referenziati. ERA STATO DAVVERO PIERUCCI A FAR PREMIARE LA PIDDÌNA DI RENZO

Con la delibera di giunta del 5 marzo l’assessore Ciottoli entra nel girone del neo “democristianesimo”: era informato del premio alla Lucilla e l’Aveta – che a tutto provvede – l’avrà anche rassicurato con un bel «Tutto va ben, Maurizio l’agnellone!»

 

La delibera per la santificazione della Lucilla

 

AGLIANA-PISTOIA. Ci dicono che Luca Benesperi, dopo la mutazione da “bruco in farfalla” (cioè nel trasformismo del politicamente corretto), straveda per la direttorA Lucilla Di Renzo, dimenticandosi completamente di quando (e chi scrive ha molti ricordi vividi) ne diceva peste e corna, facendo l’oppositore del Pd e la vedeva con il sangue negli occhi.

Erano due lustri fa; altri tempi. E la sindrome dei grillini non si era ancora impossessata del suo cervello rettiliano primordiale.

Anche l’assessore agnellone allora era un vero lupo e si dichiarava “perseguitato” dal sistema omologato dalle logiche dei comunisti pervasivi e ubiquitari, e ci diceva: … moriremo per i calci negli stinchi…. (ricordando, ci sembra, il politico missino Donato Lamorte: è così Ciottoli?)

Lucilla Di Renzo, superimpegnata e affaticata ma politica del Pd, viene premiata da Luca Benesperi, per i suoi altissimi meriti meriti nella lotta contro il fumo (negli occhi)…

Non avremmo avuto dubbi che Federico, Katia (la Gherardi, extra-comunitaria buggianina è scusata), Greta e Giulia (la Fondi è sicuramente prima della classe anche nella correttezza politica), non avrebbero avuto niente da dire sulla proposta dell’assegnazione del titolo di “Donna di Agliana” alla molto red coloured (non per l’abbronzatura, of course!) Lucilla Di Renzo.

L’assessore ombra alla cultura demokrats Paolo Pierucci: c’è ma non si vede

Luca, il sindachino, è politicamente cresciuto a lamentarsi per le lottizzazioni del Pd nel mondo di “Pa/sanità/partecipate” e ha iniziato il suo percorso di cambiamento di Agrumia incoronando proprio la maggiore esponente politica del Pd, una dirigente che starà benissimo insieme con i vari Renzo Berti, Massimo Selmi, Roberto Biagini, Luciano Mazzieri, Sandro Giannessi, Carla Breschi, Simone Fini, Aldo Fedi, Pietro Gabbrielli (questi tre, ora pensionati), Paola Picciolli, Francesco Cipriani, Daniela Ponticelli (esempio apicale di carrierismo piddìno), ricordati quì in un elenco non esaustivo. Ma mettiamoci anche un Enrico Rossi che, dopo essersi fatto sfilare 428 milioni di euro a Massa, di sotto il culo dalle filosofiche chiappe abbraccia-cinesi, farà, per non perdere il vizio, l’assessore a Signa. Una degna carriera chiusa dove il Bisenzio piscia in Arno in mezzo al puzzo bestiale della piana.

La direttorA del San Jacopo potrà tranquillamente essere indicata come “donna in politica” e ringraziare (anche) l’ex avversario Benesperi: un uomo con due teste, caduto nella banalità del paradosso anti-conformista, un amministratore che voleva cambiare direzione ma solo a chiacchere, evidentemente, divenendo poi il primo degli omologati.

Il vicesindaco Ferretti e l’assessora Gherardi non avranno, probabilmente, sentito mai pronunciare il nome della ex segretaria-assessora del Pd, politica di lungo corso magnanensiano e esponente della tenaglia “Pd-Usl” che – questo è il nostro parere – ha ricevuto il premio immeritatamente: bastava googolare un attimo, perdinci!

La consegna del premio è stata un affronto alle altre categorie di donne (non solo al San Jacopo, ma anche alla Rsa Le Lame ce ne sono) che colpisce allo stomaco le molte infermiere aglianesi che hanno duramente lavorato e non stando sulle passerelle, ma in corsia, con i pazienti Covid.

L’assessorA Giulia Fondi è un’altra che ci viene rappresentata come (molto) politicamente corretta che “apre molte porte” anche ai membri dell’opposizione, come ha dimostrato il clamoroso incoronamento della dirigente piddìna. Insomma un trionfo del neo-democristianesimo da fare impallidire e rimpiangere anche l’ottimo Rino [nau]Fragai e la ciurma dei suoi assessori codardi.

L’Agnellone alzò davvero la mano per la gentildonna Lucilla: assonnato o incompetente, comunque tutto da ridere!

Ma la cosa che ci ha fatto sobbalzare di più, è stata la notizia dell’accordo pieno dell’assessore Maurizio Ciottoli: un autentico insospettato neo demo-cristiano, che si lascia (la delibera che è approvata in modo unanime e dunque anche con il suo voto) condurre nell’ovile della correttezza politica da vero “agnellone” sapientemente tele-guidato dalla segretaria Aveta che lo consiglia sempre e dalle cui labbra dipende. Che figura di mmerda, direbbe l’Emilione!

Maurizio, ci dica: come ha potuto permettere un tale affronto alla gente di Agliana che le ha dato il voto? Si era addormentato per un soccorso stradale troppo pesante fatto in notturna?

Non faccial’indignato per le nostre critiche più che giustificate, prenda carta e penna e faccia scrivere agli avvocati che ha (sappiamo che scrivono bene e non le mancano!) una bella lettera di chiarimento, che noi pubblicheremo subito. Coraggio: spieghi ai cittadini e renda conto delle sue azioni così platealmente stracotte!

Con Paola Aveta tutto scorre, nessun incendio può divampare!

Quel verbo “partecipa” riferito alla Paola in delibera è davvero intrigante: il Segretario Generale in giunta ha solo registrato la sessione? Noi si ritiene che – per la manifesta inesperienza della Giunta – la signora Aveta faccia anche altro e sia un po’ come una Circe ai compagni di Ulisse impreparati, intervennendo per sedare ogni pulsione di origine “salviniano-meloniana”. Abbiamo esagerato? Pazienza! lo sapete bene che, al contrario di voi, non andiamo dalla parte in cui tira il vento…

Discriminate delle corsie Covid: loro non erano abbronzate…

Cosa andrete a dire alla massa delle infermiere “ultime” della piramide delle cure ospedaliere e delle Rsa? Che non le avevate presenti? Che non avete letto i quotidiani nel periodo del Covid? Che siete stati abbagliati dall’abbronzatura di donna Lucilla, che mutatis mutandis ci ricorda tanto quella Maria Antonietta e le sue brioches?

Oggi, non c’è la ghigliottina, tranquilli tutti: stiamo solo criticando (è un diritto innegabile) questo baraccone di teatranti, come sancito e permesso dall’articolo 21 della Costituzione. Domani ci ammazzerete tutti, sì. Ma doamni, però!

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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