tutto questo importerà ben poco sembra nonfacciano parte di questo paese.

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