PISTOIA. Un colloquio franco e aperto quello di stamattina con l’onorevole Caterina Bini.
Intanto, a margine del questionario proustiano, l’on. ribadisce il concetto che la riforma costituzionale è indispensabile. Secondo la deputata Pd il sistema di produzione delle leggi vigente in Italia oggi non è proprio più tollerabile date le lungaggini e la complessità del meccanismo che conosciamo e che dobbiamo per forza cominciare a smantellare.
Mettere in palio la sopravvivenza del Governo, sempre secondo l’opinione di Caterina Bini, è comprensibile per chi ha fatto del “rottamare” la ragione del suo mandato, ma non dovrebbe guidare le scelte dei votanti, cui si chiede invece di riconoscere il valore di una riforma che, nella sostanza, elimina il bicameralismo perfetto.
Ma la conversazione si è allargata ad altri temi, nazionali e locali. Innanzitutto la scuola. La riforma che va sotto il nome di Buona Scuola, lontano dall’aver risolto la supplentite e altri problemi, diciamo che è in mezzo al guado.
Gli insegnanti precari di ieri sono i precari di oggi, con la differenza che qualcuno ha un contratto a tempo determinato e altri, in teoria, sono assunti a tempo indeterminato ma restano precari quanto alla definizione del luogo in cui andranno a lavorare di anno in anno e anche delle materie che potranno essere chiamati e insegnare (vedi l’eventualità di dover impartire lezioni sulle cosiddette “materie affini”).
Sommamente discriminati e lasciati in una condizione di incertezza e disagio sono i residuanti nelle graduatorie ad esaurimento (45mila docenti) che, decreto dopo decreto, vedono ridursi la possibilità di essere assunti, pur avendo superato i concorsi nazionali (quello del 99 ma anche i precedenti), avendo insegnato magari per 15 o 20 anni in tutte le scuole della provincia, cambiando di anno in anno programmi, colleghi e strutture, assunti a settembre e licenziati a giugno, proprio come si è tanto detto, in particolare dalla sinistra, che non si dovrebbe fare.
Chi non è stato assunto in “fase C” (quella per la quale non si sapeva in quale città d’Italia si andava a finire) perché non ha fatto domanda, spesso è qualcuno che, pur insegnando da anni, ha vecchi genitori da accudire o figli ancora piccoli da seguire (o entrambi), e i diritti delle donne lavoratrici chi li tutela? Adeguamento degli orari, facilità degli spostamenti: la maternità è un diritto solo per chi non insegna? Le contraddizioni si sprecano.
L’onorevole Bini ha promesso di approfondire l’argomento di cui ha ammesso la spigolosità… Fu lei ad accompagnare la Senatrice Puglisi a Pistoia, al Circolo delle Fornaci, per raccontare la Buona Scuola, ma con il passare del tempo molti sono stati gli stravolgimenti della legge che, proprio ad opera della senatrice suddetta, hanno finito per modificare l’impianto iniziale della riforma a danno di molti.
E ancora sul piano locale, non ci siamo potuti esimere dal chiedere alla deputata se quanto da molti mesi si dice circa la sua possibile candidatura a sindaco di Pistoia corrisponda al vero.
La risposta è stata netta: “Non voglio fare il Sindaco di Pistoia. Non dico di sapere quale potrà essere il mio futuro ruolo in politica: dopo otto anni in Regione e tre in Parlamento posso anche riposarmi… Ma ribadisco con decisione quello che ho già detto in altre occasioni: non aspiro a fare il Sindaco di Pistoia. Di più non so”.
[Paola Fortunati]
“Non voglio fare il Sindaco di Pistoia. Non dico di sapere quale potrà essere il mio futuro ruolo in politica: dopo otto anni in Regione e tre in Parlamento posso anche riposarmi…
Mi chiedo, vi chiedo e chiedo all’onorevole Onorevole: riposarsi? Ma de che? Del nulla lavorato lavorar perdona…….
Quindi niente invio di C.V. a destra e a manca per raccattar colloqui e incontri onde ottener un vero e decoroso lavoro? No ehehe?
Onorevole Onorevole “ma ci facci il piacere!”
J.K.