referendum-trivelle. BALDI (PD) E IL NO: «IMPORTANTE ANDARE A VOTARE»

Il Consigliere Regionale Massimo Baldi
Il Consigliere Regionale Massimo Baldi

PISTOIA. Il 17 aprile 2016 il popolo italiano sarà chiamato a votare per il referendum contro le trivellazioni in mare.

In particolare si vota per abrogare la norma introdotta dall’ultima legge di Stabilità, che permette alle attuali concessioni di estrazione e ricerca di petrolio e gas in aree marine vicine alla costa di non avere più scadenza. Con la legge di Stabilità 2016, infatti, le licenze già in essere entro le 12 miglia dalla costa sono diventate sine die.

Sia per rompere il silenzio che l’informazione mainstream riserva al tema, e dare così ai lettori la possibilità di conoscere le argomentazioni in favore del sì e del no, sia per dare spazio al tema delle politiche energetiche, storicamente ed erroneamente marginale, abbiamo contattato il Consigliere Regionale pistoiese Massimo Baldi. Che non ha esitato a metterci la faccia: «Non ho mai saltato un impegno elettorale perché votare è importante, anche a questo referendum. Io voterò no».

17 aprile-referendum-notrivAbbiamo fatto riferimento alla polemica, sollevata da più parti, sulla volontà del Governo di non accorpare il referendum alle amministrative di maggio, mandando così gli elettori alle urne due volte nel giro di un mese, con un aggravio di centinaia di milioni di € di spese elettorali. In un contesto in cui il debito pubblico italiano è superiore ai 2200 miliardi di € (vedi: nationaldebtclocks.org/debtclock/italy).

«Capisco le motivazioni del contenimento della spesa, ma a differenza di altri compagni di partito credo che i soldi spesi per la democrazia non sono mai spesi male. Il tema in questione è trasversale, è giusto separarlo dalle amministrative anche per evitare strumentalizzazioni pro o contro il governo. Si vota su un aspetto specifico e circoscritto, su cui ci sono diverse sensibilità, per questo non è sbagliato tenerlo separato dalle altre tornate elettorali. Rinnovo il mio invito a partecipare al referendum».

Siamo entrati così nel merito dei motivi no allo stop trivelle con l’esponente del Pd pistoiese che in passato aveva organizzato e partecipato a numerose iniziative sulla green economy.

«Nella legge di Stabilità ci sono stati importanti interventi nei riguardi della sicurezza: in futuro non ci saranno più concessioni all’interno delle 12 miglia dalla costa e inoltre le piattaforme in mare attualmente in funzione sono all’avanguardia in termini di sicurezza. La fine della loro attività comporterebbe, oltre alla chiusure di un’eccellenza tecnologica, una crisi occupazionale notevole. Non credo ci siano livelli d’allarme tali da giustificare la perdita posti di lavoro e know how».

Campagna No TrivRicordiamo che il Governo, dopo aver definito le trivellazioni strategiche e prioritarie, aveva fatto retromarcia, inserendo il limite delle 12 miglia dalla costa, facendo decadere la più contestata e impattante ipotesi di piattaforma petrolifera: quella di Ombrina Mare in Abruzzo, a 6 miglia dalla costa, oggetto di una feroce e massiccia protesta popolare.

In tema di sicurezza delle trivellazioni poi, è recente uno studio dell’Ispra sulle piattaforme nell’Adriatico che merita comunque attenta lettura, vedi qui.

Il consigliere ha infine messo il dito nella piaga dei numerosi ritardi nostrani in tema di riconversione energetica, dove spesso e volentieri le fonti rinnovabili, per un motivo o per un altro, sono letteralmente boicottate: «Relativamente all’impiantistica per l’approvvigionamento alternativo agli idrocarburi esistono limitazioni di tipo paesaggistico.

Allo stato attuale non siamo ancora un paese per ecologisti». Una conclusione, quella di Massimo Baldi, che rimanda direttamente al problema delle non poche opposizioni che, nel corso del tempo e in nome di un presunto ambientalismo hanno bloccato e rallentato la diffusione delle pale eoliche al punto che l’Italia, a differenza degli altri paesi Ue, non ha ancora parchi eolici off shore. Certo, aprire alle trivellazioni non pare proprio la soluzione.

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3 thoughts on “referendum-trivelle. BALDI (PD) E IL NO: «IMPORTANTE ANDARE A VOTARE»

  1. Ho piacere che il Baldi ci abbia “messo la faccia” ed evito altri commenti sulla qualità della sua faccia e su eventuali somiglianze con altre, meno nobili ma pur indispensabili parti del corpo. Non posso però tralasciare un commento sulla povertà del pensiero del Baldi, sostanzialmente attento a non scontentare neanche un po’ il suo presuntuoso ed arrogante padroncino di nome Matteo, di cui in tanti non vediamo l’ora di ributtargli in faccia quel suo disonesto :”Enrico stai sereno” (casomai ce ne fossimo dimenticati). In qualunque altro caso, non c’è da dubitarne, Massimo Baldi si sarebbe stracciato le vesti contro lo stupido ed inutile spreco di risorse derivante dallo scorporo fra il turno elettorale e quello referendario, unicamente finalizzato (non prendiamoci in giro, per favore, evocando una fantomatica democrazia) a far saltare il quorum e poter quindi continuare a fare i propri porci comodi. Quanto, poi, alla “giustificazione” del NO legata ai posti di lavoro che altrimenti si perderebbero, inviterei il sig. Baldi a quantificare, giustificando le sue affermazioni, il numero di posti che si perderebbero, per quanto tempo e perché (il “nostro”, evidentemente, non sa o finge di non sapere, accecato dal suo servilismo, che le risorse energetiche estraibili sono così scarse che verrebbero bruciate in due mesi).
    E poi, cosa vorrebbe sottintendere il sig. Baldi? Che un pugno di posti di lavoro a tempo più che determinato giustifica sprechi, inquinamenti, eventuali devastazioni ambientali? E’ questa la razza di politicanti che ci troviamo alle mani, mi viene da concludere? Se è questa, si spiegano tante cose sull’Italia, fino alle peggiori.
    Piero Giovannelli

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