referendum. TARADASH A PISTOIA PER “SÌ AL FUTURO”

Marco Taradash
Marco Taradash

PISTOIA. Marco Taradash è venuto a Pistoia invitato dal comitato per il Sì al futuro, per raccontare la sua verità sulla riforma.

Sono mesi che si dibattono i vari aspetti di questa importante revisione costituzionale, a tutti i livelli e in tutte le sedi. I comitati sia quelli per il “sì” che quelli per il “no”, invitano persone e personaggi, politici e politologi, giuristi e filosofi a fronteggiarsi o solo a disquisire sui vari aspetti della riforma, si danno tutti un gran daffare… La cosa che colpisce di questa materia è la trasversalità delle rappresentazioni. Non c’è più (fortunatamente diciamo noi) né destra, né sinistra.

Gustavo Zagrebelsky sta con il “no” insieme a Berlusconi e alla Santanchè, Salvini e Grillo ma anche Berlusconi aveva votato a favore insieme a Quagliariello che adesso non se lo ricorda più e del resto, insieme a Renzi e alla Boschi per il “sì” c’è anche uno come Taradash che è stato europarlamentare per i radicali nel 1989, poi deputato della Repubblica, prima con i radicali e poi con Forza Italia ed è rimasto in carica fino al 2001. Nel 2005 ha fondato, con Peppino Calderisi e Benedetto della Vedova i Riformatori Liberali, nel 2010 è stato infine eletto in consiglio regionale della Toscana, nel 2013 quando il Pdl si è sciolto, ha aderito al gruppo del Nuovo Centrodestra.

Taradash, alla libreria del Globo di Pistoia, ha aperto il suo intervento per il “sì” rivendicando con orgoglio la sua appartenenza alla destra liberale e radicale in difesa dei diritti umani, ha esposto con convinzione il suo percorso che non lo ha visto cambiare partito bensì mantenere la propria impostazione ideale all’interno dei vari partiti che di volta in volta la incarnavano.

Taradash a Pistoia
Taradash a Pistoia

È stato convincente soprattutto perché non essendo tenuto agli ordini di scuderia non ha fatto difficoltà a riconoscere gli aspetti carenti della riforma. L’incontro è stato particolarmente vivace e affollato perché si è usciti dai tecnicismi più asfittici per affrontare l’argomento dal punto di vista politico.

La sintesi del ragionamento di Taradash è: votare“sì” per cambiare, per andare avanti liberandosi da retaggi di un passato che non dobbiamo dimenticare ma da cui non possiamo farci condizionare per sempre… Accettare la sfida del cambiamento anche se i risparmi saranno modesti, anche se chi è nominato senatore dovrà trascurare un po’ i suoi uffici di amministratore locale, ma il risparmio si farà in termini di riduzione della conflittualità Stato-Regioni e ci allineeremo con gli altri Paesi europei, nessuno dei quali è gravato dal bicameralismo perfetto…

Abbiamo chiesto quale potrebbe essere la conseguenza sul piano politico della vittoria del “no”e Taradash ha risposto che per Renzi vorrebbe dire la fine, un’anatra zoppa, dimissioni o no. Invece avrebbe la meglio il Movimento 5 Stelle che non ha la cultura politica, la preparazione e l’esperienza per portare avanti l’Italia.

Ancora di più secondo Taradash il problema si produrrebbe nei confronti dell’Europa che ha bisogno di rassicurazioni; a livello di Unione Europea – anche a seguito degli scossoni di questi ultimi tempi tra Brexit e, in tono minore, la consultazione ungherese sulle ingerenze di Bruxelles – dare il segnale di un paese indeciso, contrario al governo, conservatore al punto di voler tenere in piedi un parlamento pletorico e antistorico, non favorirebbe le nostre credenziali come partners di riferimento per la comunità.

Se perde, Renzi sarà un’anatra zoppa
Se perde, Renzi sarà un’anatra zoppa

Taradash ha ripetuto più volte che se prevarrà il “no” i vincitori sventoleranno le loro bandiere per tutta la notte ma già il giorno dopo vedranno gli effetti nefasti della scelta fatta, se invece prevarrà il “sì” i vincitori avranno poco da esultare perché c’è da aspettare la messa a regime di tutto il nuovo impianto, quindi tempi lunghi e per certi aspetti incerti…

Taradash non ha taciuto la verità sul fatto che sarebbe stato possibile abolire del tutto il Senato se solo i parlamentari avessero acconsentito, ma nessun vuol mollare la poltrona. Così come gli stessi parlamentari non hanno accettato che la seconda Camera cambiasse il proprio nome dal momento che, se passa la riforma, anche i diciottenni potranno sedere a Palazzo Madama e quelli di senex non hanno davvero niente. Insomma noi li abbiamo eletti e loro fanno le bizze…

Questi passaggi della vita istituzionale di un paese sono come i grandi eventi nelle famiglie, spesso se ne farebbe a meno poi però si deve partecipare e così si apprendono tante cose nuove, si è costretti a ripensarsi, a guardare al futuro (… a riparlare con i parenti con cui si erano interrotti i rapporti, a comprarsi un abito nuovo, a progettare eventi…).

A presto dunque per le nuove iniziative, del e del No ovviamente.

[Paola Fortunati]

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One thought on “referendum. TARADASH A PISTOIA PER “SÌ AL FUTURO”

  1. Se un giorno me lo avessero detto non ci avrei creduto: Taradash statalista, alleato con chi crede di poter riformare una costituzione ILLEGITTIMA usando lo stesso modello si STATO che ha prodotto la gran parte dei gravissimi problemi attuali Ma come è possibile che un radicale si sia ridotto in una simile condizione di oscuramento mentale?

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